Sospetta iperblasia
Salve.
Da ormai otto mesi combatto con un problema che mi rende difficile riposare e uscire di casa per ore prolungate.
Sostanzialmente sento spesso il bisogno di urinare, e la vescica sotto una sorta di pressione, simile al dolore che si sente quando si trattiene per molto tempo.
Quest'ultimo lo percepisco la notte, ma SOPRATTUTTO il pomeriggio, allora diventa qualcosa di insistente che mi impedisce di riposare quei 40 minuti nel letto... Specifico che anche alzandomi per andare in bagno, esce pochissima urina, quindi non è uno stimolo scontato, ma quasi fantasma.
Inizialmente pensando fosse una cistite, mi sono fatto prescrivere dal medico dell'antibiotico per tale uso.
Cura di 5 giorni, presa tutta, ma dopo un lieve sollievo, a fine cura il problema non era affatto risolto.
Al che ho fatto degli esami da presentare a un urologo: esame delle urine, spermiocultura, ecografia al basso addome e, presso l'urologo, palpazione prostatica.
Nessun problema rilevato.
Al colloquio, l'urologo stesso mi ha detto che talvolta la prostata rimane sotto sforzo e questo va a infiammare la vescica, a farla faticare.
Nel foglio ha scritto come diagnosi "Riferisce episodi di marcata disuria irritativa e ostruttiva da diverso tempo, alliga pollachiuria.
Es urine regolare, eco regolare con vescica da sforzo.
Addome trattabile, genitali trattabili, prostata regolare.
Opportuno praticare uroflussometria.
Successivo controllo con esami richiesti.
Intanto Profuzo 10 mg 1 cp la sera".
Questo farmaco, con alfuzosina cloridrato, l'ho assunto per una settimana, ma ho iniziato a sperimentare forti attacchi di angina e ho pertanto interrotto.
Non potendo contattare via email il medico (irrintracciabile), ho chiesto al medico di base un farmaco sostitutivo e mi ha prescritto il Tamsulosin Teva (tamsulorina cloridrato).
L'altro ieri ho finito con la trentesima capsula, e durante la cura diciamo che andava meglio, sebbene il pomeriggio riuscissi a dormire max per mezz'ora e la notte, puntualmente alle 5, mi svegliassi per urinare (prima non ho mai avuto problemi a tenere l'urina).
Oggi pomeriggio dopo neanche 10 minuti, la vescica mi duoleva come faceva prima di iniziare la cura.
Premetto che dall'urologo preferirei non tornarci per via del fatto che è stata una visita fatta di fretta (è durata sette minuti, e il medico era palesemente di fretta), tanto che la palpazione prostatica mi ha fatto male, e vorrei evitare di ripetere una visita da quella persona che si è rivelata poco disposta all'ascolto del paziente e brusca.
Nel foglio mi consiglia una uroflussometria, ma per una questione psicologica rischierebbe di dare risultati falsati (in pubblico ho difficoltà nella minzione, e avviene a tratti, cosa che a casa non accade, perciò rischierebbe solo di dare un risultato non veritiero)...
Ho solo 20 anni, non è possibile continuare un ritmo di vita del genere... Per favore datemi consiglio, perchè non so più cosa possa essere e come risolverlo
Da ormai otto mesi combatto con un problema che mi rende difficile riposare e uscire di casa per ore prolungate.
Sostanzialmente sento spesso il bisogno di urinare, e la vescica sotto una sorta di pressione, simile al dolore che si sente quando si trattiene per molto tempo.
Quest'ultimo lo percepisco la notte, ma SOPRATTUTTO il pomeriggio, allora diventa qualcosa di insistente che mi impedisce di riposare quei 40 minuti nel letto... Specifico che anche alzandomi per andare in bagno, esce pochissima urina, quindi non è uno stimolo scontato, ma quasi fantasma.
Inizialmente pensando fosse una cistite, mi sono fatto prescrivere dal medico dell'antibiotico per tale uso.
Cura di 5 giorni, presa tutta, ma dopo un lieve sollievo, a fine cura il problema non era affatto risolto.
Al che ho fatto degli esami da presentare a un urologo: esame delle urine, spermiocultura, ecografia al basso addome e, presso l'urologo, palpazione prostatica.
Nessun problema rilevato.
Al colloquio, l'urologo stesso mi ha detto che talvolta la prostata rimane sotto sforzo e questo va a infiammare la vescica, a farla faticare.
Nel foglio ha scritto come diagnosi "Riferisce episodi di marcata disuria irritativa e ostruttiva da diverso tempo, alliga pollachiuria.
Es urine regolare, eco regolare con vescica da sforzo.
Addome trattabile, genitali trattabili, prostata regolare.
Opportuno praticare uroflussometria.
Successivo controllo con esami richiesti.
Intanto Profuzo 10 mg 1 cp la sera".
Questo farmaco, con alfuzosina cloridrato, l'ho assunto per una settimana, ma ho iniziato a sperimentare forti attacchi di angina e ho pertanto interrotto.
Non potendo contattare via email il medico (irrintracciabile), ho chiesto al medico di base un farmaco sostitutivo e mi ha prescritto il Tamsulosin Teva (tamsulorina cloridrato).
L'altro ieri ho finito con la trentesima capsula, e durante la cura diciamo che andava meglio, sebbene il pomeriggio riuscissi a dormire max per mezz'ora e la notte, puntualmente alle 5, mi svegliassi per urinare (prima non ho mai avuto problemi a tenere l'urina).
Oggi pomeriggio dopo neanche 10 minuti, la vescica mi duoleva come faceva prima di iniziare la cura.
Premetto che dall'urologo preferirei non tornarci per via del fatto che è stata una visita fatta di fretta (è durata sette minuti, e il medico era palesemente di fretta), tanto che la palpazione prostatica mi ha fatto male, e vorrei evitare di ripetere una visita da quella persona che si è rivelata poco disposta all'ascolto del paziente e brusca.
Nel foglio mi consiglia una uroflussometria, ma per una questione psicologica rischierebbe di dare risultati falsati (in pubblico ho difficoltà nella minzione, e avviene a tratti, cosa che a casa non accade, perciò rischierebbe solo di dare un risultato non veritiero)...
Ho solo 20 anni, non è possibile continuare un ritmo di vita del genere... Per favore datemi consiglio, perchè non so più cosa possa essere e come risolverlo
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Alfuzosina e tamsulosina sono farmaci molto simili, condividendo efficacia ed effetti collaterali, anche se magari in modo lievemente diverso da soggetto a soggetto. Nessuno dei due esercita però una azione curativa a lungo termine, la loro efficacia è puramente funzionale e si esaurisce con la durata d’azione, in genere di 24 ore. Ciò vuol dire che, se la terapia arreca qualche vantaggio, teoricamente dovrebbe essere proseguita a tempo indefinito, cosa ovviamente improponibile ad un giovane della sua età. Pertanto è indispensabile approfondire gli accertamenti, a giudizio di un nostro Collega specialista in urologia (endoscopia? indagine urodinamica?) con il quale lei riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 608 visite dal 16/06/2024.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.