Complicanze ed esiti della rottura di entrambi i corpi cavernosi e dell'uretra
sfortunatamente durante un normale rapporto sessuale con la mia compagna (io stavo pure sotto senza fare nulla) ho riportato la rottura di entrambe i corpi cavernosi del pene e dell'uretra.
Mi sono precipitato in pronto soccorso e sono stato operato d'urgenza la notte stessa.
Ora, a distanza di 10 giorni sono stato dimesso, con catetere ed epicisto da tenere fino nuovo ordine.
Le mie domande:
1 Premesso che mi era stato anticipato che mi avrebbero dovuto circoncidere per operarmi, quando ora mi vedi il mio membro (o ciò che ne resta) non posso non notare come le sue dimensioni si siamo ridotte di almeno la metà rispetto a com'era (parlo di lunghezza perché la circonferenza e' ingiudicabile al momento), può essere una conseguenza "normale" dell'operazione?
2 Durante il ricovero tutti i dottori hanno insisto sul fatto che un trauma di questo tipo avrà quasi sicuramente come conseguenza una stenosi uretrale in corrispondenza del punto in cui l'uretra si è spezzata.
Sono stati però molto vaghi su come questa stenosi si affronta e se si può curare.
Mi hanno parlato di interventi ambulatoriali che però hanno altissimo tasso di recidive e si una altra operazione (che cercando su internet credo di aver individuato nell'uretroplastica) che invece ha maggiori possibilità di essere risolutiva.
La mia domanda è, quali sono queste maggiori possibilità?
L'idea di dover vivere tutta la vita con un catetere (ho meno di trent'anni) mi terrorizza ovviamente.
Vi ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte che potrebbero rendermi questi terribili giorni di degenza un po' più lievi
1) Le dimensioni del pene sono determinate dalla lunghezza dei corpi cavernosi, che certamente non è stata modificata se non in minima da parte dall'intervento. Quello che si manifesta ora è certamente una spiicata retrazione dei tessuti dovuta all'esito del trauma. Biusogna dare tempo al tempo, quasi sicuramente le consizioni andranno a migliorare, anche se molto gradualmente nll'arco dei prossimi 2 mesi.
2) Parlare ora della stenosi dell'uretra ci pare fin troppo precoce, vsto che non la si è neanche ancora dimostrata. Tra qualche tempo le rimuoveranno il catetere e dopo almeno 2-3 mesi si rivaluterà. Se è probabile che qualche alterazione resterà, non è assolutamente detto che si debba per forza trattare di qualcosa di grave da trattare con una uretroplastica. Certamente non tute le fratture dell'uretra finiscono in questo modo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Ancora grazie per la Sua gentile risposta.
Buonaserata
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Il taglio chirurgico effettuato a livello della corona del glande è completamente guarito, mi sono caduti i punti e tutta l'area si presenta uniforme e non arrossata. Per quanto riguarda invece la ferita conseguente alla circoncisione, pur essendo scomparso il gonfiore e le crosticine in alcuni punti la pelle internamente (non so se mi sono spiegato) appare ancora molto rossa e se vi sia appoggia una garza sopra quest'ultima si macchia leggermente si sangue.
Come da indicazioni del medico urologo dell'ospedale sto procedendo a disinfezione giornaliera e da domani dovrò cominciare ad applicare una crema (peonil) che dovrebbe aiutare la cicatrizzazione, avrei alcune domande che rivolgo a Voi poiché non vi è modo di parlare con nessun urologo dell'ospedale se non tramite un accesso al pronto soccorso.
1. Tale crema Peonil va applicata anche direttamente sulla zona di cui parlavo?
2. è normale che la cicatrizzazione di una circoncisione avvenga così lentamente?
3. che non so se potrete rispondermi, non mi è mai stato detto quando potrò rimuovere il catetere vescicale e l'epicisto che no ha un mese. Dovrebbe convocarmi la segreteria del reparto di urologica, previa esecuzione di un esame (cistografia) necessario per verificare lo stato della mia uretra post chirurgia. Quali sono le indicazioni in merito? Solitamente a che distanza dall'operazione viene svolto questo esame e, se l'esito fosse positivo, vengono tolti catetere ed epicisto? Tale informazione mi sarebbe molto utile poiché mi trovo nella situazione di dover comunicare al mio medico di base per quanto ancora non potrò lavorare, per il certificato medico di malattia.
La cicatrice della circoncisione impiega in genere un paio di mesi a stabilizzarsi definitivamente, si possono applicare tutte le creme possibili, ma solo il tempo e la pazienza sono in grado di risolvere.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Più che altro quello che mi preoccupa è il persistere del catetere vescicale in sede, non ho dolori per ora però quest'ultimo è visibilmente molto più ingiallito rispetto a quando mi fu inserito ormai 30 giorni fa', vorrei evitare il rischio di un infezione delle vie urinarie.
Qualsiasi catetere vescicale dovrebbe essere comunque sostituito al massimo dopo 30-40 giorni.
Paolo Piana
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Diciamo che l'unica precauzione è quella di cercare di mantenere le urine sempre più limpde possibile, assumendo molti liquidi. Ci spiace per i disservizi cui sta andando incontro, peraltro sempre più comuni nella sanità pubblica. Mantenere un catetere vescicale per 46 giorni non sarà il massimo delle pratiche mediche, ma non costituisce comunque ancora un tentato omicidio (!)
Paolo Piana
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Non mi fraintenda io sono assolutamente grato all'equipe medica che mi ha operato d'urgenza senza la quale probabilmente sarei morto.
Ciò che mi ha davvero perplesso, per usare un eufemismo, è stata tutta la gestione successiva all'operazione:
- essere dimesso senza alcuna indicazione su come e con che frequenza trattare e medicare la ferita, e ciò mi ha portato a dover tornare in ospedale dopo 3 giorni con un principio d'infezione.
- non avere alcun indicazione in merito ad un supporto infermieristico domiciliare, dato che la medicazione e la disinfezione necessaria affinché la ferita chirurgica guarisse, com'è guarita, non era qualcosa che potevo fare da me. Ho dovuto fare da solo, assumendo un'infermiera privatamente al costo di 50 a medicazione giornaliera, che fino al 4 settembre saranno più di mille euro, che io posso permettermi fortunatamente, ma un indigente? il pieno godimento del diritti alla salute è assicurato dalla nostra costituzione a tutti, non solo ai ricchi.
- l'assoluta mancanza di trasparenza per la quale non trovo spiegazione alcuna.
- infine, questa superflua e rischiosa attesa, Dato che già la scorsa settimana il medico che vi ha visitato ha descritto la ferita come "sostanzialmente" guarita. Non si vede il motivo, quindi, di attendere ulteriori tre settimane per vedersi fatto un esame non invasivo che dura 40 minuti.
Ad ogni modo lo ringrazio e aggiornerò il post con gli esiti dell'esame.
50 a medicazione ci paiono davvero una esagerazione, considerando che si tratta di frequenti accessi ripetuti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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mi duole dover tornare sempre qui a scrivere, ma pare non mi sia concesso un decorso post operatorio tranquillo.
Questa notte mi sono svegliato alle 4.50 con un erezione notturne nel bel mezzo di quella che mi sembrava un eiaculazione spontanea. Nonostante abbia applicato tempestivamente ghiaccio secco in zona mi è sembrato distintamente di eiaculare. Quindi ho rimosso la garza che mi ricopre il pene ma non ho notato residui di sperma.
Non ho avvertito particolari dolori durante questo spiacevole evento e dopo.
1. Si tratta di un episodio pericoloso per la corretta guarigione della farita chirurgica? Devo riferirlo al medico e/o andare in pronto soccorso?
2. Non vi è traccia di sperma perché è confluito nel catetere? Questo può causarne un ostruzione parziale?
3. Correlato a ciò, per evitare tali episodi mi hanno prescritto fin dal giorno dell'operazione 100mg di androcur al giorno, trattamento che tuttavia è totalmente inutile poiché ho erezione notturne ogni notte. Ha senso continuare? È sicuro assumere tale farmaco antiandrogeno così a lungo? I suoi rilevanti effetti antiandrogeni sono reversibili alla sospensione?
Spero davvero sia l'ultima volta che mi trovo "bisognoso" di aver un vostro consulto
Per l'anti-androgeno veda lei, considerando che gli effetti si esauriranno nel giro di qualche settimana dalla sospensione.
Paolo Piana
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Paolo Piana
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Un trovato e letto alcuni studi e "literature review" aventi ad oggetto proprio il mio caso: lesione di ambedue i corpi cavernosi associata a completa rottura dell'uretra.
In questo (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20059653/) che è lo studio più grosso che ho trovato a 72 mesi dall'intervento su 14 pazienti solo 1 ha sviluppato una lieve stenosi dell'uretra peniena risolta senza uretroplstica.
In questa review della letteratura scientifica fatta tra il 2007 e il 2019 (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7025847/#B8) su 52 casi di lesione di ambedue i corpi cavernosi associata a completa rottura dell'uretra solo 2 hanno sviluppato una lieve stenosi dell'uretra peniena.
Gli stessi autori concludono così: "...Urgent urethral reconstruction is mandatory and produces satisfactory results with low levels of complications."
Alla luce di ciò, mi domando quindi, l'eventualità di una avere complicanze a livello uretrale nel mio caso sono rare come sembra emergere da questi studi o sono praticamente certe come mi è stato detto dai medici del reparto di Urologia dell'Ospedale durante il mio ricovero?
Certo è un dato che trova il tempo che trova, basta aspettare e vedere cosa mia accadrà.
Tuttavia vivere pensando a tali complicanze come un'eventualità remota o come una certezza fa una discreta differenza
Nella nostra esperienza di alcuni decenni è pur vero che le fratture del corpo spongioso dell'uretra non sono cose che si vedono tutti i giorni, ma ad onor del vero i risultati non sono stati così brillanti. Ovviamente le auguriamo di cuore che il suo caso faccia eccezione.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Quindi la percentuale di complicanze a livello uretrale nella sua esperienza quanto è?
Paolo Piana
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Questa mattina ho eseguito il famoso esame e rimosso il catetere vescicale. Ne approfitto allora per chiedere una "traduzione" degli esiti degli esami.
L'uretro-cistografia retrograda non ha evidenziato spandimenti a livello uretrale. Tuttavia, anche rimosso il catetere non sono riuscito ad urinare subito. Sono riuscito solo alcune ore dopo, urine limpide e non eccessivo doloro durante la minzione (solo un po' di fastidio). Dopo questa prima minzione ho riportato un residuo post minzionale di 60ml (che dai mugugni del dottore ho interpretato come un dato non buono). Sono stato mandato a casa con nuovo appuntamento tra 10 giorni e l'indicazione di tenere un "diario del residuo post minzionale" che dovrei auto-misurarmi una volta al giorno prelevandolo con una siringa tramite la cistostomia (una parola...).
Quello che mi domando è: il residuo post minzionale di 60ml può già indicare la presenza di una qualche ostruzione a livello dell'uretra che mi impedisce di svuotare la vescica a dovere? può essersi formata così velocemente (6 settimane dall'operazione)? Qual è un valore buono di residuo post-minzionale per un ragazzo della mia età (28 anni)?
Paolo Piana
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Capisco, quindi eventuali residui post minzione maggiori di 50ml che dovessi riscontrare in questi primi 10 giorni non hanno grande significato "diagnostico". Conta come sarà la situazione tra dei mesi. Corretto?
Paolo Piana
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1. Posso guidare l'auto? (Se no, per quanto)
2. Devo evitare qualche cibo-bevanda? (Se si, per quanto)
3. So che devo evitare rapporti per altri 30 giorni, devo evitare anche le erezioni spontanee? (tipo se bacio la mia compagna...)
4. Posizionando un cerotto impermeabile sopra la cistostomia posso farmi la doccia?
L'urologo dell'ospedale non è più raggiungibile? Speriamo che non gli sia successo nulla di brutto.
1) Sostanzialmente può fare tutto quanto si sente, se oltrepassasse i limi sarà il suo corpo a comunicarle il disagio. Certamente non si possono causare danni gravi.
2) No.
3) Le erezioni spontanee non si possono evitare, specie quelle notturne, quindi è vano cercare di evitare quelle diurne.
4) Certamente sì.
Paolo Piana
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Paolo Piana
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Ho rimosso il catetere 8 giorni fa, il 4/9. Le 6 misurazioni del residuo post minzionale tramite la cistostomia sono state: 60ml (prima minzione); 130ml; 5ml, 75ml; 2ml; 9ml (quest'ultimo dato riscontrato alla visita di controllo di oggi). Anche alla luce di questo mi aspettavo che mi venisse rimossa la fastidiosissima cistostomia sovra-pubica in data odierna. Cosi non è stato e mi hanno dato appuntamento fra un'ulteriore settimana. Il fatto è che parallelamente ho deciso di farmi seguire anche da un urologo di fiducia il quale è particolarmente "poco entusiasta" del fatto che non mi abbiano ancora rimosso la cistostomia e mi ha detto che o lo facevano in ospedale in giornata odierna o vorrebbe farlo lui in ambulatorio già domani. Mi trovo in difficoltà a decidere cosa fare ora. Da un lato non vedo l'ora di rimuovere questo fastidiosissimo catetere sovrapubico, dall'altro magari vi sono delle ragioni mediche in questa cautela estrema dei medici dell'Ospedale che io non conosco.
Paolo Piana
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Settimana nuova questione nuova. La mia ragazza ha una cistite/infezione delle vie urinarie (il batterio è enterobacter cloacae complex ) dovuta secondo il suo ginecologo, ad un eccessiva permeabilità intestinale. Si tratta di un infezione potenzialmente contagiosa e pericolosa per me? Posso avere rapporti sessuali con lei usando il preservativo o devo evitare finché non fa un esame che esclude la presenza di questo batterio?
Paolo Piana
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