Catetere: rischi e vantaggi
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Il catetere a permanenza è purtroppo un faticoso compromesso tra la necessità di evitare la ritenzione vescicale e mantenere il paziente - asciutto -, a fronte delle varie complicazioni e fastidi connessi con la presenza del catetere stesso. In soggetti non autosufficienti, difficilmente mobilizzabili e con scarso o nullo controllo delle funzioni corporee urinarie ed intestinali, questo compromesso tende talora a non avere alternative, specie quando le complicazioni legate al pannolone (irritazioni della pelle, piaghe da decubito) tendono ad essere anche peggiori. Il catetere deve essere sostituito in media ogni 3 settimane e si deve cercare, nei limiti del possibile, di mantenere le urine diluite, invitando il soggetto ad assumere molti liquidi (acqua, bevande e cibi acquosi).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 344 visite dal 17/06/2024.
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