Incisione del collo vescicale

Gentili dottori, sono un ragazzo di 32 anni e mi è stata diagnosticata nel 2014, a mezzo uroflussometria e uretra cistoscopia, una sclerosi del collo vescicale.
Inizialmente l’ho curata con del Permixon, per anni.
I sintomi iniziali (cistite e vescica iperattiva ed epididimiti) si erano abbastanza tranquillizzati, tanto da rendermi fattibile una convivenza con la patologia.

Tutto questo fino al 2021, quando, a seguito di un grave lutto, tutti i sintomi si sono ripresentati nuovamente nella loro interezza.
Sono stato male mesi.
Il flusso era calato notevolmente e a seguito di nuova cistoscopia il medico mi ha prescritto xatral (dapprima tutti i giorni, poi 15 gg al mese).
Fortunatamente l'assunzione del farmaco migliorava notevolmente il getto (qmax pari a 28 ml/s a maggio 2024).
Il flusso era buono anche nei 15 giorni in cui non assumevo alfalitici.
Purtroppo la situazione infiammatatoria, il senso di urgenza nel dover andare in bagno e l'infiammazione dell'epididimo si sono ripresentate di nuovo da circa un mese e temo che gli alfalitici stiano perdendo efficacia su di me (ho in programma una nuova uroflussometria nei prossimi giorni prima di recarmi dallo specialista).
Ogni volta mi chiedo fin quando potrò posticipare l’intervento, ma anche le eventuali conseguenze che lo stesso può avere (leggendo di altre esperienze vedo che non è sempre risolutivo).


Presentata la situazione, chiedo sulla base della vostre diversificate esperienze, quanto possa essere risolutivo un intervento chirurgico e in quali percentuali è lecito aspettarsi significative complicazioni e necessità di operare nuovamente.
Per migliorare la mia qualità di vita sarei disposto in un futuro prossimo anche ad accettare la retrospermia.
Un'altra domanda che vi pongo è relativa ad eventuali effetti collaterali della retrospermia nel lungo periodo (oltre naturalmente l'infertilità).


Vi ringrazio anticipatamente per il tempo e la pazienza che mi dedicherete.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 42.1k 1.8k 19
L'eiaculazione retrograda non è causa di ulteriori complicazioni sanitarie.
Un buon intervento disostruttivo non può che migliorare di molto la situazione, anche se la prostata, ormai sensibilizzata dalle ripetute infiammazioni, possa essere realisticamente destinata a dare saltuariamente qualche disturbo anche in futuro.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio dottore per la chiarezza e la disponibilità.