Stent ureterale jj

Salve, sono una donna di 24 anni, sono stata operata il 5 Luglio al rene destro per rimuovere un calcolo della dimensione di 14mm tramite una ureterorenoscopia che ha evidenziato: uretere destro ipocompilante alla manovra e colletto caliceale del rene destro con all’interno le formazioni litiasiche note, stenotico che non permette il passaggio dello strumento flessibile per cui si è provveduto al posizionamento di stent ureterale JJ profilattico ad intervento endoscopico definitivo di RIRS di second look.

Avevo già chiesto un consulto perché le prime due settimane sono state infernali, e non sta cambiando niente.
Mi era stato detto da chi mi ha operata che passato qualche giorno avrei potuto continuare a svolgere le attività quotidiane tranquillamente, ma così non è assolutamente stato.
Oggi siamo al 4 Agosto, è passato un mese e io non sono riuscita a metter piede fuori casa dal dolore che provo.
Mi è impossibile camminare o banalmente stare in piedi per più di 5 minuti perché mi partono bruciori e fitte al fianco, il fastidio peggiore è una sensazione di fitta, bruciore, corpo estraneo, localizzata esattamente nei genitali, nella parte più terminale dell’uretra, cosa che non mi spiego essendo che lo stent è situato molto più in alto.
La sensazione è circa come quella di aver inserito un tampone interno in assenza di flusso mestruale, da cosa può essere dovuto?
Non vorrei fosse parte di quei calcoli che in un modo o nell’altro è riuscito a scendere tramite lo stent fino ad arrivare laggiù, sarebbe possibile?
Altrimenti per quale motivo avverto questa sensazione localizzata proprio lì, se li non ci dovrebbe essere nulla?
Non posso prendere brufen tutti i giorni per un mese, e anche se lo prendo il cambiamento è minimo se non nullo, non mi permette comunque di fare una vita normale.
Il 12 Agosto tornerò sotto ai ferri per procedere con la rimozione dei calcoli, immagino che questo benedetto stent dovrà rimanere ancora post intervento, oppure no?
Io devo necessariamente tornare a lavoro, non ero stata preparata ad una situazione simile, neanche lontanamente, è stato ed è tutt’ora il periodo peggiore e più frustrante della mia vita, perché non era così che mi era stato spiegato, l’avevano presentata come una passeggiata, ma questo è un calvario.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Se i calcoli sono contenuti in un calice escluso, ovvero con colletto stenotico (come descritto nel referto operatorio) ovviamente non possono scendere né ora né mai e c'è ragionevolmente da chiedersi se valga la pena di andare a rimuoverli. Per esprimere un giudizio concreto è però indispensabile conoscere la situazione con un dettaglio impossibile per noi a distanza. Questo tipo di situazione non è però prevedibile con gli accertamenti radiologici, la si definisce unicamente con la visione diretta.
Che lo stent sia fastidioso ben lo si sa. Il loro utilizzo è quasi sempre indispensabile in questo tipo di interventi, ma si cerca sempre di mantenerli in sede per il minor tempo possibile. Questo si scontra però con il problema di disponibilità di tempi e spazi operatori che affligge paraticamente tutte le strutture di ricovero pubbliche. Pertanto i tempi si dilatano in modo ingiustificato e con questo i fastidi, che comunque sono molto variabili da soggetto a soggetto. Trattandosi di una irritazione di tipo meccanico, i comuni antidolorifici ed anti infiammatori sono scarsamente efficaci.
Non abbiamo purtroppo molto di meglio che augurarle che questa ultima settimana d'attesa passi velocemente. Dopo l'intervento, qualunque sia il suo esito, dovrà comunque portare lo stent per qualche giorno.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it