Prostatite che torna dopo anni

Buongiorno dottori, perdonatemi se sarò prolisso ma credo sia importante dare un quadro completo della mia situazione.
A gennaio 2017, dopo un rapporto anale non protetto iniziai ad accusare problemi genitali, bruciore e dolorabilità al pene e al perineo, fastidio ai testicoli, calo della libido ed eiaculzione scarsa con perdite giallastre.
Il medico di base mi prescrive ciproxin 500 per 7gg.
Una settimana dopo la cura torno ad avere problemi.
Nei mesi successivi mi rivolgo a vari urologi che mi riempiono di antibiotici e pomate nonostante tamponi sempre negativi.
Continuo ad avere problemi, finché non trovo quello che ancora oggi è il mio urologo che mi fa fare una spermiocultura con antibiogramma (non risultano infezioni), e un ecografia di prostata, vescica e testicoli.
Dall’ecografia risulta una flogosi ormai risolta e delle piccole calcificazioni della prostata.
Mi dice che sicuramente c’era una prostatite cronica silente che si è poi manifestata con sintomi a causa di una piccola infezione data da quel rapporto anale scoperto ma ormai risolta.
Mi prescrive una cura a base di serenoa per 3 mesi e mi dice di avere pazienza perché ci vorrà tempo.
Passa un anno, (dove ho frequentazioni con rapporti scoperti con 2 ragazze senza problemi) trovo una compagna stabile ma dopo un tentativo di rapporto anale entrambi iniziamo ad avvertire problemi.
Si ripresentano tutti i sintomi accompagnati da perdite bianche lattiginose, facciamo i tamponi, entrambi negativi a tutto, ma visto le perdite l’urologo mi cura con Klacid ogni 12 ore x 7 giorni.
Dopo la cura sto bene, la mia compagna continua ad avere problemi, tempo un mese torno ad accusare problemi anche io.
Facciamo nuovamente tamponi uretrali, io sempre negativo a tutto, lei positiva prima a Tricominas poi a Mycoplasma, poi a gardrenella da cui risulta negativa, smettendo di avere problemi a marzo 2019.
Da quel momento decidiamo di avere sempre rapporti protetti.
Dopo un anno proviamo ad avere un rapporto vaginale scoperto, e io ricomincio ad avere i soliti problemi accompagnati da perdite bianche.
Faccio nuovamente tamponi uretrali, negativi, l’urologo decide di non darmi l’antibiotico, non ricordo quale cura mi prescrive, ma finalmente elimino tutti i problemi.
Dopo anni (rapporti sempre protetti) domenica scorsa abbiamo avuto un rapporto vaginale scoperto, e io da ieri ho pene umido, sensazione di goccia a metà del pene, perdite biancastre quando spremo il pene (molto leggere e non maleodoranti) leggero prurito e sensazione di pesantezza in zona perianale.
La mia compagna non manifesta nessun tipo di sintomo.
Vedró l’urologo tra 10 giorni, non sospetta infezioni ma io vorrei comunque fare degli esami perché è veramente frustrante dopo anni di relazione non poter avere rapporti scoperti.
Vi chiedo, considerando che negli anni ho fatto innumerevoli tamponi uretrali che sono sempre risultati negativi può essere sensato fare un esame urine primo getto con pcr invece che i tamponi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
E' lecito provare, soprattutto in questo momento.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
Utente
Gentile dottor Piana, la ringrazio per la risposta e le porgo un’altra domanda.
Io ho un quadro di prostatite cronica che va e viene ma negli anni non è mai stato trovato nessun batterio né dai tamponi uretrali ne dalla spermiocultura. La mia compagna, superate le infezioni avute nel 2019 non ha mai più avuto problemi, eppure ogni qual volta proviamo ad avere un rapporto non protetto io ho un riaffacciarsi dei sintomi. È possibile che lei abbia da tempo un’infezione del tutto asintomatica che crea problemi a me? O è plausibile che l’avere rapporti non protetti scateni i sintomi della mia prostatite cronica?
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Buona parte delle prostatiti non hanno, ovvero non hanno più una causa batterica riconoscibile. In una situazione abbastanza bizzarra come qella che ci riferisce si potrebbe pensare anche ad una sua forma di sensibilizzazione (allergia?) alle secrezioni vaginali. Una ipotesi comunque molto difficile da provare.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Gentile dottor Piana, torno a disturbarla. A 5 giorni dall’insorgenza della sintomatologia presento presento leggerissime perdite bianche inodore all spremitura, il prurito che avvertivo in zona uretrale è praticamente scomparso ma è aumentato il fastidio in zona prostata, non ho impellenza nell’urinare, non ho dolore alla minzione, non ho dolore nei rapporti né durante l’eiaculazione, la mia compagna continua a non avere problemi di alcun tipo. Purtroppo causa miei impegni lavorativi e poi sue ferie non riuscirò a vedere l’urologo (ci siamo dati appuntamento a settembre per visita di controllo che svolgo tutti gli anni). Ho sentito il medico di base chiedendogli di prescrivermi esame urine primo mitto pcr ma lui, pur non sospettando infezione, si è fermamente opposto e ha deciso invece di prescrivermi tamponi uretrali visto che c’è questa minima secrezione da poter analizzare. Fermo restando che non sono convintissimo della sua scelta domani mattina mi recherò a fare i tamponi. Nell’ospedale dove ho prenotato effettuano sia tamponi colturali che tamponi PCR per Clamidia, Gonorrea e Micoplasma. Ha senso fare tamponi PCR o è meglio fare quelli con esame colturale?
La ringrazio per l’attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Noi consigliamo il tampone solo se vi è secrezione evidente che possa essere raccolta. Comunque nulla toglie che si possano eseguire sia il tampone che l'esame sull'urina del primo getto.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Una leggera secrezione c'è, anche se per lo più sembra essere tipo liquido pre eiaculatorio, A questo punto è quindi sensato svolgere tampone colturale e poi valutare eventualmente esame sull'urina del primo getto?
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Noi faremmo entrambi gli esami.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Dottore salve, torno a disturbarla.
In mattina ho eseguito tamponi uretrali. Nel policlinico dove mi sono recato mi hanno fatto il tampone PCR
(Chlamydia, trichomonas, Neisseria, Ureaplama urealiticu, Micoplasma hominis,
Micoplasma genitalium, Urea plasma parvum). I risultati li avrò il 2 agosto.
Volevo chiederle se i tamponi PCR sono attendibili quanti quelli con ricerca culturale.
E poi, ho notato che manca il tampone per ricerca germi comuni, è il caso che vada a fare anche quello o sono sufficienti quelli fatti?
La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Tutte le ricerche batteriologiche PCR sono più sensibili di quelle colturali. Le ricerche sono però indirizzate ad un solo batterio, pertanto non esiste una ricerca PCR per i germi comuni (intestinali) che sono ovviamnte molti e diversi tra loro.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Chiarissimo, reputa necessario effettuare anche tampone colturale per germi comuni? o posso evitarlo?
Scusi se lo chiedo a lei, ma in questo momento sono impossibilitato a vedere il mio urologo di fiducia e sono in contrasto con le valutazioni del medico di base, il suo approccio terapeutico è stato "faccia i tamponi e se sono negativi le do un antibiotico ad ampio spettro" che considerando il quadro di prostatite cronica già accertato da anni, e i problemi che mi hanno causato gli antibiotici dati a casaccio per la prostatite, mi sembra abbastanza assurdo, sopratutto in riferimento ai sintomi, ad oggi sparito il prurito uretrale che ho lamentato nei primi giorni, nessun problema alla minzione, nessun dolore in fase di eiaculazione, no cattivi odori, leggerissima perdita bianca inodore, più che altro al mattino, mista a quello che sembra liquido pre-eiaculatorio, e "pesantezza" nella zona della prostata (stando molto seduto a lavoro mi sta dando un po' fastidio)
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Una cosa alla volta, se non c'è febbre o disturbi molto fastidiosi non è mai il caso di affastellare le cose o peggio assumere antibiotici in modo empirico.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Con i limiti del consulto a distanza, è verosimile pensare a un riacutizzarsi della prostatite cronica piuttosto che a un infezione?
Glielo chiedo perchè, oltre al fatto che la mia compagna non ha nessun tipo di sintomo (cosa che invece aveva eccome quando abbiamo avuto problemi nel 2019), io ho sperimentato in prima persona i segni di un infezione, e il decorso che ho dei sintomi mi sembra molto diverso.
Quando c'è stata infezione avevo perdite abbondanti e maleodoranti, problemi alla minzione, fastidi uretrali persistenti, erezione, rapporti e eiaculazione dolorosi, dolori pelvici e testicolari e sopratutto i sintomi col passare dei giorni peggioravano.
In questo caso invece il prurito uretrale è passato da solo in 3-4 giorni, tutti gli altri sintomi non ci sono mai stati, e l'unico sintomo reale, iniziato proprio quando è passato il prurito, è il fastidio in zona perianale, in particolare quando sono seduto (nell'ultimo anno per lavoro mi capita di stare moltissimo seduto, anche 6 ore al giorno) e la sensazione di pene umido, come se uscisse costantemente liquido pre-eiaculatorio.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
La recidiva è il destino quasi inesorabile di tutte le prostatiti, spesso dovuto a cause non così facilmente precisabili.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Gentile dottor Piana, torno a disturbarla per aggiornarla. Alla fine sono riuscito ad andare in visita dal mio urologo che, nonostante io lamentassi importante fastidi perianale non ha trovato la prostata infiammata. su insistenza del medico di base io avevo già avevo effettuato spermiocoltura e tamponi uretrali Pcr. Oggi sono arrivati i risultati, ci tengo a precisare che nel frattempo i sintomi che lamentavo sono scomparsi mentre la mia compagna non ha mai avuto sintomi. La spermiocoltura è risultata negativa mentre, per la prima volta dopo anni di tamponi colturali sempre negativi a tutto, e nonostante non ci fosse evidente perdita quando li ho fatti, dai tamponi pcr è risultata una positività a Ureaplasma Parvum.
Ora fermo restando che immagino il medico mi dia una cura antibiotica, quello che vorrei chiederle è perché dalla spermiocultura non è uscito nulla mentre dal tampone pcr si? È verosimile che i i fastidi che ho accusato dopo il rapporto con la mia compagna siano in realtà figli della mia prostatite cronica e io mi porto dietro da anni questi Ureoplasma asintomatico senza saperlo o che addirittura la mia prostatite cronica sia figlia di questo Ureoplasma mai individuato prima? La ringrazio come sempre per l’attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Il tampone PCR è assai più sensibile, la spermiocoltura è un esame di bassa qualità, spesso condizionato da false positività. Ma anche questo Ureaplasma asintomatico ci pare un po' dubbio. Noi prima di consigliare una terapia antibitica, preferiremmo che l'esame venisse ripetutto.

Paolo Piana
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Utente
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Capisco, diciamo che più che asintomatico non comprendo l’andamento dei sintomi, a 4 giorni dal rapporto ho iniziato ad avvertire lievi perdite, sensazione di goccia a metà pene e prurito uretrale, dopo qualche giorno i sintomi sono scomparsi ed è subentrato un importante fastidio personale sopratutto da seduto, alla visita non erano presenti perdite e la prostata non risultava infiammata nonostante il dolore, qualche giorno dopo la visita è passato anche l’importante fastidio perianale e ad oggi non presento particolari fastidi, l’unico sintomo che mi accompagna ormai da tempo è un eiaculazione secondo me un po’ scarsa che l’urologo ha sempre imputato alla prostatite cronica e al fatto che bevo poca acqua, cosa vera. La mia compagna invece non ha proprio mai avuto sintomi.
Secondo lei la cosa giusta da fare è quindi ripetere un tampone pcr per la ricerca del batterio in questione?
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19

Paolo Piana
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Utente
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Dottore salve,
Purtroppo inizio ad accusare qualche sintomo antipatico, è tornata una leggera perdita lattiginosa al mattino e ho fastidio nella zona del pube e nella bassa schiena.
Sono riuscito a sentire l’urologo che, vista la positività del tampone pcr all’ureaplasma, mi ha chiesto di ripetere l’esame ma con un tampone culturale per capire a quale antibiotico è sensibile.
Ora, essendo il tampone culturale meno sensibile, la mia paura è che, al contrario di quello Pcr, risulti negativo nonostante una infezione in atto. È secondo lei una possibilità?
Glielo chiedo perché in passato, anche con evidenti segni di infezione e con infezione conclamata della mia compagna, sono sempre risultato negativo si tamponi culturali.
La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
L'ureaplasma è in genere molto sensibile agli antibiotici macrolidi generalmente utilizzati. Non riterremmo assolutamente indispensabile l'antibiogramma.

Paolo Piana
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Utente
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La ringrazio,
mi sembra abbastanza assurdo che con in tampone pcr positivo venga richiesto un tampone culturale per avere un antibiogramma, però l’urologo questo ha richiesto mentre il medico di base mi ha detto di prendere il Ciproxin che però da quello che so non è solitamente utilizzato per questo tipo di batterio.
Non so veramente che pesci prendere a questo punto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Tante teste, tante idee.

Paolo Piana
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Utente
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Gentile dottor Piana, mi perdoni se torno a disturbarla, purtroppo l’urologo a cui mi sono rivolto continua ad insistere di non potermi dare l’antibiotico con il tampone pcr positivo e pretende un tampone colturale, motivo per cui mi trovo praticamente obbligato a farlo. Ho sentito vari centri e nessuno fa il tampone colturale per ricerca Ureaplasma Parvum, fanno tutti il pcr. Alcuni centri fanno l’esame colturale per Mycoplasmi genitali, visto che l’urologo non si degna di darmi indicazioni (a settembre mi rivolgerò ad altri) volevo chiederle se questo tampone comprende anche la ricerca di Ureaplasma Parvum.
La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Ogni laboratorio ha le sue prassi. In linea di massima si fanno analisi PCR solo per batteri mirati (gonococco, clamidia, micoplasma) e non per i gram negativi comuni (intestinali).

Paolo Piana
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Utente
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Se ho ben capito l’Ureoplasma Parvum appartiene alla famiglia dei Micoplasmi, forse è per questo che sto trovando difficoltà a trovare un laboratorio che esegua tamponi colturali per questo batterio
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Utente
Utente
Gentile dottor Piana,
torno a disturbarla per completezza visto che è stato estremamente gentile.
Alla fine sono riuscito a fare un tampone colturale con antibiogramma che ha confermato l’ infezione da Ureaplasma.
L’antibiogramma recita:

Eritromicina <=8 Sensibile
Levofloxacina <=2 Sensibile
Moxifloxacina <=2 Sensibile
Telitromicina <=4 Sensibile
Tetraciclina <=1 Sensibile

L’urologo mi ha quindi prescritto Minocin 100 mattina e sera per 8 giorni da accompagnare a fermenti lattici.

Nella speranza di debellare il batterio la ringrazio ancora per l’attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Bene così.

Paolo Piana
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Utente
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Dottore scusi se torno a disturbarla, sono al secondo giorno di cura con Minocin e temo abbia iniziato a darmi qualche problemino, è da questa mattina che accuso stanchezza, senso di instabilità e lievi vertigini.
Ho letto che il farmaco effettivamente può dare questi effetti collaterali, in questo caso posso continuare a prenderlo tranquillamente e vedere come va o è consigliabile cambiare antibiotico?
La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
Questo antibiotico appartenente al gruppo delle tetracicline è in uso da ben più di 50 anni, sulla sua reale efficacia si vedrà, ma non è certamente noto per i suoi effetti collaterali. Qualsiasi antibiotico è in grado di causare sintomi generici quali quelli che lei ci riferisce. Le vere intolleranze si presentano da subito in modo completamente diverso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Utente
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Gentile Dottor Piana, torno a disturbarla perché purtroppo la cura con Minocin non è stata risolutiva. Già dal terzo giorno di cura i sintomi erano scomparsi e anche l’eiaculzione era tornata abbondante e non più liquida. Insomma tutto faceva ben sperare e invece, a due giorni dalla fine della cura ho ricominciato ad accusare fastidi, anche se al momento (quinto giorno dalla fine della cura) meno importanti rispetto a prima. Rispetto a prima non ho particolari pruriti o dolori uretrali, neanche quando stringo il pene, e non sembrano esserci perdite evidenti. Però è tornata la sensazione di goccia a metà del pene, eiaculazione non proprio piacevole, fastidio alla bassa schiena e in generale sensazione di fastidio nella zona del pene. Volevo chiederle, in questi casi c’è necessità di svolgere un nuovo tampone con antibiogramma o si può testare un’altro degli antibiotici risultati sensibili al vecchio tampone? La ringrazio
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.3k 1.8k 19
E' ovviamente necessario ripetere l'esame batteriologico, ma prima di assumere altri antibiotici è megli pensarci tre volte almeno.

Paolo Piana
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Prostatite

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