Gold standard circoncisione
Buongiorno a tutti,
per cominciare mi congratulo con tutta la classe medica iscritta al forum che ogni giorno dispensa molti ed utilissimi consigli sulle problematiche più varie che riguardano l'ambito medico e chirurgico.
Sono uno studente di medicina iscritto al VI anno che circa 4 mesi fa si è dovuto rivolgere ad un urologo a causa di una lacerazione del frenulo prepuziale durante un rapporto. Successivamente alla visita è seguito un intervento di frenuloplastica. L'intervento, da tutti considerato una banalità, è andato abbastanza bene. Il postoperatorio forse un po' meno. Dopo circa una settimana infatti si notava che nella regione adiacente ad un punto di sutura si era formata una piccola sacca che in trasparenza lasciava intravedere un liquido biancastro (pus?). Il giorno seguente mi recai nell'ambultorio di urologia per farmi dare un'occhiata. La Dott.ssa che mi visitò tentò dapprima di schiacciarmelo come un foruncolo e poi, visto l'insuccesso della manovra, provò con un aghetto da insulina. Ovviamente tutto venne fatto senza un minimo di annestesia, inutile spiegarvi il dolore provato. (un pochino d'Emla si poteva pure usare) Nonostante la manovra il liquido rimase lì. Mi feci coraggio e con l'aiuto di lidocaina e di un ago scalfii la cute e il pus fuoriuscì. Disinfettai la ferita e per paura che tale fenomeno si ripresentasse a carico dei punti adiacenti, intrapresi autonomamente una terapia antibiotica sistemica con Levofloxacina e topica con Aureomicina. Il tempo passò e non si ripresentarono più sovrainfezioni. Dopo circa due settimane dall'intervento i punti cominciavano a farsi sentire. Notai che forse a causa delle involantarie erezioni la mucosa e la cute circostante i punti iniziavano a lacerarsi. Poco convinto dell'utilità dei punti di sutura a 2 settimane dall'intervento mi consultai con un urologo per avere una sua opinione. Lui mi disse che i punti che aveva utilizzato, dei riassorbibili sintetici monofilamento 5/0, sarebbero caduti da soli senza problemi. A 3 settimane i punti persistevano, e ancora una volta, mi feci coraggio e dopo una blanda anestesia con l'Emla e con l'aiuto di un bisturi, li tolsi uno ad uno. La dolorabilità della ferita si protrasse ancora per un paio di giorni, finchè si attenuò definitivamente e ripresi normalmente i rapporti.
Premetto che oltre al frenulo breve soffrivo inoltre di una leggera fimosi, che mi permetteva di scoprire tranquillamente il glande e di avere rapporti, pertanto la sottovalutai e non mi posi mai il problema. Attualmente invece, forse a causa dell'aumentata escursione del prepuzio lungo l'asta peniena. (non avendo più la limitizazione data dal frenulo) mi capita soventemente che il prepuzio si infiammi e vada in contro ad ulcerazione. Stanco di questi episodi, decido di recarmi nuovamente dall'urologo per chiedere un parere.
La sua diagnosi è stata quella di una fimosi laraga, e come terapia mi ha consigliato la circoncisione. La visita è stata molto breve così come le delucidazioni sull'intervento. Le sue risposte a monosillabe mi hanno scoraggiato nel porre ulteriori domande.
In questo periodo ho cercato diverse informazioni sia sui miei libri di medicina che online, ma a dire il vero ho trovato ben poco. Anche www.medline.com non riporta molti studi a riguardo.
I miei principali interrogativi sono i seguenti:
- Quando è indicata la circoncisione?
- Esiste una terapia medica efficace in caso di lievi fimosi?
- I continui traumatismi del prepuzio favoriscono la dilatazione o al contrario peggiorano la fimosi?
- Ho sentito parlare di circoncisione completa e parziale, sono due metodiche sempre attuabili indifferentemente o dipendono dal quadro clinico? O sono a discrezione del chirurgo?
- Ho sentito parlare di circoncisione con il laser, ci sono reali differenze con quella tradizionale?
- L'anestesia è eseguita localmente sul prepuzio o è di tipo tronculare?
- Tecnicamente l'intervento come avviene? Dove si incide? In che modo? Cosa si sutura?
- Che tipo di filo da sutura si utilizza? Meglio i riassorbibili o i non? Dopo quanto tempo andrebbero tolti i punti per avere una cicatrizzazione perfetta senza lesioni iatrogene?
- E' indicata una terapia antibiotica profilattica?
- Per la medicazione è meglio utilizzare pomate antibiotiche o antisettici? In che modo possono interferire coi normali processi riparativi? Quali disinfettanti utilizzare?
- Sono utili le pomate cicatrizzanti? Se si quali?
- Nel caso in cui la cicatrice diventi esuberante per un eccesso di tessuto fibroso è indicata la terapia con corticosteroidi locali o si rischierebbe di compromettere la cicatrizzazione?
- Quali sono le complicanze intra e post operatorie di un simile intervento?
- La perdita di sensibilità dovuta all'asportazione prepuziale e rilevante?
- E' possibile l'asportazione del prepuzio conservando il frenulo?
- Dopo quanto tempo è sicuro riprendere i normali rapporti sessuali?
- Cosa si rischia in caso di ripresa troppo precoce?
Mi scuso in anticipo per la prolissa missiva, ma davvero non ho trovato risposte concordi ed esaustive in merito. Mi affido dunque alla vostra professionalità ed esperienza. Grazie di cuore
Cordiali saluti
per cominciare mi congratulo con tutta la classe medica iscritta al forum che ogni giorno dispensa molti ed utilissimi consigli sulle problematiche più varie che riguardano l'ambito medico e chirurgico.
Sono uno studente di medicina iscritto al VI anno che circa 4 mesi fa si è dovuto rivolgere ad un urologo a causa di una lacerazione del frenulo prepuziale durante un rapporto. Successivamente alla visita è seguito un intervento di frenuloplastica. L'intervento, da tutti considerato una banalità, è andato abbastanza bene. Il postoperatorio forse un po' meno. Dopo circa una settimana infatti si notava che nella regione adiacente ad un punto di sutura si era formata una piccola sacca che in trasparenza lasciava intravedere un liquido biancastro (pus?). Il giorno seguente mi recai nell'ambultorio di urologia per farmi dare un'occhiata. La Dott.ssa che mi visitò tentò dapprima di schiacciarmelo come un foruncolo e poi, visto l'insuccesso della manovra, provò con un aghetto da insulina. Ovviamente tutto venne fatto senza un minimo di annestesia, inutile spiegarvi il dolore provato. (un pochino d'Emla si poteva pure usare) Nonostante la manovra il liquido rimase lì. Mi feci coraggio e con l'aiuto di lidocaina e di un ago scalfii la cute e il pus fuoriuscì. Disinfettai la ferita e per paura che tale fenomeno si ripresentasse a carico dei punti adiacenti, intrapresi autonomamente una terapia antibiotica sistemica con Levofloxacina e topica con Aureomicina. Il tempo passò e non si ripresentarono più sovrainfezioni. Dopo circa due settimane dall'intervento i punti cominciavano a farsi sentire. Notai che forse a causa delle involantarie erezioni la mucosa e la cute circostante i punti iniziavano a lacerarsi. Poco convinto dell'utilità dei punti di sutura a 2 settimane dall'intervento mi consultai con un urologo per avere una sua opinione. Lui mi disse che i punti che aveva utilizzato, dei riassorbibili sintetici monofilamento 5/0, sarebbero caduti da soli senza problemi. A 3 settimane i punti persistevano, e ancora una volta, mi feci coraggio e dopo una blanda anestesia con l'Emla e con l'aiuto di un bisturi, li tolsi uno ad uno. La dolorabilità della ferita si protrasse ancora per un paio di giorni, finchè si attenuò definitivamente e ripresi normalmente i rapporti.
Premetto che oltre al frenulo breve soffrivo inoltre di una leggera fimosi, che mi permetteva di scoprire tranquillamente il glande e di avere rapporti, pertanto la sottovalutai e non mi posi mai il problema. Attualmente invece, forse a causa dell'aumentata escursione del prepuzio lungo l'asta peniena. (non avendo più la limitizazione data dal frenulo) mi capita soventemente che il prepuzio si infiammi e vada in contro ad ulcerazione. Stanco di questi episodi, decido di recarmi nuovamente dall'urologo per chiedere un parere.
La sua diagnosi è stata quella di una fimosi laraga, e come terapia mi ha consigliato la circoncisione. La visita è stata molto breve così come le delucidazioni sull'intervento. Le sue risposte a monosillabe mi hanno scoraggiato nel porre ulteriori domande.
In questo periodo ho cercato diverse informazioni sia sui miei libri di medicina che online, ma a dire il vero ho trovato ben poco. Anche www.medline.com non riporta molti studi a riguardo.
I miei principali interrogativi sono i seguenti:
- Quando è indicata la circoncisione?
- Esiste una terapia medica efficace in caso di lievi fimosi?
- I continui traumatismi del prepuzio favoriscono la dilatazione o al contrario peggiorano la fimosi?
- Ho sentito parlare di circoncisione completa e parziale, sono due metodiche sempre attuabili indifferentemente o dipendono dal quadro clinico? O sono a discrezione del chirurgo?
- Ho sentito parlare di circoncisione con il laser, ci sono reali differenze con quella tradizionale?
- L'anestesia è eseguita localmente sul prepuzio o è di tipo tronculare?
- Tecnicamente l'intervento come avviene? Dove si incide? In che modo? Cosa si sutura?
- Che tipo di filo da sutura si utilizza? Meglio i riassorbibili o i non? Dopo quanto tempo andrebbero tolti i punti per avere una cicatrizzazione perfetta senza lesioni iatrogene?
- E' indicata una terapia antibiotica profilattica?
- Per la medicazione è meglio utilizzare pomate antibiotiche o antisettici? In che modo possono interferire coi normali processi riparativi? Quali disinfettanti utilizzare?
- Sono utili le pomate cicatrizzanti? Se si quali?
- Nel caso in cui la cicatrice diventi esuberante per un eccesso di tessuto fibroso è indicata la terapia con corticosteroidi locali o si rischierebbe di compromettere la cicatrizzazione?
- Quali sono le complicanze intra e post operatorie di un simile intervento?
- La perdita di sensibilità dovuta all'asportazione prepuziale e rilevante?
- E' possibile l'asportazione del prepuzio conservando il frenulo?
- Dopo quanto tempo è sicuro riprendere i normali rapporti sessuali?
- Cosa si rischia in caso di ripresa troppo precoce?
Mi scuso in anticipo per la prolissa missiva, ma davvero non ho trovato risposte concordi ed esaustive in merito. Mi affido dunque alla vostra professionalità ed esperienza. Grazie di cuore
Cordiali saluti
[#1]
caro futuro collega,
credo che una risposta a tutte le sue domande possa essere trovata in un buon trattato di Andrologia o Urologia
Cari saluti
credo che una risposta a tutte le sue domande possa essere trovata in un buon trattato di Andrologia o Urologia
Cari saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Caro lettore,
tutte queste domande potevano essere fatte solo da un futuro collega!
La circoncisione è uno degli interventi più comuni e più semplici in Urologia/Andrologia, ma nella sua semplicità è in pratica declinato in maniere diverse da diversi operatori. E non esiste necessariamente LA maniera giusta di fare quest'intervento, ma sottili differenze di tecnica, non per questo necessariamente di diversa validità le une dalle altre (come spesso accade in chirurgia).
Rispondo pertanto solo ai punti che ritengo (personalmente, ma altri potrebbero avere opinioni diverse) meno suscettibili di variabilità tra operatori.
-Indicazione: questa nella sua lettera mi sembra la domanda più importante nel suo caso. Chiaramente la risposta per lei sarà il risultato del colloquio/visita con il suo urologo/andrologo di riferimento. In linea di massima l'indicazione all'intervento è data da un fastidio non correggibile in maniera medica.
-si utilizza in genere una sutura riassorbibile
-non è indicata una profilassi antibiotica
-non è corretto parlare di perdita di sensibilità ma di una lieve variazione della stessa; inizialmente è normale una ipersensibilità del glande che non è abituato a rimanere scoperto, e che regredisce in poche settimane
-i rapporti possono essere ripresi entro 20-30 gg circa.
Cordialmente,
Edoardo Pescatori
tutte queste domande potevano essere fatte solo da un futuro collega!
La circoncisione è uno degli interventi più comuni e più semplici in Urologia/Andrologia, ma nella sua semplicità è in pratica declinato in maniere diverse da diversi operatori. E non esiste necessariamente LA maniera giusta di fare quest'intervento, ma sottili differenze di tecnica, non per questo necessariamente di diversa validità le une dalle altre (come spesso accade in chirurgia).
Rispondo pertanto solo ai punti che ritengo (personalmente, ma altri potrebbero avere opinioni diverse) meno suscettibili di variabilità tra operatori.
-Indicazione: questa nella sua lettera mi sembra la domanda più importante nel suo caso. Chiaramente la risposta per lei sarà il risultato del colloquio/visita con il suo urologo/andrologo di riferimento. In linea di massima l'indicazione all'intervento è data da un fastidio non correggibile in maniera medica.
-si utilizza in genere una sutura riassorbibile
-non è indicata una profilassi antibiotica
-non è corretto parlare di perdita di sensibilità ma di una lieve variazione della stessa; inizialmente è normale una ipersensibilità del glande che non è abituato a rimanere scoperto, e che regredisce in poche settimane
-i rapporti possono essere ripresi entro 20-30 gg circa.
Cordialmente,
Edoardo Pescatori
Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it
[#4]
io consiglio dopo l'intervento il lavaggio della ferita con saponi disinfettanti ed applicazione di una pomata alla gentamicina per almeno una decina di giorni
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
[#5]
Gentile Utente,
il fatto che Lei sia uno Studente del Corso di Laurea in Medicina e che quindi si sia potuto auto-medicare, auto-operare, auto-prescriversi, non assolve, anzi condanna la superficialità dei Colleghi che hanno avuto l'onore e l'onere di averLa in cura. E se si fosse trattato di un ragazzo qualsiasi? Cosa ne sarebbe stato?
E mi chiedo: quando è stat posta la diagnsoi di lacerazione post-traumatica del frenulo, non si poteva porre anche quella di fimosi? E risparmiarLe così due procedure chirurgiche?
Se vuoLe avere dettagli sulla indicazione, procedura, rischi e complicanze di una circoncisione non le resta che leggersi la numerosissima letteratura presente nel Forum.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
il fatto che Lei sia uno Studente del Corso di Laurea in Medicina e che quindi si sia potuto auto-medicare, auto-operare, auto-prescriversi, non assolve, anzi condanna la superficialità dei Colleghi che hanno avuto l'onore e l'onere di averLa in cura. E se si fosse trattato di un ragazzo qualsiasi? Cosa ne sarebbe stato?
E mi chiedo: quando è stat posta la diagnsoi di lacerazione post-traumatica del frenulo, non si poteva porre anche quella di fimosi? E risparmiarLe così due procedure chirurgiche?
Se vuoLe avere dettagli sulla indicazione, procedura, rischi e complicanze di una circoncisione non le resta che leggersi la numerosissima letteratura presente nel Forum.
Affettuosi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#6]
Gentile futuro collega ,
se posso darle un altro semplice consiglio, prima di decidere se fare o no qualsiasi trattamento chirurgico ,compresa una circoncisione, è una cosa saggia incontrare prima il chirurgo "giusto". Questo è il primo passo per instaurare un rapporto reciproco di piena fiducia . Fatto ciò poi potrà porre a questo collega ,che la valutarà "sul campo", tutte le domande che ha rivolto a noi.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
se posso darle un altro semplice consiglio, prima di decidere se fare o no qualsiasi trattamento chirurgico ,compresa una circoncisione, è una cosa saggia incontrare prima il chirurgo "giusto". Questo è il primo passo per instaurare un rapporto reciproco di piena fiducia . Fatto ciò poi potrà porre a questo collega ,che la valutarà "sul campo", tutte le domande che ha rivolto a noi.
Auguri ed ancora un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
https://centrodemetra.com/prenota-consulto-online/
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.8k visite dal 10/02/2007.
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