Sintomi infiammazione prostatica? (per il dottor Piana)

Buona sera dottore, ho 25 anni.
Tutto ha inizio nel Maggio 2024 quando al termine di una masturbazione protratta per più di un'ora con costante ritardo dell'eiaculazione ho avvertito un dolore acuto alla base del pene che ha portato ad una eiaculazione dolorosa.
Il dolore si è poi via via tramutato in un fastidio che mi ha accompagnato per circa una settimana assieme ad un impellente stimolo ad urinare ogni 2-3-4 ore (alle volte se bevevo di più anche ogni ora con una sensazione di imperiosità dello stimolo).
Questo senso di disagio sovrapubico si accentuava in posizione seduta per migliorare in posizione eretta e da disteso.
Notavo oltretutto dei peggioramenti in concomitanza dell'attività masturbatoria che rinvigoriva alcuni fastidi.
Ho notato altresì che si faceva più fastidioso se prolungavo eccessivamente il ponzamento defecatorio.
A tal riguardo aggiungo di soffrire a periodi alterni di colon irritabile con feci che variano di consistenza, cosa che danneggia d'altronde anche il mio sistema vascolare emorroidario che ormai già da qualche anno a periodi mi causa dei sanguinamenti.
dopo circa due settimane tutto passò e l'estate è trascorsa tranquilla con qualche minimo fastidio occasionale in concomitanza di qualche sregolatezza alimentare/sessuale.
Verso inizio settembre, a seguito di un pasto a base di peperoni e noci ho ricominciato a soffrire dei medesimi sintomi, ovvero senso di disagio nello restare seduto, aumento della frequenza minzionale, fastidio e tensione alla base dell'asta del pene irradiato verso la punta, saltuari pizzicori alla punta del glande a seguito dell'emissione di urine più concentrate (il getto è quasi sempre buono e forte).
Ho assunto quindi su consiglio del medico un integratore a base di Uva ursina, betulla e malva in aggiunta a dei fermenti lattici per l'intestino, il quale ha ipotizzato un dismicrobismo intestinale che accentua i disturbi minzionali.
Tuttavia ormai è qualche settimana che questi fastidi vanno e vengono con giorni di relativo benessere ed altri più difficili concomitanti spesso con un'attività sessuale più frequente.
verso metà settembre ho avuto anche un episodio di 6 minzioni nel giro di due ore con urina abbondante e trasparente, cosa che mi ha fatto sospettare il diabete o qualche altra patologia a livello renale (la glicemia è a posto) tuttavia le ore prima avevo bevuto molto e quindi ho dedotto che queste minzioni fossero dovute dall'ingestione di liquidi e l'imperiosità urinaria dipendesse da un apparato urinario già sotto pressione per via della prostata e quindi sollecitato eccessivamente dalla grande quantità di acqua.
MI capita ancora a tratti che nei momenti di maggior fastidio se bevo un po' troppa acqua devo andare al bagno più volte nel giro di poco tempo e questo a sua volta accresce la percezione dei sintomi elencati a livello del pene/pube.
Gradirei avere un Suo parere sulla possibile causa di questi disturbi e qualche indicazione risolutiva.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.2k 1.8k 19
Il quadro è tipico per una prostatite, non necessariamente a causa infettiva, innescata da una sollecitazione sessuale più che esagerata, con sullo sfondo una malfunzione intestinale. Noi crediamo poco all’efficacia degli integratori alimentari, riteniamo assai più che efficaci le attenzioni dirette allo stile di vita. Gi aspetti principali di questo, ovvero alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale devono essere indirizzati ad una ragionevole regolarità.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la cortese risposta. Le domando pertanto come é meglio regolarsi per conciliare il benessere della prostata con quello della attività sessuale. Dal momento che ho notato che il riacutizzarsi della sintomatologia é influenzato dall’attività masturbatoria come é giusto comportarsi in tal senso? Il fatto che il disturbo sia insorto a seguito di una iperstimolazione (quindi un fatto meccanico legato ad uno stress prostatico eccessivo) accompagnata da una intermittenza dei sintomi altelenante fa dedurre per una forma cronica abatterica?

Un’ultima cosa, solitamente quali sono i tempi risolutori di simili quadri clinici? È una condizione con cui devo imparare a convivere o ci sono possibilità di guarigione effettiva prestando attenzione agli eccessi alimentari, sessuali, funzione intestinale ecc?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.2k 1.8k 19
Sostanzialmente, a lungo termine con la prostatite si impara a convivere anche se prestando attenzione a tutti gli aspetti di cui abbiamo scritto è possibile controllare la situazione e permettere anche lunghi periodi di benessere. Dal punto di vista dell’attività sessuale, è noto che due-tre eiaculazioni la settimana siano da considerare fisiologiche e financo benefiche per la prostata. Trattenere esageratamente ed abitualmente l’eiaculazione è invece sempre e comunque dannoso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
1) Successivamente alla fase più acuta di maggio ho spesso prestato attenzione a non trattenere mai eccessivamente l’eiaculazione, tuttavia in alcuni momenti di fastidio anche una semplice stimolazione di pochi minuti ha determinato una momentanea amplificazione del disagio, rientra anche questo nel quadro tipico di una prostatite?

2) A suo parere è probabile che ci troviamo dinnanzi ad una forma abatterica cronica?

3) Le chiedo se é possibile che durante le recidive del disturbo assumere acqua repentinamente possa determinare un acuirsi della percezione dei sintomi (fastidio sovrapubico/impellenza a urinare/difficoltà a trattenere lo stimolo/tensione asta del pene) come conseguenza del doversi recare più spesso al bagno per la minzione. È una cosa contemplata in un quadro di prostatite?

4) Oltretutto Ho notato che il mio sperma assume un colorito più denso e opaco con sfumature tendenti al giallino dopo alcuni giorni di astinenza rispetto alla sua tonalità più chiara e biancastro-diluita così come appare in occasione di eiaculazioni quotidiane. Rappresenta la normalità la variazione di colore con tendenza al giallo in concomitanza di alcuni giorni di astinenza?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.2k 1.8k 19
1) Certamente sì, è uno dei sintomi più tipici.

2) E' probabile, comunque almeno una volta la spermiocoltura si può fare, interpretandone poi i risultati con buon senso.

3) Ovvio.

4) Sì.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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