Prostatite visita urologica
Salve, ho 49 anni da circa un mese ho iniziato ad avere fastidio alle vie urinarie, nella fattispecie minzioni frequenti con poca pipi (scarso svuotamento vescicale) e soprattutto dopo l'evacuazione mattutina bruciore anale che si ripercuote lungo il pene sino al glande che persiste nell'arco della giornata, mi rivolgo all'urologo che a seguito di ecografia (prostata modicamente aumentata di volume pari a 32.27) e visita con esplorazione, urinocoltura negativa mi diagnostica una ipertrofia prostatica pertanto mi prescrive probiobrost per flora batterica e Itrin da 2 mg, inizio la terapia e scopro di essere allergico all'itrin con comparsa di eruzioni cutanee e arrossamento all'ano e diarrea persistente, quindi sospendo tutto e prenoto un altra visita da un altro urologo che dopo avermi visitato mi riferisce di avere una prostatite prescrivendomi supposte butirprost e orudis compresse ma purtroppo a fine ciclo della terapia nessun miglioramento, pertanto mi dice di continuare con antinox 320.
Sfiduciato della terapia mi rivolgo ad un altro urologo indicatomi dal medico curante che dopo avermi visitato conferma la prostatite prescrivendomi Topster supposte e Pea Prostil bustine.
Ad oggi purtroppo la situazione non si e' risolta, anzi sembra peggiorata, sono disperato.
Vi chiedo se le tre visite urologiche fatte a breve distanza con palpazione di una prostata gia' infiammata abbia potuto peggiorare la situazione con quali conseguenze?
Grazie mille
Sfiduciato della terapia mi rivolgo ad un altro urologo indicatomi dal medico curante che dopo avermi visitato conferma la prostatite prescrivendomi Topster supposte e Pea Prostil bustine.
Ad oggi purtroppo la situazione non si e' risolta, anzi sembra peggiorata, sono disperato.
Vi chiedo se le tre visite urologiche fatte a breve distanza con palpazione di una prostata gia' infiammata abbia potuto peggiorare la situazione con quali conseguenze?
Grazie mille
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Il pellegrinaggio da uno specialista all'altro in genere non porta con sé nulla di buono. In queste situazioni non esiste una terapia specifica di sicura effcacia, pertanto l'unica possibilità è andare per tentativi. Cambiando specialista ogni volta si rischia di ripartire sempre daccapo, spendendo moltii solti in integratori dall'efficacia tanto variabile quanto imprevedibile. La palpazione ripetuta della prostata può peggiorare la situazione solo in casi di infezione acuta febbrile, laddove si sconsiglia addirurttura questa valutazione. Questo non è certamente il suo caso.
Noi a distanza non possiamo esprimere un giudizio preciso, ma come sempre evidenziamo l'assoluta importanza dei provvedimenti diretti allo stile di vita, che deve essere indirizzato alla massima ragionevole regolarità nei suoi aspetti principali: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.
Noi a distanza non possiamo esprimere un giudizio preciso, ma come sempre evidenziamo l'assoluta importanza dei provvedimenti diretti allo stile di vita, che deve essere indirizzato alla massima ragionevole regolarità nei suoi aspetti principali: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 730 visite dal 24/05/2024.
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