Lettura esito tac per tumore vescica
buongiorno scrivo per avere un consulto su un tumore alla vescica diagnosticato a mia nonna di anni 82.
Ha subito già un intervento di rimozione giorno 22 luglio, il primo, da quando gli è stato diagnosticato, e dopo un mese e mezzo dall'intervento la tac fatta in data odierna 14 settembre ha dato questo riscontro: voluminosa eteroformazione vescicale a livello della parete postero - laterale SX del diametro di 64 mm circa con interessamento del tessuto adiposo peri - vescicale e del meato uretrale SX e conseguente marcata idroureterenofosi SX.
Non si osservano linfonodi di volume aumentato a livello delle stazioni addomino pelviche esaminate.
i medici vogliono procedere con radioterapia e conseguente intervento di rimozione della vescica.
Desidero avere anche un ulteriore parere per capire la gravità della situazione.
Vi ringrazio molto e vi auguro buona giornata e buon lavoro
Ha subito già un intervento di rimozione giorno 22 luglio, il primo, da quando gli è stato diagnosticato, e dopo un mese e mezzo dall'intervento la tac fatta in data odierna 14 settembre ha dato questo riscontro: voluminosa eteroformazione vescicale a livello della parete postero - laterale SX del diametro di 64 mm circa con interessamento del tessuto adiposo peri - vescicale e del meato uretrale SX e conseguente marcata idroureterenofosi SX.
Non si osservano linfonodi di volume aumentato a livello delle stazioni addomino pelviche esaminate.
i medici vogliono procedere con radioterapia e conseguente intervento di rimozione della vescica.
Desidero avere anche un ulteriore parere per capire la gravità della situazione.
Vi ringrazio molto e vi auguro buona giornata e buon lavoro
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Buongiorno,
nella sua descrizione ci sono dei dati inusuali che lasciano qualche dubbio.
Una neoplasia vescicale operata a luglio, dopo due mesi non puo' recidivare in una formazione di 6 cm. Quindi probabilmente l'intervento eseguito a luglio ha avuto solo uno scopo diagnostico sulla neoplasia ma questa voluminosa neoplasia doveva essere presente con queste caratteristiche già' a luglio. Non puo' evolvere in soli due mesi una formazione di 6 cm che esce fuori dalla vescica e ostruisce l'uretere.
La situazione che descrive alla TC parla di una neoplasia della vescica voluminosa che e' progredita fuori della vescica fino ad ostruire il passaggio di un uretere e quindi con blocco di un rene.
Una formazione del genere deve essere controllata anche a distanza con una TC total body per escludere ripetizioni a distanza soprattutto a livello polmonare.
L'esame istologico del primo intervento dovrebbe dare notizie sul tipo ed aggressività' del tumore.
In assenza di ripetizioni a distanza, generalmente una neoplasia infiltrante fino in sede extravescicale, viene trattata con una chemioterapia seguita da un intervento radicale di cistectomia con asportazione della vescica, utero ed annessi e linfonodi regionali e successiva derivazione cutanea degli ureteri.
Logicamente la fattibilità' di questa che risulta l'opzione più' efficace verso il tumore, deve essere valutata in base all'eta' avanzata della paziente e sue condizioni generali. Si tratta di una terapia invasiva con possibili effetti collaterali soprattutto in una persona di più' di 80 anni. Per questo motivo potrebbe essere decisa una terapia meno aggressiva come una radio- chemioterapia seguita da una eventuale resezione endoscopica della vescica.
Nella sua descrizione lei parla di un trattamento di radioterapia seguito da una asportazione completa della vescica. Questa non e' una opzione. Generalmente non si utilizza una radioterapia prima di una chirurgia radicale ma una chemioterapia. La radioterapia aumenta il rischio di una successiva chirurgia radicale senza vantaggi significativi.
Nel caso non si proceda ad un intervento di cistectomia radicale, sarà' necessario liberare il rene dal blocco ureterale, posizionando una nefrostomia, un drenaggio percutaeo del rene.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
University' Sapienza di Roma
nella sua descrizione ci sono dei dati inusuali che lasciano qualche dubbio.
Una neoplasia vescicale operata a luglio, dopo due mesi non puo' recidivare in una formazione di 6 cm. Quindi probabilmente l'intervento eseguito a luglio ha avuto solo uno scopo diagnostico sulla neoplasia ma questa voluminosa neoplasia doveva essere presente con queste caratteristiche già' a luglio. Non puo' evolvere in soli due mesi una formazione di 6 cm che esce fuori dalla vescica e ostruisce l'uretere.
La situazione che descrive alla TC parla di una neoplasia della vescica voluminosa che e' progredita fuori della vescica fino ad ostruire il passaggio di un uretere e quindi con blocco di un rene.
Una formazione del genere deve essere controllata anche a distanza con una TC total body per escludere ripetizioni a distanza soprattutto a livello polmonare.
L'esame istologico del primo intervento dovrebbe dare notizie sul tipo ed aggressività' del tumore.
In assenza di ripetizioni a distanza, generalmente una neoplasia infiltrante fino in sede extravescicale, viene trattata con una chemioterapia seguita da un intervento radicale di cistectomia con asportazione della vescica, utero ed annessi e linfonodi regionali e successiva derivazione cutanea degli ureteri.
Logicamente la fattibilità' di questa che risulta l'opzione più' efficace verso il tumore, deve essere valutata in base all'eta' avanzata della paziente e sue condizioni generali. Si tratta di una terapia invasiva con possibili effetti collaterali soprattutto in una persona di più' di 80 anni. Per questo motivo potrebbe essere decisa una terapia meno aggressiva come una radio- chemioterapia seguita da una eventuale resezione endoscopica della vescica.
Nella sua descrizione lei parla di un trattamento di radioterapia seguito da una asportazione completa della vescica. Questa non e' una opzione. Generalmente non si utilizza una radioterapia prima di una chirurgia radicale ma una chemioterapia. La radioterapia aumenta il rischio di una successiva chirurgia radicale senza vantaggi significativi.
Nel caso non si proceda ad un intervento di cistectomia radicale, sarà' necessario liberare il rene dal blocco ureterale, posizionando una nefrostomia, un drenaggio percutaeo del rene.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
University' Sapienza di Roma
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
[#2]
Utente
buonasera dottore,
mi scusi io ho scritto nella domanda 64 millimetri non 6 cm, in ogni caso la ringrazio molto per la sua risposta esaustiva, le hanno messo il catetere e dalla tac completa all'addome è venuto fuori che rene dx, surreni, milza e pancreas risultano normali, inoltre mia nonna ha avuto circa 30 anni fa l'asportazione dell'utero per un fibroma. Intanto mi trovo d'accordo con lei sulla scelta della radioterapia prima dell'intervento, non trovo sia la soluzione adatta motivo per cui ho richiesto il consulto.
La ringrazio ancora e la saluto
mi scusi io ho scritto nella domanda 64 millimetri non 6 cm, in ogni caso la ringrazio molto per la sua risposta esaustiva, le hanno messo il catetere e dalla tac completa all'addome è venuto fuori che rene dx, surreni, milza e pancreas risultano normali, inoltre mia nonna ha avuto circa 30 anni fa l'asportazione dell'utero per un fibroma. Intanto mi trovo d'accordo con lei sulla scelta della radioterapia prima dell'intervento, non trovo sia la soluzione adatta motivo per cui ho richiesto il consulto.
La ringrazio ancora e la saluto
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 623 visite dal 14/09/2024.
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