Prostatite
Sono un ragazzo di 25 anni ed a 17 anni ho avuto la mia prima prostatite (dovuta da un rapporto sessuale non protetto) e sono stato curato con ogni tipo di antibiotico possibile (diflucan, levoxacin e così via) e dopo 3 anni pensavo di esserne uscito completamente (i sintomi che avevo erano rivolti quasi esclusivamente al bruciore post minzione ed eiaculazione).
Tutto bene fino a quando a 23 anni ritornano gli stessi sintomi, e vado immediatamente dallo stesso urologo.
Premetto che questa volta, l'urologo mi fa fare solamente l'urinocoltura dal quale non risulta nulla ma decide di prescrivermi lo stesso gli antibiotici con integratori, dopo tre mesi dove ho assunto levoxacin, diflucan, zitromax, xatral, serep e minocin senza risultati, in quanto alle mie perplessità mi veniva risposto "Deve passare per forza" ho deciso di cambiare urologo.
Il nuovo mi fa fare subito spermiocoltura dove risulto positivo ad Enterocco Faecalis e Candida.
Le cure fatte in progressione sono state le seguenti: 1) deprox hp e supposte orudis x 21 giorni 2) Vivomix per 10 giorni e urixana (quest'ultimo assunto diverse volte per 21 giorni 3 al giorno) 3) Gentamicina 80mg x 5 giorni e successivamente neo furadantin x9 giorni.
Attualmente la situazione è migliorata moltissimo (dopo circa più di 7-8 mesi con il nuovo urologo) ed ora sto assumendo l'integratore semina for him per 3 mesi.
Vi parlavo della spermiocoltura, naturalmente ne ho fatte anche altre (3 con l'esattezza) dove però sempre positivo a questi batteri (enterococco si alterna con staphylococco).
Le mie domande sono le seguenti: 1) È normale risultare ancora positivo a questi batteri?
Il mio urologo mi ha sempre detto di voler evitare qualsiasi antibiotico per la cura perché causa maggiori danni 2) I sintomi possono scomparire del tutto?
Ho anche iniziato una dieta che mira ad evitare cibi irritanti, sono uno sportivo, bevo molta acqua e raramente fumo una sigaretta o bevo alcolici.
3) Possiamo parlare di una prostatie batterica cronica o abatterica?
4) Questa situazione per me all'inizio non è starà facile, sarà stato un caso che a 20 anni proprio quando sono andato dallo psicologo mi sono passati tutti i sintomi, per poi tornare comunque dopo tre anni?
Attualmente ripeto la situazione è migliorata notevolmente, i sintomi sono bruciore nell'uretra ed anale.
Il problema se così si può chiamare è che devo gestirmi in rapporti sessuali continuativi per via dei sintomi citati.
3) Gentamicina 80mg x 5 giorni e successivamente neo furadantin x9 giorni.
Se il Collega giustamente afferma che non è il caso di utilizzare antibiotici, non ci spieghiamo il perché di questa prescrizione. La persistente positività delle spermicolture, a fronte di un miglioramento dei sintomi, evidenzia comunque il fatto che la componente infettiva nei suoi disturbi sia poco o per nulla significativa. Come sempre, noi insistimao dell'importanza dello stile di vita, che deve essere impronatato ad una ragionevole regolarità in tutti i suoi aspetti principali: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. Tutti i disturbi possono essere di molto almplificati da condizioni emotive, ansia, stress, ecc.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
L'antibiotico, unico in 2 anni che mi ha prescritto l'urologo, se non ricordo male era anche collegato alla presenza di grumoli nello sperma.
Detto ciò, sulla base della sua esauriente risposta e di una riflessione personale mi domando: 1)la strada ottimale è quella di continuare con integratori naturali e naturalmente lo stile di vita da lei consigliato, senza far uso di antibiotici?
2) Le confermo inoltre che ogni volta che sono partito in vacanza o in situazioni molto rilassanti, i sintomi si sono azzerati o comunque quasi nulli. È possibile che solamente il fattore psicologico (o quantomeno in maniera determinante) possa "attivare" i sintomi della prostatite? Perché qualora la risposta fosse positiva, forse dovrei lavorare di più su questo aspetto rispetto a quello puramente "scientifico".
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Avrei un'ultima domanda: l'urologo mi dice che "sto bene" nonostante qualche sintomo sia rimasto, ed il controllo è stato prolungato prima con una distanza di 5 mesi e successivamente ( proprio con l'ultima cura semina for him che terminerò a settembre, dove dovrò fare anche uno spermiogramma al termine) ad un anno, dicendomi naturalmente che se qualcosa non va posso scrivergli. Mi chiedo allora, per lo specialista il "massimo" è stato fatto? Nel senso che nonostante mi abbia detto di potergli scrivere, oltre non può andare? Ritiene corretta questa interpretazione? Grazie
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Comunque, leggendo le testimonianze online, raramente ho visto casi di completo successo. Se posso, lei nella sua esperienza professionale ne ha riscontrati?
Lo chiedo perché sono fiducioso sul fatto che per 3 anni non abbia avuto nulla e che adesso, con maggiore "esperienza" e "conoscenza" possa risolvere definitivamente il tutto.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Paolo Piana
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Noi siamo dubbiosi sul ruolo di tutti gli integratori, più o meno specifici, comunque non pensiamo che nel suo caso possano causare dei danni.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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