Cistite o altro?

Gentili Dottori.
In attesa di accertamenti vi chiedo un primo consulto.

Da premettere che non sono estranea alla cistite in quanto purtroppo ho già avuto qualche episodio nel corso della vita.
Comunque, dopo mesi di zero rapporti sessuali, mi fidanzo e al primo rapporto (non protetto), il giorno dopo alla sera, ho un attacco forte di cistite.
Prendo Monuril e Tachipirina 1000 perché non riuscivo neanche a stare sdraiata e ormai ero ore seduta in bagno.
Il giorno dopo sto benissimo, riprendo la 2 bustina e tutto passa.
Dopo una decina di giorni abbiamo di nuovo rapporti.
Più rapporti in una sera.
Io ho avvertito come attrito, uno strappo, come se non fossi lubrificata.
Comunque, alla sera del giorno dopo di nuovo sintomatologia della cistite.
Con, nei giorni seguenti, dolore al basso ventre come quando si è in ovulazione (ma mancavano ancora molti giorni all’ ovulazione), brividi di freddo, e un po’ di perdite trasparenti ma filamentose.
Prendo il ciproxin per 6 giorni prescritto dal medico pensando ad una recidiva della cistite.
Finisco la terapia e ad oggi quindi dopo forse 3 settimane o ormai 1 mese io avverto ancora i seguenti sintomi: non mi sento mai la vescica completamente vuota e rilassata, sento di dover fare pipì anche se l’ho appena fatta.
Faccio la pipì e l’uretra la sento fastidiosa non so spiegare.
Questa sensazione passa col tempo.
La avverto appena la faccio e poi, dopo 40 minuti/1 ora, sto meglio.
Non ho dolore o bruciore nella minzione, giusto un po’ di bruciore quando magari ho bevuto poco e la pipì è poca.

Di notte riesco a dormire per fortuna.
Non mi alzo praticamente per farla.
Per adesso ho fatto solo l’urinocoltura che è risultata negativa.
Anche se l’ho fatta dopo 6 giorni da quando ho finito la terapia con il ciproxin.
Quindi mi chiedo, il risultato è attendibile?
Prossima settimana farò la visita ginecologica per escludere appunto un problema di questo tipo.
Mi chiedo, cosa potrebbe essere?
La sintomatologia è lieve ma molto fastidiosa.
Come se avessi una cistite leggera.

Grazie mille in anticipo.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
I disturbi delle vie urinarie sono di esclusiva competenza dello specialista in urologia, il ginecoloco è uno stimato professioniosta, ma si occupa di altro.
Ciò premesso, è abbastanza comune che in seguito ad episodi di cistite intensa perman-gano dei disturbi irritativi dovuti alla persistenza di una condizione infiammatoria, anche se la caus ainfettiva è già stata eliminata. In questi casi, oltre alla dovuta pazienza, possono essere talora utili i comuni anti-infiammatori.
La frequenza e recidiva di queste cistiti post-coitali è dovuta allo squilibrio della flora batterica del suo intestino (microbiòta) con conseguente colonizzazione batterica superficiale dell'area ano-genitale. E' sufficiente il seppur modesto trauma del rapporto penetrativo per favorire la risalita dei batteri in vescica. L'antibiotico può risolvere il caso sul momento, ma non può correggere il fattore predisponente, che deve essere affrontato seriamente dal punto di vista gastroenterologico se vi sono dei disturbi funzioali intestinali, ma ancor di più dal punto di vista dietetico/nutrizionale, poiché l'alimentazione è praticamente sempre la chiave di tutto il discorso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Gentili dottori. Vi riscrivo in merito al mio problema che purtroppo non ho ancora risolto.
Dopo cistite post coitale a settembre prendo il monuril e passa. Dopo 10 giorni ho di nuovo rapporti e di nuovo cistite, curata con ciproxin per 6 giorni. La sintomatologia persiste quindi faccio urinocoltura che risulta negativa. Faccio ad ottobre la visita dall’urologo che mi prescrive di nuovo urinocoltura che risulta negativa. A novembre eseguo tampone cervicale e tampone vaginale. Il 21 ho i risultati che evidenziano Mycoplasma hominis e Escherichia coli. In base all’antibiogramma l’urologo mi prescrive Levofloxacina 500 1 al giorno per 10 giorni. Oggi è il 6 giorno e i miglioramenti sono molto pochi. A livello vescicale mi sento meglio. Ma persistono bruciore e fastidio alla minzione anche dopo che ho terminato.
Mi chiedo, come mai l’urinocoltura è sempre negativa ma il batterio risulta dai tamponi? E infine, riuscirò a debellare questo batterio o la situazione è ormai cronica?
Grazie.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
E' evidente che si tratta di una alterazione esterna, a livello vaginale e che la vescica e le vie urinarie non paono attualmente interessate. Pertanto, la competenza passa al ginecologo. Valgono comunque sempre le fondamentali considerazioni espresse nella nostra prima risposta #1.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#4]
Utente
Utente
La ringrazio molto dottore. Allora perché ho questo bruciore e fastidio alla minzione? Nel senso, se il problema è a livello vaginale. Potrebbe essere il Mycoplasma che mi dà bruciore?
Comunque si sono in contatto anche con la ginecologa.
Grazie ancora
[#5]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Il bruciore è dovuto al contatto dell'urina acida con la mucosa vaginale alterata.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#6]
Utente
Utente
Un’ultima cosa dottore. Ho letto in uno studio o ricerca che l’ E.coli ha la capacità di penetrare nelle cellule uroteliali e formare delle comunità batteriche intracellulari determinando una situazione infiammatoria cronica. E che quindi anche con l’urinocoltura negativa, esiste un’elevata probabilità di avere un’infezione da E. coli.
E che in assenza di infezioni batteriche quindi con urinocoltura negativa l’utilizzo di antibiotici non porta miglioramenti. Lei che ne pensa? Perché infatti le mie urinocolture sono negative ma i tamponi sono positivi.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Si tratta di studi sperimentali, ancora molto lontani dalla pratica.
I tamponi raccolgono la qualunque, soprattutto nella zona ano-genitale. L'interpretazione dei risultati necessita di molto buon senso, altrimenti si rischia di ecceddere con gli antibiotici, innescando pericolosi circoli viziosi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille dottore per il chiarimento. Buon lavoro
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