Tampone uretrale positivo allo pseudomonas
Buonasera dottori,
da circa 2 anni il mio compagno soffre di prostatiti/infezioni urinarie ricorrenti.
Dopo l'ennesimo episodio, l'urologo gli ha finalmente prescritto un tampone uretrale, eseguito a secco in un laboratorio per analisi.
Il tampone è risultato positivo allo Pseudomonas.
Ho letto che si tratta di un batterio molto complicato e anche difficile da prendere.
È possibile che il risultato sia falsato?
Stiamo parlando di un soggetto sano (esclusi i vari episodi di infezioni) che non è mai stato in ospedale e non ha mai dovuto mettere un catetere.
La spermiocoltura, invece, è risultata negativa.
da circa 2 anni il mio compagno soffre di prostatiti/infezioni urinarie ricorrenti.
Dopo l'ennesimo episodio, l'urologo gli ha finalmente prescritto un tampone uretrale, eseguito a secco in un laboratorio per analisi.
Il tampone è risultato positivo allo Pseudomonas.
Ho letto che si tratta di un batterio molto complicato e anche difficile da prendere.
È possibile che il risultato sia falsato?
Stiamo parlando di un soggetto sano (esclusi i vari episodi di infezioni) che non è mai stato in ospedale e non ha mai dovuto mettere un catetere.
La spermiocoltura, invece, è risultata negativa.
[#1]
Se gli altri esami di urine e liquido seminale non sono significativi e non vi è secrezione uretrale evidente (tampone eseguito - a secco -) le possibilità che si tratti di una falsa positività sono molto elevate. Dal nostro punto di vista non vi sono immediate indicazioni alla terapia antibiotica. Questi batteri di origine intestinale possono colonizzare in modo perlopiù innocuo la pelle e le mucose dell'area ano-genitale, compreso l'ultimo tratto dell'uretra.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
intanto la ringrazio per la risposta.
Aggiungo che gli altri valori alterati venuti fuori dagli esami precedenti, eseguiti poco dopo i sintomi dell'infezione (febbre, disuria ecc), sono stati il PSA e i leucociti nelle urine, la prima volta risultati rispettivamente 15,95 e 36 e successivamente 7,09 e 193. Tra la prima e la seconda analisi è stata eseguita terapia con Bactrim.
Dopo l'esito delle seconde analisi è stato effettuato il tampone uretrale.
intanto la ringrazio per la risposta.
Aggiungo che gli altri valori alterati venuti fuori dagli esami precedenti, eseguiti poco dopo i sintomi dell'infezione (febbre, disuria ecc), sono stati il PSA e i leucociti nelle urine, la prima volta risultati rispettivamente 15,95 e 36 e successivamente 7,09 e 193. Tra la prima e la seconda analisi è stata eseguita terapia con Bactrim.
Dopo l'esito delle seconde analisi è stato effettuato il tampone uretrale.
[#3]
Il PSA è essenzialmente un marcatore del tumore della prostata, evenienza tanto rara da essere inverosimile sotto i 40 anni, pertanto al di sotto di questa età l’esame è assolutamente inutile e costituisce una spesa sanitaria ingiustificata. Utilizzare il PSA per valutare altre situazioni, come l’infiammazione della ghiandola è improprio e può portare a decisioni scorrette. È molto probabile che gli Pseudomonas riscontrati con il tampone in uretra siano stati selezionati dall’antibiotico all’interno dell’intestino.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#4]
Utente
Quindi non dovremmo preoccuparci nemmeno dei valori dei leucociti nell'urina?
E in che senso sono stati selezionati dall’antibiotico all’interno dell’intestino?
A questo punto lei ritiene inopportuno ripetere il tampone? Ma allora cosa dovremmo fare per impedire queste ripetute infezioni?
Mi scuso per le tante domande, ma questa storia va avanti da due anni e siamo un po' esasperati.
E in che senso sono stati selezionati dall’antibiotico all’interno dell’intestino?
A questo punto lei ritiene inopportuno ripetere il tampone? Ma allora cosa dovremmo fare per impedire queste ripetute infezioni?
Mi scuso per le tante domande, ma questa storia va avanti da due anni e siamo un po' esasperati.
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Noi a distanza possiamo esprimere solo delle considerazioni generali. Tutte le terapie antibiotiche inducono indirettamente selezione di batteri resistenti nella flora batterica intestinale (microbiòta). Ovviamente in talune situazioni infettive l’antibiotico è indispensabile, quindi bisogna scendere ad un compromesso, eventualmente compensando con la somministrazione di fermenti lattici, probiotici, eccetera.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 221 visite dal 01/10/2024.
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