Enterococcus fecalis
Egregi dottori, a fronte di una accertata carica batterica di 800.000 (esame urinocoltura) con sintomi persistenti da giorni ovvero febbre diarrea inarrestabile... intervenendo in tempo, anche in un soggetto immunocompromesso (oncologico), con adeguata cura antibiotica come da antibiogramma è possibile scongiurare il peggio?
dall'esame si evidenzia anche leucociti 10-12 e numerose emazie.
mio marito accusa sintomi già da una decina di giorni precedenti all'esame.
è realistico affermare che la carica batterica sia cresciuta repentinamente in assenza di diagnosi e terapia?
dall'esame si evidenzia anche leucociti 10-12 e numerose emazie.
mio marito accusa sintomi già da una decina di giorni precedenti all'esame.
è realistico affermare che la carica batterica sia cresciuta repentinamente in assenza di diagnosi e terapia?
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Il numero relativamente basso di leucociti non supporta l'ipotesi di una significativa infezione delle vie urinarie. L'enterococco faecalis non è un batterio comunemente coinvolto nelle infezioni urogenitali, mentre è spesso presente com contaminante poiché colonizza esternamente l'area ano-genitale. Se vi sono disturbi intestinali in corso, questo tipo di contaminazione è ancora più probabile. Pensiamo quindi che il massimo dell'attenzione debba essere ora rivolto al problema intestinale (diarrea ,eccetera). Anche in presenza di febbre, ci andremmo cauti con gli antibiotici, poiché si rischia di innescare un circolo vizioso per ulteriore danno all'equilibrio della flora batterica intestinale (microbiòta).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 156 visite dal 29/09/2024.
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