Prostatite con sclerosi del collo uretrale e substenosi uretrale
Buongiorno,
sono alle prese da alcuni mesi con problemi urinari, iniziati con dolore addominale, frequenza e urgenza minzionale, senso di mancato svuotamento, perdite urinarie.
La terapia iniziale del medico curante con Ciprofloxacina per 7 gg non ha contato, mi sono quindi rivolto ad un urologo che, diagnosticata una prostatite, mi ha prescritto 20 gg di Bactrim e 15 gg supposte Topster.
Dopo 20 gg dal termine della cura avrei dovuto fare spermiocoltura, eco addome, uroflussometria.
La terapia farmacologica non ha avuto gli effetti sperati o meglio, passata la fase acuta, ho continuato ad avere comunque problemi di urgenza, mancato svuotamento ed occasionali dolori.
Dall'antibiogramma è risultata una concentrazione superiore a 10.000 ufc/ml di Proteus Mirabilis (resistente a Bactrim), quindi mi è stata prescritta ulteriore terapia di 10 gg con Augmentin + 15 gg con Topster, dalla quale non mi sembra di avere tratto il giovamento sperato; sono in attesa di effettuare ulteriore spermiocoltura di controllo.
Nel frattempo l'uroflussometria ha evidenziato una ostruzione delle vie urinarie, pertanto ho effettuato una cistoscopia dalla quale sono emerse una sclerosi del collo vescicale e una substenosi uretrale.
Per il momento l'urologo mi ha prescritto Tamsulosina con controllo tra quattro mesi dopo ripetizione di uroflussometria.
Al di là dello stato di prostrazione in cui mi trovo per le ovvie difficoltà che questi disturbi mi provocano nella vita sociale e lavorativa, in questo momento vorrei chiedervi se la Tamsulosina, ove efficace, sarà poi da assumere in via permanente oppure se si tratta di terapia temporanea solo per verificare la possibilità di evitare l'intervento chirurgico.
Inoltre mi stavo chiedendo se la sclerosi del collo vescicale può essere stata causata dalla prostatite o se si deve trattare per forza di un difetto congenito e magari la prostatite è stata un sintomo dell'aggravarsi della sclerosi (già prima della prostatite devo ammettere che non avevo un getto molto potente).
Su questi ultimi aspetti il mio urologo non è stato prodigo di spiegazioni e sarei grato di un vostro punto di vista.
sono alle prese da alcuni mesi con problemi urinari, iniziati con dolore addominale, frequenza e urgenza minzionale, senso di mancato svuotamento, perdite urinarie.
La terapia iniziale del medico curante con Ciprofloxacina per 7 gg non ha contato, mi sono quindi rivolto ad un urologo che, diagnosticata una prostatite, mi ha prescritto 20 gg di Bactrim e 15 gg supposte Topster.
Dopo 20 gg dal termine della cura avrei dovuto fare spermiocoltura, eco addome, uroflussometria.
La terapia farmacologica non ha avuto gli effetti sperati o meglio, passata la fase acuta, ho continuato ad avere comunque problemi di urgenza, mancato svuotamento ed occasionali dolori.
Dall'antibiogramma è risultata una concentrazione superiore a 10.000 ufc/ml di Proteus Mirabilis (resistente a Bactrim), quindi mi è stata prescritta ulteriore terapia di 10 gg con Augmentin + 15 gg con Topster, dalla quale non mi sembra di avere tratto il giovamento sperato; sono in attesa di effettuare ulteriore spermiocoltura di controllo.
Nel frattempo l'uroflussometria ha evidenziato una ostruzione delle vie urinarie, pertanto ho effettuato una cistoscopia dalla quale sono emerse una sclerosi del collo vescicale e una substenosi uretrale.
Per il momento l'urologo mi ha prescritto Tamsulosina con controllo tra quattro mesi dopo ripetizione di uroflussometria.
Al di là dello stato di prostrazione in cui mi trovo per le ovvie difficoltà che questi disturbi mi provocano nella vita sociale e lavorativa, in questo momento vorrei chiedervi se la Tamsulosina, ove efficace, sarà poi da assumere in via permanente oppure se si tratta di terapia temporanea solo per verificare la possibilità di evitare l'intervento chirurgico.
Inoltre mi stavo chiedendo se la sclerosi del collo vescicale può essere stata causata dalla prostatite o se si deve trattare per forza di un difetto congenito e magari la prostatite è stata un sintomo dell'aggravarsi della sclerosi (già prima della prostatite devo ammettere che non avevo un getto molto potente).
Su questi ultimi aspetti il mio urologo non è stato prodigo di spiegazioni e sarei grato di un vostro punto di vista.
[#1]
La mancata efficacia degli antibiotici, prescritti peraltro in modo del tutto empirico e discutibile dal nostro punto di vista, conferma che molto probabilmente la sua prostatite non ha una causa infettiva oppure questa è stata unicamente inizialissima e fugace. Sul rilievo del Proteus abbiamo qualche dubbio, tra l’altro anche in carica 10mila, quindi non significativa. Tutto ciò è molto coerente con il riscontro endoscopico della patologia del collo vescicale, che senz’altro favorisce la prostatite. Ora si valuterà l’efficacia della terapia alfa-litica (tamsulosina), da discutere in futuro l’ipotesi di un intervento endoscopico disostruttivo..
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 247 visite dal 08/10/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.