Varicocele o cos’altro? Situazione strana e a quanto pare irrisolvibile

M20.
Ho un problema che mi sta rovinando la vita e creando costante ansia.
A novembre dello scorso anno palpandomi lo scroto ho notato la presenza di una vena larga e tesa nella parte sinistra.
Il mio urologo mi ha diagnosticato un varicocele di secondo grado, dopo avermi visitato ed eseguito una breve ecografia.
Mi ha sconsigliato l’eco-color-doppler in quanto, a suo avviso, esame poco affidabile e mi ha invece consigliato uno spermiogramma per verificare la possibilità di un negativo impatto della patologia sulla mia fertilità.
Nonostante un altissimo numero di spermatozoi, il 97% presentava morfologia alterata e pertanto mi è stato consigliato di procedere con l’intervento (classica varicocelectomia con incisione sull’inguine).
A gennaio ho eseguito l’intervento e nonostante presentassi ancora gli stessi sintomi (dolore al testicolo, gonfiore e dolore alle vene spermatiche, sensazione di calore) il chirurgo/urologo mi rassicura che la completa guarigione, e specialmente lo sgonfiamento delle vene, richiedono dei mesi.
Sono andato avanti sino ad Aprile assumendo, su consiglio medico, farmaci a base di ibuprofene, ma ho deciso di tornare dal mio urologo poiché tutti i sintomi che ho elencato precedentemente sono tutt’ora persistenti.
Il medico mi ha rassicurato in merito ad una recidiva del varicocele tuttavia senza dare una vera e propria spiegazione per quanto riguarda il gonfiore delle vene (a oltre 4 mesi dall’operazione).
Inoltre, il mio urologo sostiene che il varicocele è sempre asintomatico e perciò il mio dolore non può essere dovuto a quello.
A seguito di un ulteriore visita l’urologo mi ha consigliato una visita da un suo collega per una sospetta ernia inguinale.
Collega il quale ha escluso la presenza di un ernia inguinale ma mi ha comunque prescritto un ecografia dell’inguine e delle cosiddette parti molli.
Dall’ecografia, eseguita in clinica, si è esclusa la presenza di qualsiasi formazione erniaria.
A questo punto raccontando la situazione al mio medico di base decido comunque di eseguire un eco-color-doppler per escludere al 100% la possibilità di una recidiva.
Il risultato di quest’ultimo evidenzia una assenza di reflusso venoso spontaneo e la presenza di un lieve reflusso venoso in seguito alla contrazione dei muscoli addominali (equiparabile a varicocele di primo grado).
Per concludere; i miei forti dolori alle vene spermatiche (specialmente a seguito di un eiaculazione o durante un erezione) possono essere giustificati da questo risultato?
L’angiologo che ha eseguito l’ eco-doppler ha detto che se avevo un varicocele di 2 grado è stato operato bene.
Non ho ancora eseguito uno spermiogramma in quanto il mio urologo suggerisce di attendere almeno 6 mesi dall’intervento.
Ma in merito al dolore, cosa posso fare?
Grazie mille.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 42k 1.8k 19
Abbiamo la vaga impressio che questo suo dolore testicolare sia collegat ad una eccessiva mobilità del testicolo, con tendenza allaoccasionale sub-torsione, assai comune alla sua giovane età e spesso evocata dall'arttività sessuale. Si tratta di una situazione non dimostrabile con gli accetamenti, ma solo dall'attenta visita diretta. partendo dalle cose più semplicei, le consigliamo di indossare sempre mutande elatiche aderenti per mantenere lo scroto sempre ben fermo e sollevato, anche duante il sonno.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta. Specifico solamente che il dolore non è propriamente testicolare ma localizzato direttamente su quelle vene spermatiche ancora gonfie. In generale questo è normale a 4 mesi dall’intervento? Torneranno alla loro normale dimensione? Grazie ancora.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 42k 1.8k 19
Ovviamente senza una valutazione diretta non è possibile esprimere un giudizio concreto e quanto scriviamo è basato unicamente su quanto lei ci riferisce. Una volta interrotto il reflusso, le vene del varicocele vanno in atrofia progressivamente ma in modo molto lento, ad esempio un anno e più, peraltro non dovrebbero causare ulteriori disturbi. Probabilmente la situazione va riconsiderata con maggiore calma ed attenzione.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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