Infezioni urinarie continue dopo posizionamento stent jj in paziente oncologico
La prima l’ha contratta in ospedale, un brutto batterio (escherichia coli OX48 mutato) che le ha provocato uno shock settico.
Una volta uscita urinocoltura ha rilevato ancora un escherichia coli (sensibile a quasi tutti gli antibiotici) che la dottoressa di base sentito l’infettivologo ha deciso di non trattare in quanto asintomatico ma che poi ha dato nausea, vomito e purtroppo una brutta anoressia.
Alla fine è stata trattata con levofloxacina per 5 gg.
In seguito a urine maleodoranti e febbre con urinocoltura negativa la dottoressa l’ha curata con terapia empirica Ciproxin per 10 gg e flagyl per 15 pensando fosse una sovrainfezione della necrosi.
Al termine della terapia invece l’urincoltura ha rilevato escherichia coli sensibile solo ad antibiotico ospedaliero (a parte sensibilità 32 a fosfomicina).
La dottoressa dice di provare il Monouril anche se blando ma io temo stia sviluppando batteri resistenti con tutti questi antibiotici dati con poca precisione.
Vorrei che le togliessero questo stent perché le crea infezioni che la stanno uccidendo prima del tumore (che per ora è sotto controllo) ma siccome vi è Idronefrosi di I grado sia a sin che dx nessuno ci aiuta.
Tra l’altro noto che appena si fa riferimento al tumore semplicemente ci liquidano dicendo che tanto la fine che farà sarà quella.
Mia mamma è ancora giovane e nonostante tutto questo dolore è combattiva.
Voglio aiutarla non sopprimerla come un animale visto che peraltro il tumore è sotto controllo.
Come posso fare?
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
ho letto le sue altre risposte a quesiti di questo genere e speravo proprio fosse lei a rispondere.
C’è una Idronefrosi di primo grado al rene senza stent e di II in quello con lo stent. Dicono che la massa necrotica spinge anche se non aumenta e va mantenuto per questo. Il fatto è che mia mamma ha avuto febbre una notte a 38,5 e quella successiva a 37,5, poi basta. Non ho dato nulla in attesa del riscontro di un infettivologo che ho contattato (ma non so se avverrà velocemente). Non vorrei però che ci fosse in atto un’infezione con pochi sintomi come la precedente visto che è debilitata da tutte queste cure e non so in cosa potrebbe evolvere di pericoloso se non si agisce in fretta. Nelle urine ha leucociti a 6600 e nitriti assenti e l’escherechia coli individuato con urinocoltura risulta sensibile solo a fosfomicina (32) come antibiotico non ospedaliero. Mi rendo conto che non può guarirla a distanza ma mi farebbe un consiglio sul da farsi nell’attesa di risposta dall’infettivologo?
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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La dottoressa dopo aver parlato con l'infettivologo ha deciso di non trattarla dato che non ha febbre e non ha nitriti nelle urine. Io però non sono molto tranquilla perchè lei ha fastidio/dolore sotto alle costole a sinistra (potrebbe essere lo stent oppure il rene) e soprattutto perché le urine sono parecchio torbide...sembrano yogurt greco annacquato (non so se pus o cosa). La dottoressa insiste che in assenza di nitriti con questo escherechia coli. multiresistente OXA 48 non vi è infezione ma solo colonizzazione..non so cosa pensare. Oggi inoltre ha avuto nausea e vomito. Nell'infezione precedente da escherechia coli sensibile a tutto aveva nausea, una volta fatto l'antibiotico la nausea è passata ma poi è tornato questo escherechia coli multiresistente. La nausea può essere l'unico sintomo d infezione urinaria da escherechia coli multiresistente insieme alle urine torbide in assenza di nitriti? Lei esclude di seguirci a distanza? grazie
Noi a distanza possiamo dar informazioni e spiegazioni, ma non possiamo farci carico deòla gestione del caso in tutti i sui aspetti diagnostici e terapeutici.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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