Formazione iperecogena vescica

Salve dottore.

Mio padre, 65 anni, si è di recente sottoposto ad un ecografia addominale (solito controllo annuale).

Lui soffre di ipertrofia prostatica ma non ha avuto sintomi particolari in questo periodo.


Referto dell'ecografia:
Vescica: Ben distesa con presenza di una formazione iperocogena aggettante sul lume di circa 1. 4 cm a larga base d'impianto.

Prostata: Aumentata di volume con diametro traverso di circa 53mm ad ecostruttura disomogenea.


Sono molto preoccupata che si possa trattare di un tumore alla vescica.

Lei cosa ne pensa?
È grave oppure è possibile guarire del tutto?
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 41.5k 1.8k 19
È ovviamente indispensabile la valutazione endoscopica (uretro-cistoscopia). Per il momento fare qualsiasi ipotesi è assolutamente vano.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Salve dottore.

Mio padre è stato operato (TURV) il giorno 29 Luglio, papilloma vescicale di 1.4cm.

Gli è stato dato dopo l'intervento un antibiotico a largo spettro.
È stato bene (tranne un episodio di collasso il giorno dopo l'intervento visto che era a digiuno) e si è ripreso subito.

In seguito alla rimozione del catetere, tenuto per circa 6 giorni, ha iniziato ad avere febbre alta fino a 39, debolezza, nausea, vomito, brividi e tremore (i sintomi vanno avanti da 4 giorni).

Il medico ha trovato ritenzione urinaria, dice che non riesce a svuotare la vescica e questo è il motivo della febbre, gli è stato rimesso il catetere ma continua a stare male.
Ha iniziato a prendere anche antibiotico Ciproxin e tachipirina.
Emocromo un pò alterato, globuli bianchi 10mila.
Eco-addome nella norma.
Non hanno fatto nessun altro tipo di esame o analisi.

Secondo lei quali possono essere le cause e cosa dovrebbe fare?
Siamo molto preoccupati.
Lo dimetteranno a casa anche con la febbre.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 41.5k 1.8k 19
A distanza è impossibile esprimere un giudizio concreto. L’intervento non è certamente stato molto invasivo, ma probabilmente le difficoltà urinarie successive hanno causato questa situazione infettiva. Pensiamo che per il momento l’unica possibilità sia mantenere il catetere e proseguire la terapia antibiotica.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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