Prostatite cronica abatterica

Buongiorno, circa quattro anni fa mi è stata diagnosticata una prostatite batterica.
Urologo prescrive ciclo di Bactrim.
Ripeto esami culturali negativi.
Direi bene ma non è andata proprio così.
Dopo aver terminato la cura antibiotica ho cominciato ad avere forti bruciori alla minzione.
Ritorno dallo specialista che mi rassicura sulla situazione dicendomi... è normale.
Da quel momento è partito il tutto.
I dolori sono peggiorati sempre più.
Dolore alla minzione, all eiaculazione, dolore testicolare, dolore perineale, con un deficit erettile sempre più evidente accompagnato da un eiaculazione precoce abbastanza importante.
In tutta questa situazione peggiorata nel tempo, antinfiammatori, cicli di antibiotici, supposte al cortisone, ma niente, sintomatologia dolorosa sempre uguale.
Tutto questo fino a circa 4 mesi fa quando ho accusato un dolore folgorante a partire dalla zona anale fino alla punta del pene.
A questo punto visto che il mio urologo dice che non mi aiuta più nulla, mi reco da un altro specialista che mi consiglia
di effettuare una transettale prostatica.

Ghiandola prostatica di forma simmetrica e di volume 22cc.
Sono presenti calcificazioni nella zona di transizione periuretrale di significato infiammatorio cronico.
Vescicole seminali appaiono ingrandite 13/15mm con aspetto congesto.
Io mi domando come sia possibile passare da una prostatite batterica curata a una prostatite cronica.
È davvero necessario il mantenimento di questa ghiandola nel caso in cui ti complica la vita in maniera così incisiva in una situazione dove la guarigione non è compresa nel pacchetto?
Io credo che a volte faccia la differenza anche il modo e la scrupolosità di come si affrontano determinate situazioni...sbaglio?
Cmq vi ringrazio x la vostra disponibilità...penso che il vostro ruolo in questo sito sia molto importante, Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 41.9k 1.8k 19
Non per nulla la prostatite abatterica, nella sua sostanziale benignità, rimane uno dei più assillanti problemi, sia per il paziente che per l'urologo. Non esistono terapie specifiche di sicura efficacia e nessuno di noi possiede il segreto per una guarigione completa e definitiva. Lei è stato valutato direttamente probabilmente da numerosi nostri Colleghi, noi oggi a distanza e nell'impossibilità di una indispensabile visita diretta non abbiamo realisticamente nulla da poter aggiungere di veramene utile. Ci limitiamo quindi ad esprimere qualche considerazione.
Nei casi più gravi è quasi sempre presente una poderosa componente emotiva. Ansia, affaticamento e stress sono degli eccellenti amplificatori di ogni sensazione sgradevole, prime fra tutte quelle che interessano la sfera uro-genitale.
Nella nostra esperienza, antibiotici e costosi integratori alimentari hanno sempre un'efficacia modesta, a fronte dell'importanza delle indispensabili attenzioni dirette allo stile di vita, nei suoi aspetti principali: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.
Le onde d'urto a bassa intensità sono probabilemente oggi l'unica terapia fisica in grado di darequalche vantaggio.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Ha ragione lei...sul fattore stress,ansia, emotività, però del resto siamo sempre umani,e per quanto esistano sicuramente situazioni molto più complicate e gravi. Io come uomo sono realmente fortunato perché ho una moglie che mi supporta ma soprattutto... sopporta in tutto. Cmq la ringrazio x avermi dedicato il suo tempo.
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