Bruciore pene interno, difficoltà ad andare di corpo e sensazione gonfiore ano

salve dottori ho 18 anni peso 61kg e sono alto 181cm.

Inizio con lo specificare che il 28/08/2024 sono stato sottoposto a frenulotomia per frenulo breve e dopo qualche giorno ho avvertito un forte bruciore all’interno del pene che purtroppo sento ancora tuttora senza alcun miglioramento.

Inoltre qualche giorno dopo l’inizio del bruciore ho iniziato ad avvertire anche bruciore anale e difficoltà ad andare di corpo con feci molto spesso filiformi, in piccole quantità e di colore marrone chiaro.
Infine specifico anche una riduzione della quantità di sperma e nel momento in cui deve essere buttato fuori, questo non avviene più a getto ma sembra più che coli lungo l’asta del pene.
(NESSUN BRUCIORE DURANTE LA MINZIONE)
Ho già eseguito varie visite dall’urologo che mi ha operato il quale ha continuato a ribadire che la ferita dell’operazione sia completamente guarita e che esternamente non ci sia nessun problema
Durante l’ultima visita avvenuta il 14/10/2024 sospettando si tratti di qualche tipo di infezione delle vie urinare mi ha prescritto esami urinocoltura e spermiocolture oltre che inizio della cura con antibiotico compresse AGilev 500 1 al giorno x 7 gg e supposte mictalase 1 al giorno x 15 gg.

Osservo inoltre che all’interno del meato urinario noto delle macchie di colore scuro tendenti al grigio/blu scuro.

Mi rivolgo a voi perché non so piu cosa fare e sono veramente esausto di convivere con questi bruciori continui da ormai più di un mese che mi condizionano tutto ciò che faccio
Secondo voi di cosa si tratta?
Grazie mille per le eventuali risposte
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.2k 1.8k 19
La sua situazione ci pare di difficile interpretazione a distanza, con aspetti anche controversi, ma senz’altro possiamo escludere che vi sia una relazione di tutto ciò con un intervento così banale e superficiale come la sezione del frenulo. Gli aspetti intestinali del quadro (bruciore anale ed alterazione delle feci) sono senz’altro da valutare separatamente con la dovuta competenza dello specialista proctologo. In linea di massima, a meno che vi sia febbre od altre evidenti complicazioni, noi non siamo mai favorevoli ad iniziare una terapia antibiotica senza un riscontro batteriologico inequivocabilmente positivo sui liquidi biologici (urine o liquido seminale). Ora comunque si vedranno i risultati a posteriori, su esami eseguiti non prima di 10 giorni dalla fine della cura. Questi saranno i primi elementi concreti sui quali si potrà ragionare.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it