Calcolo ureterale
Gentili Dottor La Piana buonasera,
Sono un utente (36 anni) già noto e sempre per lo stesso motivo: calcolosi renale.
Chiedo consulto per nuovo episodio, iniziato esattamente 10 gg fa, venerdì 30 agosto, con una colica lato sinistro.
Conoscendo il sintomo ed essendone purtroppo spesso colpito, non vado in pronto soccorso e il dolore acuto (abbastanza forte) scema dopo qualche ora di salti e camminate senza assumere antidolorifico.
Mercoledì 4 vado in visita urologica perche i sintomi non passavano ed il calcolo non l’ho espulso.
Sapevo da eco di 2 mesi fa di averne 3 a sinistra di circa 6 mm ciascuno.
In visita il medico mi riscontra lieve idronefrosi e trova solo 2 calcoli sul rene, ipotizzando che il terzo si sia incamminato.
In effetti, perlustrando la vescica con ecografia, riconosce un ipotetico calcolo nell’ultimo tratto dell’uretere, appena visibile.
Per trovare conferme mi ha poi posizionato sulla macchina per il bombardamento esterno e (credo con rx) ha confermato questa ipotesi, a circa 4 o 5 cm dalla vescica.
Oggi, a visita di controllo, a distanza di 5 giorni dalla precedente, la situazione è circa la medesima: rene lievemente dilatato e calcolo visibile con macchinario per l’eswl, meno con ecografo.
Mi ha detto che è sceso un pochino e che è di circa 5/6 mm, mi ha consigliato di continuare con la terapia antinfiammatoria (e integratori) per un’altra settimana (mi consiglia Omnic ma io lo soffro parecchio portando già di mio la pressione bassa).
Se il calcolo non venisse espulso o fatto almeno movimenti rilevanti entro lunedì (prossimo controllo), cosa per la quale lui si manifestava ottimista, mi inserirebbe per intervento.
Ho 3 quesiti da porle:
1.
Omnic fa realmente la differenza o, nella sostanza, se deve uscire esce lo stesso?
Lo chiedo perché l’ho preso in passato e non mi ha sempre creato problemi insostenibili.
A volte sono riuscito ad assumerlo, altre volte l’ho sofferto con capogiri e spossatezza.
Volevo capire quindi se tentare era davvero rilevante e potesse fare la differenza.
2.
Il medico mi parlava di togliere in day hospital solo il calcolo ostruente (se tutto va bene entri alle 8 e torni a casa alle 14).
La Rirs non è sul tavolo, a sua detta è intervento assai più complesso mentre, pochi mesi fa, avevo avuto indicazione di bonifica da altro urologo.
Ha senso eseguire intervento endoscopico senza risolvere i calcoli nel rene (almeno altri 2)?
C è reale differenza tra i 2 interventi tanto da preferire il primo e condannarmi ad altre coliche non troppo avanti nel tempo o ad un trattamento con onde d’urto per frammentarli?
Oppure converrebbe a suo dire in un solo intervento risolverli tutti ed i costi per il paziente sono da considerare abbastanza simili?
3.
Dove lei esercita quali sono i tempi, naturalmente in SSN, per sottoporsi ad un intervento per questo calcolo (abbastanza urgente) e per quelli al rene?
Naturalmente mi preoccuperò di trovare i contatti diretti e chiamarla io stesso.
Grazie
Sono un utente (36 anni) già noto e sempre per lo stesso motivo: calcolosi renale.
Chiedo consulto per nuovo episodio, iniziato esattamente 10 gg fa, venerdì 30 agosto, con una colica lato sinistro.
Conoscendo il sintomo ed essendone purtroppo spesso colpito, non vado in pronto soccorso e il dolore acuto (abbastanza forte) scema dopo qualche ora di salti e camminate senza assumere antidolorifico.
Mercoledì 4 vado in visita urologica perche i sintomi non passavano ed il calcolo non l’ho espulso.
Sapevo da eco di 2 mesi fa di averne 3 a sinistra di circa 6 mm ciascuno.
In visita il medico mi riscontra lieve idronefrosi e trova solo 2 calcoli sul rene, ipotizzando che il terzo si sia incamminato.
In effetti, perlustrando la vescica con ecografia, riconosce un ipotetico calcolo nell’ultimo tratto dell’uretere, appena visibile.
Per trovare conferme mi ha poi posizionato sulla macchina per il bombardamento esterno e (credo con rx) ha confermato questa ipotesi, a circa 4 o 5 cm dalla vescica.
Oggi, a visita di controllo, a distanza di 5 giorni dalla precedente, la situazione è circa la medesima: rene lievemente dilatato e calcolo visibile con macchinario per l’eswl, meno con ecografo.
Mi ha detto che è sceso un pochino e che è di circa 5/6 mm, mi ha consigliato di continuare con la terapia antinfiammatoria (e integratori) per un’altra settimana (mi consiglia Omnic ma io lo soffro parecchio portando già di mio la pressione bassa).
Se il calcolo non venisse espulso o fatto almeno movimenti rilevanti entro lunedì (prossimo controllo), cosa per la quale lui si manifestava ottimista, mi inserirebbe per intervento.
Ho 3 quesiti da porle:
1.
Omnic fa realmente la differenza o, nella sostanza, se deve uscire esce lo stesso?
Lo chiedo perché l’ho preso in passato e non mi ha sempre creato problemi insostenibili.
A volte sono riuscito ad assumerlo, altre volte l’ho sofferto con capogiri e spossatezza.
Volevo capire quindi se tentare era davvero rilevante e potesse fare la differenza.
2.
Il medico mi parlava di togliere in day hospital solo il calcolo ostruente (se tutto va bene entri alle 8 e torni a casa alle 14).
La Rirs non è sul tavolo, a sua detta è intervento assai più complesso mentre, pochi mesi fa, avevo avuto indicazione di bonifica da altro urologo.
Ha senso eseguire intervento endoscopico senza risolvere i calcoli nel rene (almeno altri 2)?
C è reale differenza tra i 2 interventi tanto da preferire il primo e condannarmi ad altre coliche non troppo avanti nel tempo o ad un trattamento con onde d’urto per frammentarli?
Oppure converrebbe a suo dire in un solo intervento risolverli tutti ed i costi per il paziente sono da considerare abbastanza simili?
3.
Dove lei esercita quali sono i tempi, naturalmente in SSN, per sottoporsi ad un intervento per questo calcolo (abbastanza urgente) e per quelli al rene?
Naturalmente mi preoccuperò di trovare i contatti diretti e chiamarla io stesso.
Grazie
[#1]
Solo Piana, senza articolo (!)
1. Gli alfa-litici, come la tamsulosina, sono gli unici farmaci che possono rilassare le pareti dell'uretere, facilitando la progressione di piccoli calcoli presenti nel suo tratto inferiore. L'efficacia è variabile ed imprevedibile, ma non esistendo reali alternative, questa terapia viene comunque consigliata per qialche tempo, es. 10-15 giorni, oltre i quali è difficile attendersi ancora un risultato. per attenuare l'effetto ipotensivo, si consiglia di assumere il farmaco prima di coricarsi. Po, in sintesi, si fa come si può, non è certamnte il caso di soffrire o rischiare svenimenti.
2. In mani esperte, la RIRS non è assolutamente un intervento complesso, se vi è la possibilità è sempre opportuno cercare di completare la bonifica, approfitando dell'anestesia, specie in situazioni di noto rischio di frequante recidiva. Considerati i suoi precedenti, ci andremmo molto cauti a consigliare ulteriori trattamenti con le onde d'urto.
3. Non esercitiamo più in ambito di sanità pubblica da alcuni anni.
1. Gli alfa-litici, come la tamsulosina, sono gli unici farmaci che possono rilassare le pareti dell'uretere, facilitando la progressione di piccoli calcoli presenti nel suo tratto inferiore. L'efficacia è variabile ed imprevedibile, ma non esistendo reali alternative, questa terapia viene comunque consigliata per qialche tempo, es. 10-15 giorni, oltre i quali è difficile attendersi ancora un risultato. per attenuare l'effetto ipotensivo, si consiglia di assumere il farmaco prima di coricarsi. Po, in sintesi, si fa come si può, non è certamnte il caso di soffrire o rischiare svenimenti.
2. In mani esperte, la RIRS non è assolutamente un intervento complesso, se vi è la possibilità è sempre opportuno cercare di completare la bonifica, approfitando dell'anestesia, specie in situazioni di noto rischio di frequante recidiva. Considerati i suoi precedenti, ci andremmo molto cauti a consigliare ulteriori trattamenti con le onde d'urto.
3. Non esercitiamo più in ambito di sanità pubblica da alcuni anni.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 213 visite dal 09/09/2024.
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