Micro calcificazioni sparse dei corpi cavernosi

Salve, quasi un anno fa' per una sospetta flebite mi sottoposi ad un ecocolordoppler basale di cui vi riporto il referto:



L'esame ecografico del pene eseguito in fase di detumescenza non dimostra alterazioni focali e i due corpi cavernosi appaiono simmetrici con presenza di microcalcificazioni sparse.



Arterie elicine di primo e secondo ordine non ben visualizzabili alla valutazione colordoppler in fase di detumescenza.



Velocità telediastolica misurabile nella norma.


Già ai tempi mi confrontai con il mio urologo a riguardo e qui su questo sito con il gentilissimo Dr.
Piana e sostanzialmente capii che la situazione era in quel momento non significativa a livello clinico.
Oggi però mi sono sorti dei dubbi circa le cause e l'evoluzione di tali micro calcificazioni.

Ovvero:
1.
Non di rado ho più rapporti consecutivi con la mia compagna dove talvolta, quando non aspetto un tempo congruo tra un rapporto e il successivo, non ho un erezione completa al 100% (ma direi al 75-80%) volevo sapere se questa mia abitudine effettivamente impatti sulle microcalcificazioni dei corpi caveronosi sottoponendoli ad eccessivi micro traumi oppure no.

2.
Avendo scoperto queste micro calcificazioni a 26 anni sono più a rischio di sviluppare problematiche di tipo erettivo, di IPP e simili in futuro o è una situazione che potrebbe tenersi stabile senza ulteriori complicazioni negli anni?
Che decorso clinico hanno di solito queste situazioni nel tempo?

3.
C'è la necessità in questi casi di ripetere ciclicamente eco basali al pene indipendentemente dai sintomi?

Vi ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte e per il lavoro che svolgete quotidianamente dentro e fuori da questo sito.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Rispondiamo tranquillamente no a tutte le sue domande. Stia tranquillo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la celere risposta. Volevo poi aggiungere che nel 2013 mi sottoposi ad un piccolo intervento di rimozione di una cisti sull'asta del pene la quale cicatrice mi ha portato un restringimento del prepuzio. Tale restringimento è stato valutato varie volte da un vostro collega e per ora mi è stato detto non esserci indicazione urgente per una circoncisione, nonostante tale restringimento mi ha portato negli anni a sviluppare una sorta di "rigonfiamento venoso" sotto la corona del glande (per questo si sospettava ai tempi una flebite), perché comunque il prepuzio scorre senza particolari intoppi. La mia domanda ora è questa particolare situazione anatomica influisce sulla nascita/peggioramento delle micro calcificazioni (magari rendendo i rapporti più traumatici per l'organo)
Oppure è anche lei trascurabile ?
Ringrazio anticipatamente lei e chiunque risponderà per la vostra disponibilità.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
E' indispensabile la valutazione diretta.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Piana lei ha perfettamente ragione e infatti sono stati valutati più volte negli anni sia il restringimento del prepuzio che questa vena sotto il glande e non vi è indicazione per procedere, al momento, in modo chirurgico secondo il collega che mi segue per quanto riguarda il prepuzio; e per quanto riguarda la vena va semplicemente monitorata. Volevo però capire se un lieve restringimento del prepuzio, in linea generale, che non impedisce a quest'ultimo di scorrere possa influire significativamente sulle micro calcificazioni sottoponendo l'organo a traumatismi eccessivi alla luce anche delle modalità nei rapporti di cui sopra.
La ringrazio nuovamente
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
No.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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