Prostatite cronica
Buongiorno, non è il primo consulto che apro purtroppo.
Ho 28 anni e a luglio del 2022 mi è stata diagnosticata la prostatite cronica, a base batterica.
Vorrei sapere alcune cose, innanzitutto è normale alla mia età avere questo tipo di malattia?
Io vengo da una storia di prostatiti acute che ho sempre curato, ed essendo abbastanza ipocondriaco non ho mai trascurato, ma nonostante ciò il mio urologo mi ha detto che la prostatite cronica è causata dalle precedenti prostatiti non curate.
Nel 2018 a seguito di spermiogramma (mi sembra) sono risultato positivo a un batteria, se non sbaglio e.
Fecale, curato e negativizzato sono spariti i sintomi.
Nel 2022 invece a seguito di tampone uretrale sono positivo a ureaplasma, curato anche quello e tampone successivo negativo.
Il mio problema però è prima di tutto psicologico perché ho vergogna ad essere costretto ad andare spesso al bagno, di solito ogni 2/3 avverto lo stimolo, se sono preso da qualcosa riesco a reinviarlo anche di molto, infatti non è mai urgenza, ma mi da fastidio e non sono più sereno, vivo sempre e organizzo ogni cosa in funzione si quanto devo andare al bagno e spesso decido di rinunciare a tante cose perché non mi va mentalmente di stare dietro a questa cosa.
È normale tutto ciò?
In alcuni periodi è veramente insostenibile e capitano giornate in inverno che vado in bagno ogni 20/30 minuti facendo un sacco di pipì (mai misurata ma credo sui 500ml) completamente trasparente.
Il flusso a volte è normale, a volte più difficoltoso, spesso avverto crampi nel perineo che si irradiano nell'interno coscia o nel gluteo.
La mia paura è che peggiori sempre di più.
Dopo il 2022 non sono più riuscito a guarire, ma vista l'assenza di febbre ecc è davvero batterica?
Non dovrei guarire con gli antibiotici?
È possibile che una prostatite batterica evolva in una abatterica, la mia paura più grande è che a 28 sono messo così chissà come sarò già fra una decina di anni quando non ne avrò nemmeno 40.
In più ho una paura terribile di fare la cistoscopia, vorrei farla in anestesia locale seria (e non solo lidocaina sulla punta del dispositivo) e mi è stato negato senza motivazioni, quindi io di infilarmi cose nel pene a secco non ci tengo sinceramente e in più non so quanto sia necessaria, visto che l'urologo ha detto che bel caso di stenosi (secondo lui causa delle prostatiti) dovrei solo prendere a vita alfa-bloccanti, che ho già preso e non mi hanno migliorato di niente la situazione.
In più il medico mi ha consigliato di fare un ciclo (15gg) di forprost flogo, integratori base serenoa repens ogni cambio stagione, è una cosa verosimile o non ha senso?
Io so che questo tipo di integratori, visto la cronicità della malattia, fanno benificio solo su cicli di molti mesi.
Infatti inizialmente li ho presi per 3 mesi ma non è cambiato niente
Ho 28 anni e a luglio del 2022 mi è stata diagnosticata la prostatite cronica, a base batterica.
Vorrei sapere alcune cose, innanzitutto è normale alla mia età avere questo tipo di malattia?
Io vengo da una storia di prostatiti acute che ho sempre curato, ed essendo abbastanza ipocondriaco non ho mai trascurato, ma nonostante ciò il mio urologo mi ha detto che la prostatite cronica è causata dalle precedenti prostatiti non curate.
Nel 2018 a seguito di spermiogramma (mi sembra) sono risultato positivo a un batteria, se non sbaglio e.
Fecale, curato e negativizzato sono spariti i sintomi.
Nel 2022 invece a seguito di tampone uretrale sono positivo a ureaplasma, curato anche quello e tampone successivo negativo.
Il mio problema però è prima di tutto psicologico perché ho vergogna ad essere costretto ad andare spesso al bagno, di solito ogni 2/3 avverto lo stimolo, se sono preso da qualcosa riesco a reinviarlo anche di molto, infatti non è mai urgenza, ma mi da fastidio e non sono più sereno, vivo sempre e organizzo ogni cosa in funzione si quanto devo andare al bagno e spesso decido di rinunciare a tante cose perché non mi va mentalmente di stare dietro a questa cosa.
È normale tutto ciò?
In alcuni periodi è veramente insostenibile e capitano giornate in inverno che vado in bagno ogni 20/30 minuti facendo un sacco di pipì (mai misurata ma credo sui 500ml) completamente trasparente.
Il flusso a volte è normale, a volte più difficoltoso, spesso avverto crampi nel perineo che si irradiano nell'interno coscia o nel gluteo.
La mia paura è che peggiori sempre di più.
Dopo il 2022 non sono più riuscito a guarire, ma vista l'assenza di febbre ecc è davvero batterica?
Non dovrei guarire con gli antibiotici?
È possibile che una prostatite batterica evolva in una abatterica, la mia paura più grande è che a 28 sono messo così chissà come sarò già fra una decina di anni quando non ne avrò nemmeno 40.
In più ho una paura terribile di fare la cistoscopia, vorrei farla in anestesia locale seria (e non solo lidocaina sulla punta del dispositivo) e mi è stato negato senza motivazioni, quindi io di infilarmi cose nel pene a secco non ci tengo sinceramente e in più non so quanto sia necessaria, visto che l'urologo ha detto che bel caso di stenosi (secondo lui causa delle prostatiti) dovrei solo prendere a vita alfa-bloccanti, che ho già preso e non mi hanno migliorato di niente la situazione.
In più il medico mi ha consigliato di fare un ciclo (15gg) di forprost flogo, integratori base serenoa repens ogni cambio stagione, è una cosa verosimile o non ha senso?
Io so che questo tipo di integratori, visto la cronicità della malattia, fanno benificio solo su cicli di molti mesi.
Infatti inizialmente li ho presi per 3 mesi ma non è cambiato niente
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Ancora una volta dobbiamo dirle che in una situazione come la sua che si protrae da parecchio tempo e che è stata valutata direttamente e trattata da molti nostri Colleghi, noi a distanza non possiamo darle indicazioni particolarmente utili. La storia della prostatite cronica è estremamente variata e variabile nel tempo, questo è uno dei motivi per cui è così difficile da trattare. Non pensiamo che sia così difficile eseguire una cistorscopia in anestesia, è sufficiente accordarsi con un nostro Collega con il quale si intrattenga un buon rapporto di comunicaziione e fiducia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Il fatto è che voi non pensate sia difficile sottoporsi ad una cistoscopia ma sono tutte cose teoriche, non credo che ogni urologo al mondo abbia avuto modo di infilarsi un cistoscopio nell'uretra per poter descrivere correttamente che dolore causa al paziente, io ho letto le esperienze di chi questo esame lo ha subito e alcuni dicono che è terribile, in più ho già fatto il tampone ed è stato traumatico, non oso immaginare com'è la cistoscopia e ripeto, non capisco perché se richiesto dal cliente non si può avere un'anestesia seria.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 11/04/2024.
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