Enterobacter aerogenes

Buongiorno, scusate il disturbo, vi scrivo per avere un'aiuto/consulto.

Un'anno fa in seguito a sintomi di febbre e malessere ero andata in ospedale dove dopo esami del sangue e urinocoltura ero risultata nelle urine positiva al battere "Enterobacter Aerogenes" con carica 1.000.
000, valore del sangue PCR Proteina C reattiva molto alto, mi avevano prescritto l'antibiotico Ciprofloxamina per 14 giorni (premetto che soffro di certe fobie e paura di alcuni farmaci e prima di prenderlo mi ci è voluto un po' e i miei familiari hanno dovuto insistere veramente).
Dopodiché purtroppo non ho preso più nulla per le recidive (non mi era mai venuto questo battere) premetto che quando era sbocciato il tutto stavo facendo da un po' di mesi un corso lavorativo ed ero sotto stress.

Ho continuato a prendere dei probiotici, e qualche mese dopo in inverno facendo l'urinocoltura per controllare non avevo più nulla risultato negativo fortunatamente era andata bene, considerando che leggo che molte donne combattono per tanto tempo e non gli basta l'antibiotico.

Poco tempo fa, in seguito ad un'inizio di tirocinio a scopo assuntivo quindi di nuovo sotto stress, vedo che dovevo urinare più spesso del solito (purtroppo non bevevo molto e trattenevo abbastanza ore le urine prima di farle) per sicurezza rifaccio l'urinocoltura e vedo di nuovo il ritorno di questo battere Enterobacter Aerogenes con la stessa carica ma senza altri sintomi...
Il medico curante di base mi ha prescritto di nuovo l'antibiotico ma per via di queste mie fobie di cui soffro non l'ho preso.
Consultandomi con un forum di donne che soffrono di questi batteri, leggendo che con batteriuria asintomatica non occorre ricorrere all'antibiotico rischiando di stare peggio e abbassare le difese dell'intestino e immunitarie non mi sono allarmata e non ho preso nulla.

Purtroppo due settimane fa mi è venuto il ciclo in anticipo e sono iniziati dolori ai reni, sono andata in pronto soccorso dove facendo gli esami anche secondo loro devo prendere l'antibiotico.

Purtroppo da testarda e spaventata vorrei cercare un rimedio meno invasivo per guarire, ho provato a bere acqua Fiuggi da una settimana e prendere un integratore che si chiama "GSE cystitis" con semi di pompelmo, uva ursina, Erica,... da quando ho iniziato sto meglio e sono passati i dolori.

Scusate per tutto il romanzo...
Il Monuril ho letto che si può prendere anche per Klebsiella Enterobacter, se lo prendo può aiutarmi?
Perché in passato per alcune e poche cistiti mi ha sempre aiutato e non dato nessun problema.


Possono questi integratori naturali aiutarmi o è solo un'aiuto per i dolori ma non possono curare il battere in sé?
Sto cercando delle soluzioni alternative.


Ultima domanda...anche se non ci si passa sessualmente, ho notato che tutto questo è iniziato da quando ho un nuovo partner da un'anno, può in qualche maniera influire qualcosa da parte sua?

Grazie mille se leggerete e risponderete.


Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.4k 1.8k 19
Da quanto e come ci scrive, pare evidente che lei abbia le idee un po’ confuse e probabilmente almeno una parte dei suoi disturbi siano condizionati da fattori emotivi (stress, fobie, ecc.). A distanza non è possibile avere un quadro completo della sua situazione, ovviamente la valutazione diretta è indispensabile. Ci permettiamo comunque di esprimere qualche considerazione.
L’Enterobacter Aerogenes non è un batterio comunemente coinvolto nelle infezioni urinarie, la sua presenza all’urocoltura è perlopiù dovuta a contaminazione da parte di batteri intestinali che colonizzano superficialmente la pelle e le mucose dell’area ano-genitale. Questo è confermato dalla scarsità o assenza di sintomi tipici. Molto importante in questi casi è considerare la quantità di cellule infiammatorie (leucociti) nel sedimento dell’esame delle urine, cosa cui in genere non si fa caso e infatti lei non ci riferisce.
Assumere pochi liquidi e trattenere oltre misura lo stimolo ad urinare è un eccellente modo per favorire i problemi delle vie urinarie e dell’intestino, con l’instaurazione di circoli viziosi assai difficili da eradicare. Peraltro, non è assolutamente necessario bere costose acque con etichetta, che non hanno in realtà nulla di curativo in più di quella del suo rubinetto di casa.
Queste situazioni intricate meritano senz’altro di essere seguite direttamente nel tempo da un nostro Collega specialista in urologia, possibilmente sempre lo stesso. Non è sufficiente un accesso episodico al pronto soccorso ed anche il medico curante fa quello che può. Lei invece pare preferire confrontarsi con la comunità telematica, sempre molto condizionata da fattori commerciali (vendita di costosi integratori dall’efficacia tanto variabile quanto imprevedibile).
Le infezioni urinarie da batteri comuni non sono praticamente mai trasmesse per via sessuale dal maschio alla femmina, più facile al limite che accada il contrario. È invece vero che il seppur relativo trauma del rapporto penetrativo in soggetti predisposti può scatenare la comparsa di disturbi, per passaggio alle vie urinarie di batteri intestinali.
In conclusione, non ci pare che assumere o meno un antibiotico ora le possa cambiare più di tanto le cose, assai più importante è proiettare le cose a più lungo termine, andando ad agire sullo stile di vita e, forse, anche sugli aspetti psicologici.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it