Meato uretrale persistentemente arrossato

Buonasera Dottori.


E' ormai oltre un anno mi ritrovo con una parte del meato uretrale persistentemente arrossata.
Ricordo che oltre un anno fa ebbi un rapporto orale e l'indomani, durante la minzione, avvertii un fortissimo bruciore all'uretra, come non lo avevo mai avuto: controllando, mi accorsi di avere arrossato circa metà del labbro uretrale di sinistra.
Non ho dato per mesi alcun peso alla cosa, perché non avevo fastidio: sono andato avanti per un anno, finché non ho iniziato ad avvertire dolore durante l'emissione della primissima goccia di urina.
E' come se dovessi controllarmi nell'emissione della prima goccia di urina, per evitare di avere dolore.
Inoltre, ho notato anche che la parte arrossata coincide stranamente con la parte di meato uretrale che rimane coperta dal prepuzio quando non sono in erezione (ho una diagnosi di fimosi non serrata).
Non ho alcuna secrezione e nessun altro sintomo, se non quelli descritti.


Per altro motivo, mi sono recato dal dermatologo e gli ho parlato della cosa: questo mi ha prescritto ben cinque tamponi uretrali (BATTERI RICERCA MICROSCOPICA, ESAME COLTURALE MICRORGANISMI E LIEVITI PATOGENI, NEISSERIA, CHLAMYDIA, MYCOPLASMA, MICETI).
Spaventato dal numero così alto di tamponi, ho chiamato il mio urologo di fiducia - che purtroppo non vive più nella mia stessa Regione - che mi ha spiegato che potrebbe trattarsi di una uretrite e che è necessario che io faccia un esame PCR sul primo mitto urinario per ricercare Chlamydia, Mycoplasma e Neisseria, senza fare i tamponi.


Volevo chiedere un consiglio agli urologi presenti ed esperti in materia: sono davvero necessari tutti quei tamponi o posso seguire il consiglio del mio urologo e fare analizzare solo il primo mitto delle urine?
Eventualmente, queste analisi sono mutuabili o sono solo a carico mio?
E' necessario ricercare anche altri patogeni secondo la vostra esperienza?
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.9k 1.8k 19
Senz'altro la ricerca PRC sulle urine del primo getto è l'esame più specifico, il tampone tende a raccogliere la qualsiasi, ovvero anche batteri innocui che spesso colonizzano la zona, indirizzando a terapie antibiotiche inutili, se non controproducenti. Al di là di questo, dubitiamo che quanto ci descrive abbia una causa infettiva, che dopo - oltre un anno - sarebbe certamente evoluta in modo diverso. D'ogni modo, è meglio fare gli accertamenti batteriologici, poi si vedrà. Con i risultati, si faccia comunque controllare direttamente dal suo urologo o da un altro nostro Collega. Si tratta di esami batteriologici comuni, anche se ancora non eseguiti proprio ovunque, comunque coperti dal SSN.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, Dtt. Piana.

Colgo l'occasione per chiederLe allora se il tampone uretrale con annesso esame colturale dei germi comuni e dei lieviti possa essere sostituito da un esame analogo eseguito però sul primo mitto urinario: purtroppo, il mio medico di base ha ammesso di non sapermi aiutare, poiché si tratta di una materia troppo specialistica. Se riuscissi ad evitare completamente il tampone uretrale sarebbe ottimo, perché so che si tratta di una pratica fastidiosa (se non proprio dolorosa).

La ringrazio in anticipo per la Sua disponibilità!
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.9k 1.8k 19
Noi riteniamo utile il tampone uretrale se vi è evidente presenza di secrezione uretrale tale da essere facilmente raccolta. Dubitiamo invece del tampone eseguito - a secco - che è anche quello percepito con maggiore fastidio.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it