Tac stadiazione k testicolo
Riporto il testo del referto:
"Torace:non evidenti lesioni focali di significato sospetto a carico del parenchima polmonare bilateralmente.
Stria fibrotica a sede lingulare inferiore.
Non versamento pleurico.
Disomogeneità livello del mediastino anteriore riferibile a verosimile residuo timico.
A sede paraesofagea si rileva la presenza di formazione solida rotondeggiante di circa 29 mm non clivabile dalla parete esofagea cui si associa la presenza di formazioni linfonodali limitrofe.
Tale reperto non appare di univoca caratterizzazione (linfoadenomegalia?
formazione esofagea?).
Utile valutazione endoscopica.
Addome: al VI segmento epatico si rileva formazione sfumatamente iperecogena in arteriosa che tende all'omogeneizzazione nelle fasi più tardive da riferire in prima ipotesi ad angioma necessaria tuttavia valutazione RM data l'anamnesi.
Alcune formazioni linfonodali a sede centro-addominale e lungo l'asse vascolare aortico.
Nella norma nei limiti i restanti organi parenchimatosi endoaddominali.
Formazioni litiasica di circa 20 al gruppo caliciale medio del rene di destra e spot calcifico in sede renale anche a sinistra.
A sede inguinale sinistra si rileva disomogeneità del tessuto adiposo sottocutaneo in verosimili recenti esiti chirurgici.
Presenza di linfoadenomegalia con diametro massimo di circa 20 mm e con ilo adiposo visibile di verosimile significato reattivo.
Non versamento endoaddominale.
Alterazione struttura a livello del soma di D5 dubbia per secondarismo.
Necessaria valutazione RM o scintigrafica.
"
Chiedo gentilmente un riscontro da parte di chi ne sa più di me, per capire se devo preoccuparmi o meno.
Ringrazio in anticipo chi mi risponderà.
1) La formazione di apparente pertinenza dell'esofago.
2) Un calcolo di 20 mm (?) al rene destro.
3) Un probabile angioma del fegato.
4) Una alterazione della quinta vertebra dorsale.
Pensiamo che debbano essere eseguite in un ordine da definirsi:
- una endoscopia dell'esofago/stomaco;
- una risonanza magnetica dell'addome mirata al fegato;
- una PET o una scintigrafia ossea total body
Il calcolo renale può per ora essere momentaneamente accantonato, ma prima o poi dovrà essere comunque risolto in qualche modo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
La domanda che, sulla base dei dati di cui oggi sono in possesso (marker negativi e TAC sostanzialmente buona), mi pongo è la seguente: dovrò sottopormi a cicli di chemioterapia/radioterapia, oppure sarà sufficiente una vigile attesa? Se se, quali sono le probabilità?
Grazie per la risposta.
L'urologo che ha commentato il referto mi ha detto che si tratta della forma tumorale meno aggressiva e a buona prognosi (98% in 5 anni).
Considerato che, però, nel referto della TAC è emerso che ci sono "alcune formazioni linfonodali a sede centro-addominale e lungo l'asse vascolare aortico", ritiene sia il caso di approfondire la questione attraverso una visita oncologica, per capire nel dettaglio di cosa si tratta (magari tramite una PET) e, soprattutto, come eventualmente trattarla.
Considerato che, nel primo messaggio, in cui è riportato l'intero referto della TAC, Lei mi ha risposto che non c'era nulla che poteva essere associato al problema testicolare, volevo chiederLe se mi conferma o meno quanto da Lei riportato nel suo gentile messaggio di riscontro. Mi auguro, ovviamente, che l'incontro con l'oncologo dia esito positivo, ma in ogni caso chiedo un suo gentile riscontro. Grazie in anticipo per la risposta.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
L'esigenza nasce dal fatto che è necessario chiarire la natura dei linfonodi segnalati nella TAC (vedi testo nel primo post) e della formazione esofagea.
Tra gli scenari che si potrebbero presentare, in base all'esito della PET, potrebbe esserci lo schema PEB.
Il dubbio che mi assale è: se a livello morfologico, attraverso la TAC, fossero emerse situazioni legate a linfonodi alterati, come mai non hanno indicato almeno il numero e la dimensione (ad es. 3cm)? Credo che un'alterazione morfologica e/o reattiva dei linfonodi si può apprezzare in una TAC.
Resto in attesa di un suo gentile riscontro.
Grazie.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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L'esame, fortunatamente, ha dato esito negativo.
Ora non mi resta che aspettare la PET della prossima settimana.
In questi giorni, tra le tante domande che mi sono posto, sento il bisogno di chiedeLe quanto segue:
- il fatto che nella TAC abbiano indicato la presenza di una formazione linfonodale in sede paraesofagea, in termine di forma "rotondeggiante" e di dimensioni (2,9mm), sta ad indicare qualcosa in particolare?
O meglio: che forma e dimensione deve avere un linfonodo che merita di essere trattato?
Sicuramente, come da Lei scritto nel post precedente, il radiologo è stato molto sommario nel commentare la TAC...
Grazie per la risposta Dottore.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
a valle della PET effettuata in data 24/7, nella giornata odierna mi sono recato a visita dall’Oncologo.
Per quanto riguarda la PET, la stessa recita:
l’esame PET-TC ha evidenziato unica area di moderato iperaccumulo del tracciante (SUV max 3.5) che si proietta a ridosso del tratto distale dell’esofago, all’altezza di un piano orizzontale passante per D9.
Non Ulteriori chiare aree di focale iperaccumulo del radiocomposto nei restanti distretti corporei esaminati, con particolare riferimento al soma di D5.
Esiti metachirurgici in regione inguinale sinistra, ove si apprezzano peraltro elementi linfonodali di verosimile natura reattiva
Confermata, quindi, la lesione in sede paraesofagea di 2,9 cm, mi è stato consigliato di eseguire EBUS con eventuale accertamento diagnostico, in quanto è necessario capirne la natura (pare strano, infatti, che in sede retroperineale e addominale non vi è nulla, ecco perchè è necessario approfondire con una ecografia ed una eventuale biopsia con annesso esame istologico).
Mi è stato riferito, infatti, che se dall’EBUS emergerà che la lesione paraesofagea è legata alla patologia testicolare, dovrò effettuare chemioterapia secondo lo schema PEB.
Se, invece, la natura della lesione in sede paraesofagea non è associabile alla patologia testicolare, dovrò effettuare una sola seduta (1 giorno) di chemioterapia precauzione (oppure solamente vigile attesa) con cisplatino.
Attendo un suo gentile riscontro.
Attendo, se possibile, anche un riscontro oncologico.
Grazie in anticipo
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Esame istologico
Macro: scarso materiale brunastro.
Diagnosi: scarsissimo materiale fibrinoleucocitario inglobante piccoli e rari aggregati linfocitari (LCA+, CK7-, PLAP-, CKAE1/AE3 non disponibile in laboratorio).
Codici SNOMED: P1-03120 T28000 M09350
Esame citologico
Diagnosi: strisci con marcati artefatti da allestimento per non ottimale fissazione e per la presenza di aree spesse non valutabili.
Si riconoscono numerose emazie, detriti, linfociti.
Codici SNOMED: P1-03120 T-C4000 M-09350
Chiedo gentilmente un parere, nell'attesa di discutere il tutto la prossima settimana con l'oncologo.
Grazie in anticipo per la risposta
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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La valutazione dell'oncologo, ad oggi, è la seguente:
"Alla luce del sospetto della natura patologica della linfoadenopatia, si invia il caso a discussione GOM (Gruppo Oncologico Multidisciplinare) per eventuale valutazione chirurgica."
Attendo un suo gentile riscontro, soprattutto alla luce del fatto che Lei mi aveva prospettato la possibilità che poteva trattarsi di un "singolo" linfonodo reattivo.
Mi chiedo, infine, se è possibile che 1 solo linfonodo sia stato captato dalla PET.
Grazie in anticipo per la risposta.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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sono stato contattato dal chirurgo toracico, il quale conferma che è possibile intervenire in torascopia per la rimozione del linfonodo da indagare.
Mi ha parlato di un intervento di routine che consiste nell’accedere in maniera uniportale attraverso un taglio 2/3 cm e della durata di 45 min.
Molto probabilmente, in sede di intervento, mi sarà fatto un esame estemporaneo per capire nell’immediato la natura del linfonodo.
Sarò dimesso dopo 2gg dall’intervento e potrò riprendere le mie attività quotidiane senza problemi.
Chiedo un gentile parere su quanto propostomi, in particolare se è l’unica strada percorribile.
Grazie.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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nei giorni scorsi sono stato sottoposto ad intervento di toracoscopia per la rimozione dei linfonodi da indagare.
A quanto pare, il linfonodo non era 1, bensì 2, infatti riporto testualmente quanto indicato nel referto della TC torace effettuata il giorno prima dell'intervento:
"Esame eseguito con acquisizione spirale volumetrica in condizioni di base come da richiesta.
In relazione al quesito diagnostico, si conferma la presenza di alcune formazioni linfonodali di non sicura definizione diagnostica localizzate nel mediastino postero-inferiore in paraesofagea in un piano passante per D9-D10, le maggiori rispettivamente di 13x9 e 12x8mm (misure effettuate sul piano coronale.
Non si apprezzano ulteriori significative adenopatie nei restanti compartimenti mediastinici nè in sede ilo-perilare bilaterale.
Granulia linfonodale pericentimetrica ascellare di aspetto reattivo.
Pervie le vie aeree principali.
Non apprezzabili noduli polmonari di aspetto secondario nè addensamenti parenchimali flogistici in atto.
Alcune esili strie fibro-disventilatorie a sede lingulare.
Non falde di versamento pleuro-pericardico in atto.
Sfumato tessuto timico.
Piccola area nodulare sfumatamente addensante nell'emisoma posteriore di D5, di aspetto displasico, non francamente evolutivo."
Il chirurgo toracico, quindi, mi ha subito detto che non vi è stato un aumento di volume dalla prima TC effettuata il 26/06/2024 (3 mesi fa) e che, quindi, la massa rotondeggiante alla quale ci si riferiva nella prima TC, molto probabilmente era la somma dei due linfonodi che, di fatto, mi sono stati asportati.
Chiedo a Lei, sulla base del referto della TC effettuata il giorno prima dell'intervento, un riscontro.
Ovviamente so bene che è fondamentale quanto mi sarà riportato nel referto dell'esame istologico, il quale dovrebbe essere disponibile entro 10 gg circa.
Grazie in anticipo per la risposta.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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L'oncologo mi ha detto che devo fare solo controlli periodici (TAC + esami del sangue ogni 4 mesi per 2 anni, dopo si andrà con controlli sempre meno frequenti).
Finalmente posso riprendere la mia quotidianità...
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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