Cistite non batterica

Buongiorno,
più di mese fa ho avuto un episodio di cistite che ho curato immediatamente con Monuril (mi era venuta la cistite solo una volta nella vita e mi era passata subito con questo medicinale).

La cistite è passata ma è tornata pochi giorni dopo per non passare più.

La dottoressa mi ha fatto fare un ciclo di antibiotici poichè risultava dall'urinocoltura da mitto intermedio che ci fosse un Stafilococco Pasteuri (la dottoressa era comunque molto stranita poichè è un batterio molto raro).

Gli antibiotici hanno forse migliorato la situazione ma non è passata del tutto.

Durante questa cistite ho fatto anche 7 giorni di Meclon poichè mi è venuta la candida (di cui soffro ogni tanto) che è passata.

Il ginecologo mi ha prescritto una nuova urinocoltura e un tampone vaginale.
Entrambi negativi.

Ora io mi chiedo: che cosa potrebbe essere a questo punto?

Il dolore prima e dopo la minzione non è ancora passato e provo dolore e bruciore durante i rapporti con il mio ragazzo.
Sto iniziando a preoccuparmi.

Cosa potrebbe essere?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.8k 1.9k
Noi siamo molto contrari alla somministrazione, e ancor di più alla auto-prescizione di antibiotici per disturbi delle basse vie urinarie, a meno che vi siano febbre, sanguinamento o disturbi violentissimi, cose che accadono relativamente di rado. In tutti gli altri casi è doveroso eseguire un esame delle urine con urocoltura e poi seguire una terapia antibiotica mirata, solo se del caso. Lo stafilococco non è un batterio comunemente coinvolto nelle infezioni delle basse vie urinarie, ma piuttosto un contaminante che colonizza in modo perlopiù innocuo pelle e mucose dell’area ano-genitale. La terapia antibiotica non è indicata, anzi controproducente come nel suo caso perché spesso è causa dell’insorgenza della candida. I disturbi delle basse vie urinarie devono essere trattati dallo specialista in urologia e non dal ginecologo, che è uno stimato professionista, ma ha altre competenze. È abbastanza frequente che dopo le cistiti più intense permanga una condizione infiammatoria in grado di causare disturbi irritativi, anche se orma l’infezione è stata decapitata. Se si ha dunque la certezza di una urocoltura negativa e vi sono pochi leucociti nel sedimento dell’esame delle urine, in genere la situazione può trarre giovamento da brevi cicli di veri anti-infiammatori. Spesso si associano integratori alimentari di tutti i generi, sulla cui reale efficacia preferiamo non esprimere un giudizio.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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