Ipertrofia prostatica benigna con terzo lobo in vescica
Buongiorno, lo scorso anno mi è stato diagnosticato una Ipertrofia prostatica benigna con terzo lobo in vescica vista tramite ecografia.
Da questa risulta anche un residuo minzionale in vescica.
L'urologo mi ha fatto fare anche l esame per il flusso delle urine che è risultato bassissimo.
Premetto che ora prendo la silodosina da 8 mg.
I sintoni sono la mattina soprattutto appena alzato per emettere il getto di urina ci metto qualche secondo e alle volte esce sgocciolando (ma non spesso).
Durante il giorno vado spesso in bagno perche sento l'esigenza di urinare e la faccio, ma magari dopo 10 minuti devo tornare e ne faccio altra.
Di notte diciamo che mi alzo 1 volta a urinare.
Il psa è nella norma anche se il medico mi dice un po alto per la mia età (52anni).
Diciamo che questi sintomi si aggravano quando alle volte smetto per un periodo di prende la silodosina.
A novembre mi rivedra l'urologo.
Ma secondo voi una situazione del genere è da operare?
se si come?
e se decidessi di rimandare l'operazione è grave?
ci sono conseguenze post operazione?
Ci sono medicinali per impedire la crescita ancora della prostata?
Vi chiedo inoltre se per caso c'è correlazione tra la IPB e problemi ad avere erezioni perche mi capita questo oltre ad avere una scarsa eiaculazione (eccetto quando prendo la silodosina che allora scompare proprio)
Da questa risulta anche un residuo minzionale in vescica.
L'urologo mi ha fatto fare anche l esame per il flusso delle urine che è risultato bassissimo.
Premetto che ora prendo la silodosina da 8 mg.
I sintoni sono la mattina soprattutto appena alzato per emettere il getto di urina ci metto qualche secondo e alle volte esce sgocciolando (ma non spesso).
Durante il giorno vado spesso in bagno perche sento l'esigenza di urinare e la faccio, ma magari dopo 10 minuti devo tornare e ne faccio altra.
Di notte diciamo che mi alzo 1 volta a urinare.
Il psa è nella norma anche se il medico mi dice un po alto per la mia età (52anni).
Diciamo che questi sintomi si aggravano quando alle volte smetto per un periodo di prende la silodosina.
A novembre mi rivedra l'urologo.
Ma secondo voi una situazione del genere è da operare?
se si come?
e se decidessi di rimandare l'operazione è grave?
ci sono conseguenze post operazione?
Ci sono medicinali per impedire la crescita ancora della prostata?
Vi chiedo inoltre se per caso c'è correlazione tra la IPB e problemi ad avere erezioni perche mi capita questo oltre ad avere una scarsa eiaculazione (eccetto quando prendo la silodosina che allora scompare proprio)
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Il da farsi dipende essenzialmente dai disturbi, dalla loro fastidiosità, dall’efficacia della terapia già in atto, che é l’unica in grado di controllarli in modo efficiente. Di questo solo lei può essere giudice e quindi confrontarsi con il nostro Collega che la segue direttamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Buongiorno,
l'ipertrofia prostatica con un terzo lobo indica una crescita della ghiandola prostatica all'interno della vescica ed intorno al collo vescicale con capacita' istruttive sullo svuotamento vescicale maggiore.
Generalmente questa anatomia della IPB a tre lobi determina un danno sulla muscolatura vescicale più' precocemente e necessita velocemente un intervento distruttivo. I dati che indicano la necessita' di eseguire un intervento non sono principalmente la presenza o l'assenza di sintomi, ma maggiormente i valori della uroflussometria e del residuo postminzionale. In caso di una flusso massimo inferiore a 15 ml/sec e/o un residuo postminzionale superiore a 100 cc, la sofferenza vescicale viene considerata rilevante e l'indicazione all'intervento diventa principale.
Attenzione sempre al valore del PSA totale perché' una neoplasia prostatica puo' spesso essere associata all'iperplasia prostatica ed identificabile solo ad una risonanza magnetica multiparametrica della prostata e non all'ecografia. Quindi, in caso di un valore del PSA totale superiore a 2.5 ng/ml o un sospetto alla esplorazione rettale, conviene eseguire la RM multiparametrica , prima di procedere all'intervento.
L'intervento e' endoscopico per via transuretrale, da decidere in base alle dimensioni e volume della prostata. Il più' utilizzato e' una vaporesezione od enucleazione laser Tullio od holmium della prostata.
Se ritarda troppo l'intervento e persiste una ostruzione con flusso basso e residuo abbondante, il danno sulla muscolatura vescicale continuerà' a progredire finta a trasformare la vescica in una sacca incapace di contrarsi. IN quel caso si puo' arrivare a complicanze spiacevoli come infezioni ricorrenti delle vie urinarie, formazioni di calcoli, episodi di blocco urinario acuto, fino alla necessita' estrema di portare un catetere a permanenza.
Quindi non bisogna mai sottovalutare le conseguenze funzionali progressive di una iperplasia prostatica, non basarsi solo sui sintomi nella decisione terapeutica e arrivare ad un eventuale intervento quando ancora la vescica e' un organo in buona salute.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
University' Sapienza di Roma
l'ipertrofia prostatica con un terzo lobo indica una crescita della ghiandola prostatica all'interno della vescica ed intorno al collo vescicale con capacita' istruttive sullo svuotamento vescicale maggiore.
Generalmente questa anatomia della IPB a tre lobi determina un danno sulla muscolatura vescicale più' precocemente e necessita velocemente un intervento distruttivo. I dati che indicano la necessita' di eseguire un intervento non sono principalmente la presenza o l'assenza di sintomi, ma maggiormente i valori della uroflussometria e del residuo postminzionale. In caso di una flusso massimo inferiore a 15 ml/sec e/o un residuo postminzionale superiore a 100 cc, la sofferenza vescicale viene considerata rilevante e l'indicazione all'intervento diventa principale.
Attenzione sempre al valore del PSA totale perché' una neoplasia prostatica puo' spesso essere associata all'iperplasia prostatica ed identificabile solo ad una risonanza magnetica multiparametrica della prostata e non all'ecografia. Quindi, in caso di un valore del PSA totale superiore a 2.5 ng/ml o un sospetto alla esplorazione rettale, conviene eseguire la RM multiparametrica , prima di procedere all'intervento.
L'intervento e' endoscopico per via transuretrale, da decidere in base alle dimensioni e volume della prostata. Il più' utilizzato e' una vaporesezione od enucleazione laser Tullio od holmium della prostata.
Se ritarda troppo l'intervento e persiste una ostruzione con flusso basso e residuo abbondante, il danno sulla muscolatura vescicale continuerà' a progredire finta a trasformare la vescica in una sacca incapace di contrarsi. IN quel caso si puo' arrivare a complicanze spiacevoli come infezioni ricorrenti delle vie urinarie, formazioni di calcoli, episodi di blocco urinario acuto, fino alla necessita' estrema di portare un catetere a permanenza.
Quindi non bisogna mai sottovalutare le conseguenze funzionali progressive di una iperplasia prostatica, non basarsi solo sui sintomi nella decisione terapeutica e arrivare ad un eventuale intervento quando ancora la vescica e' un organo in buona salute.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
University' Sapienza di Roma
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 663 visite dal 13/09/2024.
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