Proctite da gonorrea e infiammazione alla prostata
Buongiorno,
scrivo perché da quasi una settimana ho cominciato ad urinare molto più frequentemente (nell'ordine delle 8-10 volte al giorno massimo).
NON mi sveglio di notte per andare in bagno, ma ogni tanto ho un leggerissimo bruciore alla punta del pene se ne va via in qualche secondo.
Può capitare massimo 3-4 volte al giorno.
Una mattina mi sono svegliato con un po' di secrezioni trasparenti (quantità minima e ho pensato che fosse perché la sera prima mi ero masturbato prima di andare e dormire e probabilmente era rimasto qualcosa nell'uretra) e il giorno successivo una quantità infinitesimale, ma solo spremendo il glande, penso meno di una goccia.
Mi trovo attualmente in Francia in maniera momentanea e mi sono subito rivolto ad un centro di infezioni sessualmente trasmissibili.
Ho fatto i miei screening su urine, tampone anale, orale e sangue controllando i principali patogeni (epatiti, sifilide, HIV, gonorrea, clamidia e micoplasma genitalium).
Il risultato è che ho la gonorrea a livello anale, sicuramente contratta tre mesi fa a seguito di un rapporto anale con una persona infetta.
Di base avevo da qualche mese una leggera infiammazione all'ano, che pensavo fosse dovuta principalmente o a saponi aggressivi o ad uno più massimo della carta igienica (in Francia come è risaputo non c'è il bidet).
La mia domanda è: può nel tempo di tre mesi questa infiammazione nel retto/ano, aver in qualche modo infiammato la prostata?
Perché io a livello di urine la gonorrea non ce l'ho e mi hanno spiegato che le tecniche che hanno qui per rilevarla sono piuttosto sensibili e quindi è da escludere.
Anche perché a parte questo fastidio nel dover urinare più spesso, io non ho bruciori o fastidi durante la munizione, oppure difficoltà a urinare e spesso le urine sono piuttosto chiare.
L'unica altra cosa che mi viene in mente è la settimana scorsa c'è stato un giorno in cui trattenuto lo stimolo per urinare più del solito e ho trascorso una decina di ore senza urinare e magari è questo che mi sta causando questi sintomi.
Chiedo questa cosa perché se può essere dovuta alla gonorrea anale, in linea teorica dovrebbe migliorare dato che mi hanno già fatto l'iniezione di antibiotico e quindi la sintomatologia dovrebbe migliorare?
Avete consigli su come comportarsi?
Avendo fatto i principali test per le IST, che sono negativi a livello delle urine e quindi del pene, ritenete che ci sia comunque la possibilità di trasmettere qualche patologia ad un'altra persona se ho rapporti sessuali che coinvolgono il pene?
(Chiaro che a livello anale devo attendere una settimana dall'infezione, come mi hanno spiegato, io parlo a livello del pene).
scrivo perché da quasi una settimana ho cominciato ad urinare molto più frequentemente (nell'ordine delle 8-10 volte al giorno massimo).
NON mi sveglio di notte per andare in bagno, ma ogni tanto ho un leggerissimo bruciore alla punta del pene se ne va via in qualche secondo.
Può capitare massimo 3-4 volte al giorno.
Una mattina mi sono svegliato con un po' di secrezioni trasparenti (quantità minima e ho pensato che fosse perché la sera prima mi ero masturbato prima di andare e dormire e probabilmente era rimasto qualcosa nell'uretra) e il giorno successivo una quantità infinitesimale, ma solo spremendo il glande, penso meno di una goccia.
Mi trovo attualmente in Francia in maniera momentanea e mi sono subito rivolto ad un centro di infezioni sessualmente trasmissibili.
Ho fatto i miei screening su urine, tampone anale, orale e sangue controllando i principali patogeni (epatiti, sifilide, HIV, gonorrea, clamidia e micoplasma genitalium).
Il risultato è che ho la gonorrea a livello anale, sicuramente contratta tre mesi fa a seguito di un rapporto anale con una persona infetta.
Di base avevo da qualche mese una leggera infiammazione all'ano, che pensavo fosse dovuta principalmente o a saponi aggressivi o ad uno più massimo della carta igienica (in Francia come è risaputo non c'è il bidet).
La mia domanda è: può nel tempo di tre mesi questa infiammazione nel retto/ano, aver in qualche modo infiammato la prostata?
Perché io a livello di urine la gonorrea non ce l'ho e mi hanno spiegato che le tecniche che hanno qui per rilevarla sono piuttosto sensibili e quindi è da escludere.
Anche perché a parte questo fastidio nel dover urinare più spesso, io non ho bruciori o fastidi durante la munizione, oppure difficoltà a urinare e spesso le urine sono piuttosto chiare.
L'unica altra cosa che mi viene in mente è la settimana scorsa c'è stato un giorno in cui trattenuto lo stimolo per urinare più del solito e ho trascorso una decina di ore senza urinare e magari è questo che mi sta causando questi sintomi.
Chiedo questa cosa perché se può essere dovuta alla gonorrea anale, in linea teorica dovrebbe migliorare dato che mi hanno già fatto l'iniezione di antibiotico e quindi la sintomatologia dovrebbe migliorare?
Avete consigli su come comportarsi?
Avendo fatto i principali test per le IST, che sono negativi a livello delle urine e quindi del pene, ritenete che ci sia comunque la possibilità di trasmettere qualche patologia ad un'altra persona se ho rapporti sessuali che coinvolgono il pene?
(Chiaro che a livello anale devo attendere una settimana dall'infezione, come mi hanno spiegato, io parlo a livello del pene).
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I suoi lievi disturbi urinari possono essere collegati ad una modesta congestione della prostata, senza particolare sovrapposizione infettiva. Buona parte dei disturbi prostatici del giovane ha questa origine. Altra cosa è la positività al gonococco, che si sta trattando opportunamente. In ogni caso, gli esami andranno ripeuti tra qualche tempo, ma nel frattempo è opportuno che tutti i rapporti sessuali siano protetti dal preservativo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie per il riscontro.
Però una cosa non mi è chiara: nel centro in cui ho fatto i test mi è stato detto che posso trasmetterla solo a livello anale, perché il virus si trova lì.
Non comprendo quindi la questione di proteggere tutte le tipologie dei rapporti (al di là di poter contrarre altre tipologie di infezioni da nuovi partner), se da quanto mi risulta il virus non si trova in tutto il corpo, ma solo in alcune zone specifiche che può infettare (nel mio caso, solo nella zona anal e non in quella orale o genitale).
Anche perché per quanto riguarda il fatto di avvisare i partner precedenti, mi hanno detto che è necessario avvisare i partner con i quali ho avuto rapporti anali passivi o che eventualmente abbiano praticato sesso orale sul mio ano. Mi hanno detto infatti che non è possibile trasmetterlo ad esempio dalle lenzuola (se sono rimasto senza vestiti nel letto con qualcuno) o cose simili, ma serve un rapporto oppure che la persona mi tocchi la zona anale e poi si porti le mani da altre parti.
Però una cosa non mi è chiara: nel centro in cui ho fatto i test mi è stato detto che posso trasmetterla solo a livello anale, perché il virus si trova lì.
Non comprendo quindi la questione di proteggere tutte le tipologie dei rapporti (al di là di poter contrarre altre tipologie di infezioni da nuovi partner), se da quanto mi risulta il virus non si trova in tutto il corpo, ma solo in alcune zone specifiche che può infettare (nel mio caso, solo nella zona anal e non in quella orale o genitale).
Anche perché per quanto riguarda il fatto di avvisare i partner precedenti, mi hanno detto che è necessario avvisare i partner con i quali ho avuto rapporti anali passivi o che eventualmente abbiano praticato sesso orale sul mio ano. Mi hanno detto infatti che non è possibile trasmetterlo ad esempio dalle lenzuola (se sono rimasto senza vestiti nel letto con qualcuno) o cose simili, ma serve un rapporto oppure che la persona mi tocchi la zona anale e poi si porti le mani da altre parti.
[#3]
Si tratta eventualmente di un batterio e non di un virus. Diremmo che non sia il caso di contare i centimetri di distanza, la prudenza non è mai troppa, almeno fino a quando vi sarà stabile negatività dei riscontri batteriologici. Un po’ di pazienza, insomma.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 688 visite dal 03/05/2024.
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