Urine arancioni o trasparenti

Salve, porgo a voi questa domanda perchè il mio medico curante mi ha dato una risposta che non mi è sembrata tanto convincente, e vorrei dunque un parere più autorevole e definitivo.
Vorrei cortesemente sapere se 500 ml di urine arancioni e concentrate, corrispondono a 1000 - 1500 ml di urine trasparenti e diluite.
Dico questo perchè ho una importante prostatite cronica, che tra gli altri problemi mi causa anche una riduzione dello stimolo, del volume, e del flusso urinari.
Ci sono periodi dell'anno in cui appunto urino solo 500 ml, di urina totalmente arancione, pur bevendo 2 - 2, 5 litri di acqua al giorno, senza avere tuttavia disturbi o dolori di alcun tipo, ovvero non sento una pesantezza a livello renale, o vescicale, ma solo talvolta a livello prostatico e uretrale.
Ho fatto anche delle analisi del sangue e un'ecografia vescicale in questi periodi di poca emissione di urina arancione, e i valori renali risultavano nella norma, così come la vescica che non risultava affatto piena, ma semivuota.
E io sto apparentemente bene come nei periodi in cui urino due o tre volte tanto (1000 - 1500 ml), sempre bevendo almeno 2000 ml di acqua giornalieri (c'è da dire che da quando ho questa importante prostatite, non urino mai quanto bevo, ma sempre al massimo il 70 - 80 per cento, fino ad arrivare ad un minimo del 20 - 25 per cento, quando appunto urino 500 ml di urina arancione).
Grazie, in attesa di un vostro gentile riscontro.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.5k 1.8k 19
Il volume delle urine dipende esclusivamente dai reni, la prostata sana o acciaccata che sia, può condizionare la frequenza degli stimoli e la regolarità o meno del flusso, ma non può influenzare la quantità di urine prodotte nelle 24 ore. Il volume delle urine prodotte dal rene dipende esclusivamente dal bilancio tra i liquidi introdotti (acqua, bevande e cibi acquosi) e quelli persi, principalmente in sudorazione, spesso sottostimata. I dati a nostra disposizione non ci suggeriscono che lei abbia delle fattezze tali per cui vi possa essere una ritenzione di liquidi, pertanto i liquidi introdotti non possono sparire.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie dottor Piana per la sollecita risposta.
Purtroppo le cose sono un po’ più complesse di così, e parlo non altro che per esperienza personale, e come tale, almeno per me, assolutamente vera e verace.
Da quando due anni fa ho iniziato ad avere questi seri disturbi urinari per causa di questa grave prostatite, infatti, in me la prostata controlla anche lo stimolo urinario, riprova ne è che in questi due anni vi è sempre stata una sorta di interdipendenza tra stimolo, flusso, e volume, sicché a giorni e periodi di minore infiammazione prostatica, per un più salutare stile di vita, vi è sempre stata una maggiore e interconnessa impellenza dello stimolo, gittata del flusso, e quantità del volume, e viceversa. Inoltre anche un altro urologo molto attivo su questo sito afferma che una grave infiammazione della prostata può essere essa stessa causa di una drastica riduzione dello stimolo.
In secondo luogo, purtroppo ahimè, i liquidi sì, spariscono’ nel mio corpo, non si sa perché e in che modo, non si sa dove vadano a finire, perché ci sono giorni, anche d’inverno, senza alcuna funzione compensatrice della sudorazione, che se mi affatico (vi è da dire che proprio la fatica è la Nemesi prima e unica della mia prostata, e per fatica intendo anche una camminata di soltanto pochi chilometri) pur bevendo 1500 - 2000 ml d’acqua, urino soltanto 500 ml, di urine arancioni, e con parecchia fatica (in queste occasioni vi è dunque sempre un problema di disuria, quanto di oliguria). Questo litro litro e mezzo in eccesso, dunque, di certo non va a finire nelle gambe, perché non ho il sintomo caratteristico della ritenzione idrica, ma non va a finire nemmeno nei pori della pelle, e tantomeno nelle urine; non si capisce come possa rimanere nel mio corpo, se venga in qualche modo necessariamente per altra via assorbito, o per altra via smaltito da quelle sopra indicate. Vi è sempre dunque (principalmente se mi affatico, ma anche se dormo meno ore del dovuto, o se mi alimento di pietanze e bevande edulcorate, o se mi astengo dall’eiaculare ogni giorno, o se patisco un clima di allergeni stagionali, o se assumo alcuni farmaci come antistaminici e antiinfiammatori, o tutte e sei le cose insieme) un gap di 1000 1500 (a volte 2000) ml tra liquidi introdotti e liquidi espulsi, pur con esami renali e vescicali nella norma; ed è per questo che le avevo domandato se tale gap potesse essere annullato o comunque ridotto da una maggiore concentrazione e colorazione delle urine, associata ad una minore quantità delle urine espulse, come se i prodotti di scarto fossero dunque comunque eliminati, e potessi stare tranquillo su eventuali futuri problemi ai reni; visto che no so quanto possa essere salutare convivere con un tale gap qualsiasi giorno della mia vita, in cui decidessi di vivere soltanto normalmente’, ripeto, anche dunque decidendo di camminare per una manciata di chilometri, ma patendo poi inspiegabilmente e incomportabilmente tutta la sintomatologia urinaria e sistemica di una grave congestione prostatica.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.5k 1.8k 19
Invece di coltivare dubbi ed incertezze, non ha mai pensato di rivolgersi ad un nefrologo o ad un endocrinologo per valutare questa bizzarra gestione dei liquidi da parte del suo organismo. Vi sono accertamnti specifici che possono essere eseguiti per - scoprire - dove vadano a nascondersi i liquidi che mancano all'appello. Secondo noi prendono l'etichetta di - perspiratio insensibilis - che è sempre molto superiore a quanto si possa immaginare. Ma noi siamo soltanto dei chirurghi idraulici, si sa (!)

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Sicuramente, dopo un periodo finestra’ di due anni, adesso è mia intenzione prendere seri provvedimenti e venire a capo di questo problema, ragion per cui accolgo con piacere il suo prezioso suggerimento di rivolgermi a uno o entrambi degli specialisti menzionati.
In ogni caso, ci tengo a ribadire che la sudorazione, soprattutto nel periodo invernale, non credo possa mai giocare alcun ruolo significativo, per quanto impercettibile che sia, e presente anche nella stagione fredda, soprattutto se paragono l’attuale volume di urina a quello precedente al giorno in cui è iniziato tutto, quando urinavo sempre il cento per cento di tutto ciò che bevevo, qualsiasi ne fosse la portata, e tanto d’estate come d’inverno, indipendentemente da se e quanto sudassi (come se la sudorazione e la minzione fossero prima di allora sempre rimaste due sfere distinte, separate, e mai affatto sinergiche).
Tuttavia, se la causa di tutto dovesse riconfermarsi come prostatica, prenderò un appuntamento da un suo collega, per vedere se vi siano gli estremi per un intervento di prostatectomia radicale; poiché, giusto a titolo di cronaca, in realtà questa medesima prostatite sono già dieci anni che mi causa problemi di disfunzione erettile, congiuntamente ad un significativo calo della libido, cosa che, oltre a far di me, dal punto di vista genitourinario, un vero e proprio caso umano, mi ha anche assuefatto ad uno stato di vita senza più piacere né gioia, venendo meno la gioia e il piacere primi della vita, quelli sessuali, così che non avrei timore alcuno a passare in questo stato il restante tempo della mia vita, se perciò stesso potrei adunque recuperare appieno la più sana e abbondante regolarità della mia funzione urinaria.
Non vi è dunque solo il problema di gestione dei liquidi da parte del mio organismo, ma anche quello di gestione della loro espletazione urinaria; nei giorni peggiori, soffro terribilmente a livello prostatico e uretrale, nel sentire un perpetuo e urente stimolo all’ urinare, e riuscendovi solo dopo faticosi ed estenuanti tentativi, e solo dopo copiose e abbondanti ingestioni di acqua.
Grazie ad ogni buon conto di questo consulto, a suo modo vivace e stimolante.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.5k 1.8k 19
La prostatectomia radicale si esegue esclusivamente con comprovata diagnosi di tumore maligno aggressivo. La sua esecuzione per far fronte ai disturbi della prostatite è sicuramente destinato ad avere risultati deludenti, se non controproducenti, a causa degli inevitabili effetti collaterali dell’intervento a livello di continenza urinaria e potenza erettile.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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