Tumore alla prostata (pi-rads4)

A seguito di colica renale l’urologo ha prescritto TAC, che ha evidenziato la presenza di tre calcoli in vescica, e RM alla prostata multiparametrica (questo secondo esame trovava motivazione nel fatto che da un’anamnesi fatta dall’urologo nell’occasione risulta che negli ultimi anni presento un valore PSA altalenante).

Il dato importante emerso dalla RM è che '’nei settori mediali della zona periferica sinistra, al terzo medio-inferiore ghiandolare (-1.75/1.25), si documenta la presenza di un'area di restrizione e il coefficiente di diffusione di 9x6mm dotata di precoce enhancement posto-contrastografico (PI-RADS4) '’.

Nell'immediato l’urologo consiglia (sono d’accordo) di procedere a biopsia della prostata rm guidata.

Quali sono le indicazioni e i suggerimenti di uno specialista del sito?

Grazie.
Dr. Paolo Piana Urologo 46.6k 2k
Ovviamente è necessario provvedere alla biopsia della zona sospetta. Anche per quanto riguarda i calcoli vescicali (quanto grandi? causa di disturbi vescicali?), l'eventuale trattamento dipende molto dal tipo di percorso che seguirà dopo aver conosciuto l'esito della biopsia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Grazie per l'interessamento.
La TAC ha evidenziato ’3 calcoli calcifici vescicali tondeggianti ben delimitati, a superficie liscia, con diametri rispettivi di 20,4 - 14,6 e 12 mm ca’’.
Per i calcoli, prima dell’esito della RM alla prostata, si ipotizzava la loro frantumazione con laser dopo aver introdotto attraverso l’uretra una sonda endoscopica.
Al momento i disturbi di cui soffro sono: frequente e impellente stimolo di andare ad urinare (due/tre volte anche di notte) e bruciore.
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Dr. Paolo Piana Urologo 46.6k 2k
Se i disturbi sono molto accentuati, forse sarebbe il caso di liberarsi appena possibile di questi calcoli per via endoscopica, intervento comunque di limitata invasività e brevissima degenza. I tempi per la definizione della situazione prostatica potrebbero essere relativamente lunghi.

Paolo Piana
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concordo,
ancora grazie per l'attenzione,
magari nei prossimi mesi aggiornerò sugli sviluppi della situazione
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 679 37
Buongiorno, la risonanza magnetica multiparametrica è un esame molto attendibile ma molto dipendente da operatore. Un PIRADS 4 è un area ad altoo sospetto di neoplasia e deve essere sottoposto a biopsia prostatica mirata
Anche questo esame è molto attendibile ma molto operatore dipendente. Serve un software di fusione di immagine capace di riportare le immagini di risonanza in immagini ecografiche ed eseguire con precisione dei prelievi bioptici sul target indicato dalla risonanza. È sempre utile eseguire comuni anche dei prelievi peri lesione e controlaterali per avere una mappatura totale della prostata molto utile per la decisione terapeutica la biopsia et un indagine invasiva ma si svolge in ambulatorio con una leggera sedazione ed anestesia locale.
Nel caso l' esame istologico confermi una neoplasia della prostata, una opzione potrebbe essere quella chirurgica e quindi i calcoli potranno essere asportati in corso di chirurgia robotica.
In generale ha poco senso trattare i calcoli subito prima di conoscere il risultato istologico della biopsia.

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia robotica
Università Sapienza di Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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Ringrazio per l’interessamento.
Procederò senz’altro alla biopsia.
Una volta conosciuto il risultato ritengo si potrà valutare al meglio come procedere.
Darò notizie in merito.
Cordialmente.
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A completamente di quanto già comunicato informo che l’esame istologico ha dato il seguente risultato:
adenocarcinoma acinare della prostata; grado primario 4, secondario 4, score 8 (sec. Gleason); Grade group 4 (sec WHO 2022); Neoplasia presente nel 50% del materiale bioptico; presente architettura cribriforme; Invasioni perineurali presenti; Invasioni vascolari: non evidenti (A, B).
A completamento degli esami è stata prescritta una PET tc psma.
L’indicazione è di procedere a prostatectomia vip robot assistita + lad (in contemporanea si interverrebbe sui calcoli presenti in vescica) o valutare la radioterapia.
Sarò grato a chi vorrà prestare una consulenza.
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Dr. Paolo Piana Urologo 46.6k 2k
Considerato l'esito delle biopsie e la sua età, si tratta certamente delle indicazioni più corrette e condivisibili.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 679 37
Buongiorno
Esito della biopsia è un adenocarcinoma prostatico ad alta aggressività.
In questi casi deve essere eseguita una PET i con PSMA per valutare se la malattia è già in una fase avanzata con ripetizioni a distanza.
In caso di PET negativa considerando la età precoce la prostatectomia radicale con linfadenectomia estesa robotica è una opzione consigliata, sapendo che potrei essere una radioterapia successiva in caso di valori di PSA superiori a 0.2 nei controlli successivi.
In caso di PET positiva per localizzazioni a distanza, sarà necessaria una terapia sistemica di blocco androgenico da valutare in base al numero e sede di ricezioni a distanza. La chirurgia in questo caso non è indicata se non all' interno di trial clinici sperimentali.
Un saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Coordinatore gruppo multidisciplinare tumore prostata
Chirurgia robotica
Università Sapienza di Roma

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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ringrazio per i consulti,
mi rifarò vivo a PET effettuata
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Utente
Aggiorno sulla mia situazione:
Per accelerare i tempi ho deciso di effettuare la PET a pagamento.
Il referto, ricevuto oggi, recita:
Loggia prostatica
Si evidenzia un'area di focale radioaccumulo a sede medio-apicale posteriore sinistra (SUVmax 10.6).
Distretto linfonodale
Non si evidenziato aree di patologico accumulo del PSMA in sede linfonodale pelvica, retroperitoneale, lomboaortica e
sovradiaframmatica.
Distretto scheletrico
Si documenta ipercaptazione del radiocomposto in corrispondenza del decorso laterale della V costa dell'emitorace di
sinistra, allo stato attuale di significato aspecifico.
Altri distretti
Non evidenzia di altri distretti di patologico accumulo del tracciante nei distretti corporei restanti esaminati.
CONCLUSIONI: patologia ad elevata espressione di PSMA confinata al parenchima prostatico.
miT2N0M0
A questo punto chiedo un’opinione in merito e un suggerimento su come procedere.
Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 46.6k 2k
Si confermano senz’altro le indicazioni già formulate in precedenza.

Paolo Piana
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Aggiorno sulla mia situazione.
Il radiologo dell’ospedale di Negrar suggerisce un trattamento che consiste in un ciclo di radioterapia a livello prostatico e linfonodi pelvici di cinque volte la settimana per un mese seguito da una terapia ormonale di due anni. Mi informa di alcuni possibili effetti collaterali e dei pressoché certi effetti collaterali.
Il chirurgo (mi sono recato all’ospedale Pederzoli) consiglia VLPR e contestuale LAD loco-regionale e cistolitolapassi. Mantiene una riserva sul procedere all’asportazione dei linfonodi ma da come ho inteso l’asportazione è quasi certa. Anche in questo caso sono informato sugli effetti collaterali: possibili problemi di continenza urinaria che normalmente si risolvono dopo alcuni mesi (fino a 12) dall’intervento, possibili problemi di erezione (in questo caso possono essere permanenti)
A questo punto devo decidere il da farsi.
Sarò grato a chi vorrà prestarmi un parere in merito nonchè darmi indicazioni su eventuali ulteriori accertamenti e modalità di intervento (chiedo, ad esempio, nel mio caso in caso di intervento è strettamente necessario asportare i linfonodi?).
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 46.6k 2k
Considerata la sua età e l'assenza di localizzazioni linfonodali dimostrabili, in assenza di altre controindicazioni, sarebbe consigliabile l'intervento chirugico/laparoscopico. In genere si asporta una parte dei linfonodi pelvici, per stadiazione.

Paolo Piana
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Nuovo aggiornamento.
Come ultimo consulto mi sono recato all’ospedale Niguarda di Milano.
Lì mi hanno illustrato l’operazione di prostatectomia, definita come particolarmente mininvasiva e conservativa, effettuata nella loro struttura (tecnica Retzius sparing).
La differenza rispetto all’intervento consueto, sicuramente nota agli addetti ai lavori, è che si pratica una piccola incisione peritoneo parietale, le vescicole seminali sono isolate e si raggiunge la prostata senza incontrare le fasce nervose (accesso retro-vescicale).
Non si posiziona il catetere ma si mette un unico tubicino che passa dall’addome.
Con questo tipo di intervento mi è stato detto che aumentano notevolmente le possibilità di non subire conseguenze sulla continenza e sull’erezione.
Ritenendo di aver concluso i consulti che la mia situazione imponevano, ho deciso per il Niguarda e sono in lista di attesa.
Qualsiasi suggerimento per affrontare al meglio l’intervento e il post intervento sarà gradito.
Aggiornerò sul proseguo della situazione.
Grazie a tutti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 46.6k 2k
Ogni cucina ha la sua specialità! Bene così.

Paolo Piana
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da Alpino,
importante è che la specialità sia sempre accompaganata da un buon vino!
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Buongiorno.
Aggiorno sulla mia situazione.
Intervento prostatectomia radicale retzius-sparing + cistolitotomia + linfadenectotomia pelvica bilaterale effettuato in data 20 febbraio.
Rimozione catetere eseguita il 3 marzo.
L’intervento è stato più lungo e impegnativo del previsto vuoi per la linfoadenectomia iliaco-otturatoria bilaterale effettuata, sia per la presenza di ben 5 calcoli in vescica, sia per il riscontro di aderenze peritoneali (pregressa appendicite).
L’esame istologico, pervenuto il 25 marzo, attesta:
adenocarcinoma acinare (sec. WH0 2022) bilaterale;
gruppo 4 sec. WHO (Gleason score 4+4=8);
estensione extraprostatica della neoplasia (EPE): Assente;
infiltrazione delle vescicole seminali: assente;
margini di resezione (circonferenziale, vescicale, apicale): indenni;
pTNM (AJCC 2017): T2; N0; R0.
A fine maggio, dopo aver fatto esami del sangue e urina (in particolare PSA), nonché ecografia dell’addome completa, avrò la visita di controllo.
Confido non avere sorprese.
L’intervento non è stato una passeggiata ma, a beneficio degli utenti che leggeranno questa mia, si può affrontare.
Per me è stato, ed è tutt’ora importante, poter contare sempre sulla presenza di una persona cara (soprattutto durante la degenza ospedaliera e nei giorni successivi fino alla rimozione dl catetere).
Al momento permane un po’ di fiacca generalizzata.
Per quanto riguarda l’incontinenza urinaria ho perdite di gocce di urina quando compio particolari movimenti (soprattutto di sforzo), mentre per quanto riguarda l’erezione non ho ancora sperimentato tale aspetto...lo farò.
Qualsiasi commento/suggerimento a questa mia sarà ben accolto.
Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 46.6k 2k
Senz'altro la parte più semplice dell'intervento è stata la rimozione dei calcoli vescicali!

Vi sono degli ottimi presupposti per affermare che l'intervento sia stato radicalmente curativo, dal punto di vista oncologico l'unica indicazione per ora sono i controlli cadenzati del PSA. Dal punto di vista urologico è invece questo il momento saliente della riabilitazione fisiatrica ed andrologica. Grazie alla tecnica operatoria vediamo che non vi è problema di incontinenza grave (ci mancherebbe!), ma anche lo sgocciolamento può essere rapidamente risolto con i provvedimenti opportuni. Idem per l'erezione, che va opportuamente supportata. Siamo certi che nel centro all'avanguardia in cui è stato operato le abbiano dato tutte le indicazioni necessarie.

Paolo Piana
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Grazie per la cortese replica.
A breve inizierò un ciclo di ginnastica pelvica per favorire un buon recupero della minzione.
Per il discorso erezione la prescrizione ricevuta è l’assunzione di Tadalafil 20 mg, una compressa ogni tre giorni per un anno: al momento non sto assumendo tale farmaco, vuoi per le controindicazioni e i possibili effetti collaterali, vuoi per il fatto che voglio prima vedere come si sviluppa la situazione in modo, diciamo, naturale.
Suggerimenti a tal proposito?
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Dr. Paolo Piana Urologo 46.6k 2k
Se le interessa l’erezione invece il tadalafil lo deve assumere, altrimenti si può rapidamente instaurare una fibrosi irreversibile dei corpi cavernosi. Gli effetti collaterali sono tutto sommato rari e modesti, a fronte dell’enorme diffusione di questi farmaci negli ultimi decenni.

Paolo Piana
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Prostata

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