Psa reflex 21,7 ng/ml in uomo con storia di iperplasia prostatica e calcolosi renale
Gentili dottori,
vi chiedo un parere per mio padre, di anni 69, in pensione ed ex impiegato, in seguito al riscontro checkup anziani voluto da mia madre, di livelli di PSA (reflex) pari a 21, 7 ng/ml (range 0-4) e un valore di emazie nelle urine pari a 33 (range 0-15).
Ha anche una lieve carenza di ferro e di vitamina B12, che si porta avanti da una vita, perchè segue una dieta praticamente vegetariana (non mangia mai carne).
Non ha mai fumato o bevuto, solo acqua naturale.
Pesa 86 kg ed è alto 180 cm.
Segue uno stile di vita molto morigerato e sano.
Fa anche un’oretta o due di camminata al giorno, tanto che diversi mesi fa, a causa di un’avaria all’auto ha fatto quasi 20 km a piedi in un giorno.
Nel 2013 ha avuto una brutta colica renale con idronefrosi di secondo grado ed infezione urinaria, che ha risolto con urolit, cortisone e un doppio antibiotico, in quanto era resistente al primo e non passava la febbre.
In quell’occasione, era stata riscontrata, all’ecografia pelvica, una prostata ingrossata di circa 40cc.
Negli anni successivi, almeno fino al 2017, si era sottoposto a diverse ecografie di controllo, con riscontro di microlitiasi, di un calcolo incuneato nel rene di circa 2 cm e un volume prostatico aumentato a 65cc con aspetto della ghiandola liscio ed omogeneo.
Ha assunto mittoval fino al 2017, che gli fu sospeso credo per via di una lieve alterazione elettrica cardiaca.
Fin dall’episodio della grande colica del 2013, ha avuto sintomi a carico delle vie urinarie inferiori: nicturia, urina qualche volta torbida e maleodorante, ogni tanto bruciore alle vie urinarie e senso di svuotamento incompleto della vescica.
Inoltre, aveva anche un notevole aumento del volume urinario (diversi litri al giorno, anche fino a cinque, adesso, invece è attorno ai due e mezzo al giorno).
La glicemia è stata testata diverse volte ed é nella norma.
È vero che negli anni a seguire, ha avuto episodi simili a coliche renali ma molto più lievi rispetto all’episodio maggiore.
La famigliarità per calcolosi renale é alta, mio nonno deceduto per scompenso cardiaco causa tabagismo.
Non sono noti casi di tumore alla prostata che é ora la nostra più grande preoccupazione a seguito del riscontro di questi valori di PSA, abbiamo paura del peggio.
Purtroppo, questo test, non era mai stato effettuato in precedenza, forse perché si era dato molto più peso al problematica della microlitiasi renale e sulla prostata era stato rassicurato dalle ecografie eseguite.
Come dobbiamo procedere?
Ci sentiamo davvero molto smarriti, perché abbiamo letto che un valore così é associato ad una maggior probabilità che si tratti di un tumore anziché di un qualcosa di più innocuo.
Nella speranza di un vostro riscontro,
Cordiali saluti
vi chiedo un parere per mio padre, di anni 69, in pensione ed ex impiegato, in seguito al riscontro checkup anziani voluto da mia madre, di livelli di PSA (reflex) pari a 21, 7 ng/ml (range 0-4) e un valore di emazie nelle urine pari a 33 (range 0-15).
Ha anche una lieve carenza di ferro e di vitamina B12, che si porta avanti da una vita, perchè segue una dieta praticamente vegetariana (non mangia mai carne).
Non ha mai fumato o bevuto, solo acqua naturale.
Pesa 86 kg ed è alto 180 cm.
Segue uno stile di vita molto morigerato e sano.
Fa anche un’oretta o due di camminata al giorno, tanto che diversi mesi fa, a causa di un’avaria all’auto ha fatto quasi 20 km a piedi in un giorno.
Nel 2013 ha avuto una brutta colica renale con idronefrosi di secondo grado ed infezione urinaria, che ha risolto con urolit, cortisone e un doppio antibiotico, in quanto era resistente al primo e non passava la febbre.
In quell’occasione, era stata riscontrata, all’ecografia pelvica, una prostata ingrossata di circa 40cc.
Negli anni successivi, almeno fino al 2017, si era sottoposto a diverse ecografie di controllo, con riscontro di microlitiasi, di un calcolo incuneato nel rene di circa 2 cm e un volume prostatico aumentato a 65cc con aspetto della ghiandola liscio ed omogeneo.
Ha assunto mittoval fino al 2017, che gli fu sospeso credo per via di una lieve alterazione elettrica cardiaca.
Fin dall’episodio della grande colica del 2013, ha avuto sintomi a carico delle vie urinarie inferiori: nicturia, urina qualche volta torbida e maleodorante, ogni tanto bruciore alle vie urinarie e senso di svuotamento incompleto della vescica.
Inoltre, aveva anche un notevole aumento del volume urinario (diversi litri al giorno, anche fino a cinque, adesso, invece è attorno ai due e mezzo al giorno).
La glicemia è stata testata diverse volte ed é nella norma.
È vero che negli anni a seguire, ha avuto episodi simili a coliche renali ma molto più lievi rispetto all’episodio maggiore.
La famigliarità per calcolosi renale é alta, mio nonno deceduto per scompenso cardiaco causa tabagismo.
Non sono noti casi di tumore alla prostata che é ora la nostra più grande preoccupazione a seguito del riscontro di questi valori di PSA, abbiamo paura del peggio.
Purtroppo, questo test, non era mai stato effettuato in precedenza, forse perché si era dato molto più peso al problematica della microlitiasi renale e sulla prostata era stato rassicurato dalle ecografie eseguite.
Come dobbiamo procedere?
Ci sentiamo davvero molto smarriti, perché abbiamo letto che un valore così é associato ad una maggior probabilità che si tratti di un tumore anziché di un qualcosa di più innocuo.
Nella speranza di un vostro riscontro,
Cordiali saluti
[#1]
Ma il calcolo di 2 cm visto nel rene, che fine ha fatto?
In ogni caso, il valore del PSA è decisamente alto, anche nell'ipotesi che si possa trattare di una importante infiammazione (anche se con sintomi tuitto sommato modesti) diremmo che sia indispensabile una valutazione specialistica diretta, che pori alla prescrizione di una risonanza magnetica multiparametrica della prostata.
In ogni caso, il valore del PSA è decisamente alto, anche nell'ipotesi che si possa trattare di una importante infiammazione (anche se con sintomi tuitto sommato modesti) diremmo che sia indispensabile una valutazione specialistica diretta, che pori alla prescrizione di una risonanza magnetica multiparametrica della prostata.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Dottore, la ringrazio per la risposta.
Purtroppo, dalla pandemia in poi, non sono state eseguite altre ecografie e quindi il calcolo pensiamo sia rimasto incuneato nel rene. Le vie escretrici, dopo la grande colica, sono sempre rimaste dilatate anche all’ecografia, ma non so se abbiano fatto passare un calcolo così grande.
Purtroppo, dalla pandemia in poi, non sono state eseguite altre ecografie e quindi il calcolo pensiamo sia rimasto incuneato nel rene. Le vie escretrici, dopo la grande colica, sono sempre rimaste dilatate anche all’ecografia, ma non so se abbiano fatto passare un calcolo così grande.
[#3]
Certamente un calcolo di 2 cm non può essere stato espulso spontaneamente e siamo sinceramente sbigottiti che non si sia provveduto in alcun modo, considerando che la nota pandemia è ormai quasi un ricordo. La situazione va pertanto assolutamente aggiornata nei modi più adeguati. Comprendiamo che vi sia in ballo la situazione della prostata, certamente più urgente da chiarire, ma anche la situazione renale non può essere dimenticata ulteriormente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 438 visite dal 16/07/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata è il cancro più diffuso negli uomini, rappresenta il 20% delle diagnosi di carcinoma nel sesso maschile: cause, diagnosi e prevenzione.