Consulto problematica urologica

Salve, posto il quesito in urologia chiedendo preventivamente scusa se le domande, nel loro insieme, non la riguardano specificatamente;
Maschio, 73 anni, H 183 peso kg 85 (conquistato e stabilizzato in 10 anni di stile di vita più corretto, ex 98 kg.
).
NON fumatore.

A gennaio di questo anno nell'ambito di analisi di routine è emersa leggera microematuria nelle urine a cui ha conseguito prima visita urologica, secondo l'urologo la microematuria era causata dal Clopidogrel nella mia terapia, che ha comunque suggerito screening di primo livello.

Effettuate tre eco addome completo, in tutte le forme, che non rilevavano anomalia.

Alla citologia su tre campioni risultava positività per carcinoma uroteliale ad alto grado secondo i parametri noti.

Effettuata altra visita urologica e "tranquillizzandomi" perché la citologia spesso non è attendibile, su mia insistenza, mi veniva indicato come ulteriore esame, per esclusione, una
TC ADDOME COMPLETO (SENZA E CON CONTRASTO)
Questo il referto:
"Alla indagine urotac i reni appaiono in sede con valido potere di secroescrezione
bilaterale.
Presenza di doppio distretto bilaterale con ureteri fusi a livello pelvico, _La vescica
appare mediana con MODESTO ISPESSIMENTO della parete in corrispondenza del profilo anteriore
paramediano destro apparentemente INCREMENTATO al MDC ev.

Prostata disomogenea
modicamente ingrandita determinante impronta sul pavimento vescicale.

Non lesioni focali
relativamente agli organi parenchimatosi addominali con colecisti alitiasica che mostra minime
iperdensità adese alla parete in corrispondenza del fondo.
Tendenza della mucosa gastrica allo
scivolamento attraversò lo jato esofageo.

Calcificazioni parietali aortiche estese alle diramazioni
iliache.

Marcati segni di coprostasi con aspetto ectasico di alcune anse ileali.

DIFFUSA MICRONODULIA
del ventaglio mesenteriale in assenza di versamento libero addomino pelvico.

Calcificazioni parietali aortiche estese alle diramazioni iliache.

Centimetrica deiscenza dei retti addominali a sede ombelicale mediana a contenuto adiposo.
"
Ovviamente seguita immediatamente cistoscopia che rilevava una neoplasia superficiale da 1, 5 cm di diametro, nell'area vescicale indicata nella tc.

Recentemente mi sono sottoposto a TURB-T e sono in attesa del referto istopatologico.

So bene che il grado e la stadiazione del tessuto sarà rivelatore sul follow up.

Una preoccupazione che aggiunge ansia a questa attesa è la DIFFUSA MICRONODULIA DEL VENTAGLIO MESENTERIALE.

Rilevata dalla tc e che mi è stata riferita come aspecifica di non rilevanza patologica.

Nel mio stato d'animo (sono molto ansiogeno e ricorro anche a terapia specifica)
Vorrei avere più informazioni su quanto su esposto, scusandomi in anticipo se questa domanda non è proprio pertinente alla branca urologica; ma da una parte dovevo iniziare.
Grazie mille per l'attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
--- DIFFUSA MICRONODULIA DEL VENTAGLIO MESENTERIALE ---

Si tratta di un reperto non specifico che può ipoteticamente riferirsi ad una infiammazione intestinale anche molto remota nel tempo. Non può essere in alcun modo collegata alla vescica, che ha uno scarico linfatico completamente diverso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
Buon pomeriggio, grazie per la veloce esaustiva e tranquillizzante risposta.
Relativamente all'intervento TURB-T, per cui sono in attesa di referto istopatologico, oltre alle terapie routinarie per le mie patologie; prima dell'intervento ho assunto eparina sottocutanea 3.800 U.I 0,4 ml (10 fiale); durante il ricovero (4 fiale); post ricovero in corso di assunzione altre 20 fiale (sono troppe?), oltre terapia antibiotica con FLOXACINA per 5 gg, ed, ovviamente terapia idropinica.
Dopo 5 gg delle dimissioni ed abbondanti minzioni con espulsione di un paio di coaguli ( oltre 3 lt nelle 24h raccolte in appositi bidoncini) le urine si sono schiarite , salvo in questi giorni apparire leggermente più torbide ma anche maleodoranti...; mi sono rivolto al MMG
il quale mi ha consigliato 2 buste di FOSFOMICINA (inizio adesso) ed a seguire urinocoltura
oltre emocromo e tempo di protrombina per valutare eventuali effetti avversi all'eparina.
Le chiedo gentilmente se quanto su esposto sia collocabile in una fase normale post-intervento ed eventuali altri consigli/suggerimenti. Grazie per la cortese attenzione.
p.s. la minzione è frequente, flusso rapido; accuso solo una leggera retro-pressione pelvica
e lieve fastidio uretrale, al momento non bruciore. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Tutto normale e prescrizioni corrette. Stia sereno.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie di vero cuore. Se mi permette la terrò aggiornata.
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Utente
Utente
Buonasera Dott. Piana
Come mi ero ripromesso aggiorno la situazione approfittando per chiedere ulteriori pareri/suggerimenti:
Ho ricevuto in ritardo il referto istologico che sintetizzo:
1) neoformazione p.a. vescica
2) base d’impianto
Macroscopica
1) Frammenti
2) un frammento

DIAGNOSI 1+2 Carcinoma uroteliale papillare ad alto grado non invasivo .
Connettivo sub epiteliale e muscolare indenni: PTA

Sulla base di questo referto ed informandomi circa la possibilità di recidive (non fumatore), il percorso che mi è stato, al momento, suggerito è di mantenere una alta sorveglianza con esami, anche strumentali. periodici. Quindi ad agosto CITOLOGIA SU TRE CAMPIONI a SETTEMBRE CISTOSCOPIA di controllo, il follow up secondo gli sviluppi della malattia.
Ho avuto modo di visionare un video (credo ospedale S. Raffaele di Milano) dove venivano delineate le linee guida sulle strategie terapeutiche da seguire , individuando il mio caso PTA di alto grado non muscolo invasivo, che suggeriva entro le 24 h della prima TURV un trattamento endovescicale allo scopo di minimizzare le possibili recidive, a seguire entro 45 gg una seconda TURV ed un ciclo di terapie farmacologiche sempre endo vescicali.
I miei dubbi che nulla di tutto ciò è stato, al momento fatto/previsto, se non un primo monitoraggio tra agosto e settembre; quindi citologia e CISTOSCOPIA dopo 5 mesi dal primo intervento
Mi preoccupano soprattutto tempi così lunghi , senza monitoraggio o terapia alcuna che non mi sembrano collimanti con quanto da me appreso sulle linee guida prima menzionate.
Posso pensare che sia qualcosa di personalizzato visto comunque il buon esito dell’intervento e che quindi al netto del referto istologico si possa attendere per poi decidere man mano cosa fare!? .
Le chiedo un suo pensiero/suggerimenti e restando in ansiosa e fiduciosa attesa la saluto cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Da molto tempo noi seguiamo un protocollo abbastanza simile a quello del Sano Raffaele.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#7]
Utente
Utente
Buonasera Dott. Piana, innanzitutto grazie per la tempestiva risposta. Visto il periodo trascorso dall'intervento (due mesi) ed ormai l'avvicinarsi del periodo di primo controllo (agosto/settembre), pure nella consapevolezza che una scelta diversa rispetto a quanto programmato conseguirebbe a cambiare struttura/specialista a cui sino ad oggi mi sono affidato, ritiene che questo residuo periodo di "attesa" possa essere rilevante per un eventuale aggravamento della malattia che debbo dire, al momento, a due mesi dall'intervento non ha prodotto problematiche che mi inducessero a chiedere verifiche anticipate se non una urinocoltura , peraltro negativa, a seguito di una giornata di minzione maleodorante poi rientrata. Per meglio chiarire la mia domanda, cosa potrei fare nell'attesa di agosto/settembre senza "infastidire" la programmazione fatta; ovvero mettersi "l'anima in pace"; effettuare citologia e cistoscopia tra agosto e settembre come previsto e poi assumere decisioni più radicali, anche alla luce delle conoscenze, circa il follow-up, sino ad ora acquisite e confermate da fonti attendibili? . Mi scusi per la mia "insistenza", ma sono abbastanza preoccupato e confuso. Grazie mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Due mesi di differenza non sono significativi per l’evoluzione oncologica. La differenza sta piuttosto nel fare o non fare la chemioterapia locale (instillazioni).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille.