Uretite recidiva

Buongiorno Egregi Dottori, ho 29 anni e da circa due soffro di uretrite recidiva non sostenuta na nessun batterio (eseguiti urinoculture, spermioculture, tamponi uretrali: tutto negativo), da qui ho fatto numerosi cicli di antibiotici (ciproxin, bassado, bactrim) ma finito ogni ciclo il problema si ripresentava, fino a che lo specialista urologo a cui mi sono rivolto mi fatto fare diversi cicli di LEVOXACIN+NIMESULIDE,la situazione è migliorata, nel senso che gli spazi del ripresentarsi della infiammazione si sono allungati ma senza mai superare i due mesi. Ora da 6 mesi il professore da cui sono in cura mi fa fare ogni mese un ciclo di 7gg di nimesulide (supposte) che tiene abbastanza a bada l'infiammazzione ma senza guarirla del tutto. Purtroppo a gennaio ho avuto dei problemi gastrici (esofagite da reflusso) e valori delle transaminasi AST di 94 che il gastroenterolo reputa anche dovuto ai Fans, quindi ora sto anche facendo una terapia per l'esofagite. I sintomi urologici sono bruciori nel canale uretrale sia durante la minzione che non, minzione frequente e, al mattino, dopo la prima minzione secrezione di liquido trasparente/biancastro. Vorrei alcuni consigli terapie per poter cercare di risolvere definitivamente questo fastidiosissimo problema.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Chirurgo generale, Endocrinologo, Oncologo, Urologo 16.1k 474
caro lettore 26844,

i sui sintomi potrebbero far pensare ad una Prostatite Cronica Abatterica che non deve essere trattata con antibiotici ma solo con antinfiammatori ( a giudizio del Curante) ed igiene minzionale e di vita.
Sono problemi che guariscono in maniera molto lenta, non si scoraggi!
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86
I suoi disturbi sono suggestivi per una prostatite cronica abatterica. La sua sintomatologia risponde molto bene alla terapia con gli antiinfiammatori ma questi ,se usati assiduamente, possono procurare danni ben maggiori della prostatite stessa. Con questa malattia , purtroppo, bisogna imparare a convivere con i propri disturbi. Un adeguato stile di vita può certamente contribuire ad attenuare i sintomi.
Cordiali saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
La prostata può essere infettata da molti agenti patogeni, soprattutto intracellulari, come virus, Chlamydia, ureaplasma urealitica, mycoplasmi, virus, fra cui i principali Adenovirus, Papilloma; tutti questi sono difficilmente reperibili nei secreti, che chiaramente, verranno negativi. “eseguiti urinoculture, spermioculture, tamponi uretrali: tutto negativo),” negativi per quelli che sono gli agenti extracellulari, ma i batteri e i virus, che albergano dentro le cellule, non sono stati cercati, quindi non si può dire che non ci sono.
Chiaramente, il proseguire di una infiammazione cronica attiva persistente, che ha creato zone in acidosi, produce una iperacidità dello stomaco, compensatoria, per cui si stabilisce “esofagite da reflusso” . Ma anche gastrite, ernia iatale, impianto di Helycobacter Pilori. Il rialzo delle transaminasi, può essere dovuto a quegli agenti patogeni, responsabili della prostatite o all’ingresso di altri per lo stabilirsi di una immunodeficienza.
Ogni molecola di acido che viene riversata nello stomaco, corrispondentemente viene prodotta una molecola basica, che viene portata nella zona in acidosi di infiammazione, nel caso in cui questo meccanismo si protragga per così tanto tempo, nello stomaco si stabilisce una iperacidità, con conseguente patologia gastrica; i cosiddetti antinfiammatori acuiscono l’acidità di stomaco, con accentuazione del disturbo. Praticamente inizia un circolo vizioso che si autoalimenta; si utilizza un farmaco per un sintomo, poi un altro per inibire il sintomo provocato da quel farmaco, ……..
Gli agenti patogeni che interessano la prostata, vanno attentamente individuati, portati via agendo sul sistema immunitario, che è l’unico che riesca ad arrivare così lontano, senza procurare effetti collaterali sgradevoli.
I sintomi vanno seguiti nella loro eliminazione, non inibiti o soppressi, altrimenti provocheranno altri sintomi.
Va ricordato inoltre che spesso quegli agenti patogeni che vanno ad infiammare la prostata, proseguono in tutto l’apparato urogenitale, uretra e vesciche seminali, testicoli, creando anche problemi sull’attività sessuale.
Saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it





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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
concordo con il collega Pozza

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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Utente
Utente
Buongiorno Egregi dottori, ringrazio tutti per le vostre preziose informazioni.
Volevo chiarire con il dott. Moschini che ho eseguito presso l'istituto di microbiologia di san martino Genova urinocoltura su primo mitto (due volte a distanza di due mesi uno dall'altra) con ricerca di tutti gli agenti patogeni da lei descritti.
Che altri tipi di ricerche esistono su questi batteri? e inoltre cosa intende con la frase "Gli agenti patogeni che interessano la prostata, vanno attentamente individuati, portati via agendo sul sistema immunitario, che è l’unico che riesca ad arrivare così lontano, senza procurare effetti collaterali sgradevoli".
Ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Infatti, le ho detto che “La prostata può essere infettata da molti agenti patogeni, soprattutto intracellulari, come virus, Chlamydia, ureaplasma urealitica, mycoplasmi, virus, fra cui i principali Adenovirus, Papilloma; tutti questi sono difficilmente reperibili nei secreti, che chiaramente, verranno negativi. “eseguiti urinoculture, spermioculture, tamponi uretrali: tutto negativo),” negativi per quelli che sono gli agenti extracellulari, ma i batteri e i virus, che albergano dentro le cellule, non sono stati cercati, quindi non si può dire che non ci sono.”
Pertanto eseguire “urinocoltura su primo mitto (due volte a distanza di due mesi uno dall'altra) con ricerca di tutti gli agenti patogeni da lei descritti.” È completamente inutile, perché questi non passano nelle urine e nello sperma, pur presenti, rimangono nelle cellule. Non può essere affermata la loro assenza, solamente con questi esami. Tantomeno si può parlare di prostatite abatterica.
L’indagine va spostata sul sistema immunitario, con esami più specifici, che la medicina convenzionale offre. No solo, perché anche la medicina biologica mi offre questa possibilità, molto più veloce ed in tempo reale, così da permettermi di seguire il ragionamento diagnostico e terapeutico, intervenire sul sistema immunitario, perché è lui che deve provvedere alla eliminazione dei responsabili.
Quindi la integrazione fra le due medicine, mi permette la eradicazione di questi agenti patogeni intracellulari, difficilmente raggiungibili dalla chimica, ma non solo perché questa non aggredisce i virus.
Saluti Alberto Moschini

moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it


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