Infiammazione ghiandola sebacea sottoscrotale 1/5 cm e ciproxin 500 - terapia corretta?
Buongiorno gentili dottori.
Scrivo in urologia sperando sia lo spazio corretto.
Sono un uomo di 34 anni con vita sedentaria (lavoro tutto il giorno seduto ad una scrivania) e circa 15 giorni fa ho cominciato ad avvertire bruciore ed un lieve dolore al perineo, con marcato gonfiore nei giorni successivi, con un andamento altalenante: mi scompaio i sintomi poi ritornano, in questo arco di 10 giorni.
Lamento dolore e bruciore più precisamente all’emiscroto sinistro, con anche un rigonfiamento toccabile con mano, tipo una sfera.
Aspetto qualche giorno ma non passa.
Prendo Brufen 600 per 5 giorni e migliora ma per sicurezza avevo già prenotato una visita urologica specialistica privatamente su consiglio del medico di base (che mi parla di prostatite ecc)
L’urologo mi visita (a circa 10 giorni dai sintomi) e conclude scrivendo: infiammazione di una ghiandola sebacea sottoscrotale di 1/5 lievemente dolente alla palpazione (se rilevante segnale che anche quel giorno avevo assunto Brufen).
Prostata, vescica, testicoli e pene nella norma.
Lo specialista Prescrive quindi Ciproxin 500 due cpr/die per 5-6 giorni, farmaco da me mai utilizzato.
Medico di base (che non mi visita) conferma la terapia e prescrive.
Sono passati 4 giorni dalla visita e questa ghiandola sebacea mi sembra non essere peggiorata, ma anzi lievemente migliorata (forse perché ho continuato il Brufen una volta al di?).
Non ho febbre o altri sintomi.
Poiché ho letto che il Ciproxin ed i fluorochinoloni hanno molti effetti collaterali, in termini costo beneficio vale la pena cominciare la cura anche se il dolore/bruciore è diminuito e non ho altri sintomi?
Lo specialista interpellato mi ha confermato la sua terapia ed il medico di base mi ha chiaramente detto che non ha altro da dire o altri farmaci da consigliere.
Nessuno dei due alla mia richiesta di un antibiotico diverso, mi ha proposto altra molecola.
Grazie mille a chi avrà la pazienza di leggere questo mio prolisso messaggio.
Scrivo in urologia sperando sia lo spazio corretto.
Sono un uomo di 34 anni con vita sedentaria (lavoro tutto il giorno seduto ad una scrivania) e circa 15 giorni fa ho cominciato ad avvertire bruciore ed un lieve dolore al perineo, con marcato gonfiore nei giorni successivi, con un andamento altalenante: mi scompaio i sintomi poi ritornano, in questo arco di 10 giorni.
Lamento dolore e bruciore più precisamente all’emiscroto sinistro, con anche un rigonfiamento toccabile con mano, tipo una sfera.
Aspetto qualche giorno ma non passa.
Prendo Brufen 600 per 5 giorni e migliora ma per sicurezza avevo già prenotato una visita urologica specialistica privatamente su consiglio del medico di base (che mi parla di prostatite ecc)
L’urologo mi visita (a circa 10 giorni dai sintomi) e conclude scrivendo: infiammazione di una ghiandola sebacea sottoscrotale di 1/5 lievemente dolente alla palpazione (se rilevante segnale che anche quel giorno avevo assunto Brufen).
Prostata, vescica, testicoli e pene nella norma.
Lo specialista Prescrive quindi Ciproxin 500 due cpr/die per 5-6 giorni, farmaco da me mai utilizzato.
Medico di base (che non mi visita) conferma la terapia e prescrive.
Sono passati 4 giorni dalla visita e questa ghiandola sebacea mi sembra non essere peggiorata, ma anzi lievemente migliorata (forse perché ho continuato il Brufen una volta al di?).
Non ho febbre o altri sintomi.
Poiché ho letto che il Ciproxin ed i fluorochinoloni hanno molti effetti collaterali, in termini costo beneficio vale la pena cominciare la cura anche se il dolore/bruciore è diminuito e non ho altri sintomi?
Lo specialista interpellato mi ha confermato la sua terapia ed il medico di base mi ha chiaramente detto che non ha altro da dire o altri farmaci da consigliere.
Nessuno dei due alla mia richiesta di un antibiotico diverso, mi ha proposto altra molecola.
Grazie mille a chi avrà la pazienza di leggere questo mio prolisso messaggio.
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Gli antibiotici chinolonici sono efficacissimi e sono stati utilizzati per decenni senza particolari problemi. Presentano effetti collaterali come praticamente qualsiasi altro farmaco, d'altronde in medicina - come nella vita d'altronde - tutto si basa su un compromesso tra i pro- ed i contro. Più recentemente si è stabilita una corrente di pensiero che tende a riservare questi antibiotici a situazioni di particolare impegno. Sul fatto che una cisti sebacie infiammata sia da considerare tale non ci esprimiamo, ma certamente solo pochi giorni di terapia non dovrebbero causarle alcun problema.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Non siamo qui per giudicare la correttezza delle prescrizioni dei nostri Colleghi. Se ha dei dubbi, deve esprimerli direttamente a chi le ha prescritto il farmaco.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 786 visite dal 22/05/2024.
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