Problemi urologici notturni
Salve dottori buongiorno.
Sono qui a chiedere un consiglio per mio padre.
anni 70.
I suoi problemi urologici sono iniziati intorno ai 50 anni, quindi sono una ventina d'anni e passa ormai.
Ma ad oggi un po' a causa dell'avanzare dell'età ed un po' a causa di un ulteriore peggioramento ormai la qualità di vita rasenta lo zero.
Come detto è iniziato tutto una ventina di anni fà nel seguente modo: durante il giorno tutto ok.
Arrivato la sera andando a dormire dopo aver svuotato la vescica verso le 23 inizialmente tutto ok, ma passate circa un paio di ore cominciano delle compressioni e dolori nella zona pelvica, che lo costringevano ad andare in bagno (per avere un sollievo, ma alla fine urinando solo poche gocce) dapprima ogni ora e mezza, adesso ogni ora, arrivando quindi alla mattina distrutti dall'essersi alzati circa 6 volte.
E' una storia che va avanti da più di 20 anni come detto, ha girato una miriade di urologi, ogni anno praticamente svolge gli esami ematici per la prostata, reni, glicemia, glicata etc tutti sempre e comunque negativi, anche varie uricolture tutte negative, anche l'ecografia pelvica è sempre ok, prostata di normali dimensioni, vescica lo stesso e reni lo stesso.
Nell'ultima ecografia vi era un residuo fisso di circa 50 dopo aver urinato (ritenuto buono dall'urologo data l'età).
Stessa cosa dicasi per la flussometria sempre perfettamente soddisfacente.
Specifico che si tratta di problemi che praticamente emergono di notte, in quanto di giorno fino ad un'ora dopo essersi coricato sembra tutto ok.
Un unico particolare che non so se possa essere ritenuto importante: 6 mesi fà su consiglio dell'urologo si è operato per fimosi non serrata, ha effettuato per l'intervento una anestesia spinale, e la notte successiva non ha avuto alcun dolore e non si è mai dovuto alzare per andare in bagno.
(unico caso in 20 anni).
Per il resto nel corso di questi anni gli urologi gli hanno dato varie terapie un po' alla cieca senza alcun effetto (ma umanamente li comprendo, trovandosi dinanzi ad un caso del genere hanno provato un po' di tutto), addirittura gli sono stati prescritti farmaci come omnic avodaart dutasteride etc senza alcun effetto.
Tutt'oggi utilizza silodosina.
Cosa ne pensate?
Io avevo pensato ad un qualcosa come una vescica iperattiva, ma se così fosse stato credo avrebbe avuto problemi anche di giorno?
Non so se esistano forme che portano problemi solo di notte...
Spero possiate darmi qualche idea, ben conscio dei limiti del consulto a distanza.
Sono qui a chiedere un consiglio per mio padre.
anni 70.
I suoi problemi urologici sono iniziati intorno ai 50 anni, quindi sono una ventina d'anni e passa ormai.
Ma ad oggi un po' a causa dell'avanzare dell'età ed un po' a causa di un ulteriore peggioramento ormai la qualità di vita rasenta lo zero.
Come detto è iniziato tutto una ventina di anni fà nel seguente modo: durante il giorno tutto ok.
Arrivato la sera andando a dormire dopo aver svuotato la vescica verso le 23 inizialmente tutto ok, ma passate circa un paio di ore cominciano delle compressioni e dolori nella zona pelvica, che lo costringevano ad andare in bagno (per avere un sollievo, ma alla fine urinando solo poche gocce) dapprima ogni ora e mezza, adesso ogni ora, arrivando quindi alla mattina distrutti dall'essersi alzati circa 6 volte.
E' una storia che va avanti da più di 20 anni come detto, ha girato una miriade di urologi, ogni anno praticamente svolge gli esami ematici per la prostata, reni, glicemia, glicata etc tutti sempre e comunque negativi, anche varie uricolture tutte negative, anche l'ecografia pelvica è sempre ok, prostata di normali dimensioni, vescica lo stesso e reni lo stesso.
Nell'ultima ecografia vi era un residuo fisso di circa 50 dopo aver urinato (ritenuto buono dall'urologo data l'età).
Stessa cosa dicasi per la flussometria sempre perfettamente soddisfacente.
Specifico che si tratta di problemi che praticamente emergono di notte, in quanto di giorno fino ad un'ora dopo essersi coricato sembra tutto ok.
Un unico particolare che non so se possa essere ritenuto importante: 6 mesi fà su consiglio dell'urologo si è operato per fimosi non serrata, ha effettuato per l'intervento una anestesia spinale, e la notte successiva non ha avuto alcun dolore e non si è mai dovuto alzare per andare in bagno.
(unico caso in 20 anni).
Per il resto nel corso di questi anni gli urologi gli hanno dato varie terapie un po' alla cieca senza alcun effetto (ma umanamente li comprendo, trovandosi dinanzi ad un caso del genere hanno provato un po' di tutto), addirittura gli sono stati prescritti farmaci come omnic avodaart dutasteride etc senza alcun effetto.
Tutt'oggi utilizza silodosina.
Cosa ne pensate?
Io avevo pensato ad un qualcosa come una vescica iperattiva, ma se così fosse stato credo avrebbe avuto problemi anche di giorno?
Non so se esistano forme che portano problemi solo di notte...
Spero possiate darmi qualche idea, ben conscio dei limiti del consulto a distanza.
[#1]
In una situazione che si trascina da così tanto tempo, è impossibile a oggi distanza dare un contributo positivo. Ci permettiamo quindi solo di esprimere una considerazione.
La persistente negatività degli accertamenti e la mancata efficacia di tutti i comuni farmaci urìtilizzati nei disturbi prostatici dell'età matura, ci fa pensare che la causa di questo disturbo non stia nell'apparato genito-urinario, ma si tratti invece di una sindrome del dolore pelvico cronico (CPPS), su base neurologica, ovvero una alterazione della sensibilità locale, scatenata da una causa indeterminata (la posizione sdraiata? il rilassamento muscolare?) . In questi casi, l'unico approccio valido, una volta escluse tutte le possibili cause organtiche, deve essere teso al controllo del dolore con i mezzi farmacologici della terapia antalgica. Di questa si occupano gli specialisti specifici, che ben conoscono le combinazioni idonee di farmaci (es. antidepressivi a basso dosaggio, ecc.). Se non ci si è ancora pensato, noi consiglieremmo si provare a seguire questa strada.
La persistente negatività degli accertamenti e la mancata efficacia di tutti i comuni farmaci urìtilizzati nei disturbi prostatici dell'età matura, ci fa pensare che la causa di questo disturbo non stia nell'apparato genito-urinario, ma si tratti invece di una sindrome del dolore pelvico cronico (CPPS), su base neurologica, ovvero una alterazione della sensibilità locale, scatenata da una causa indeterminata (la posizione sdraiata? il rilassamento muscolare?) . In questi casi, l'unico approccio valido, una volta escluse tutte le possibili cause organtiche, deve essere teso al controllo del dolore con i mezzi farmacologici della terapia antalgica. Di questa si occupano gli specialisti specifici, che ben conoscono le combinazioni idonee di farmaci (es. antidepressivi a basso dosaggio, ecc.). Se non ci si è ancora pensato, noi consiglieremmo si provare a seguire questa strada.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Buonasera dottore, innanzitutto grazie per la risposta. Le dico che effettivamente nei tantissimi urologi girati uno di questi aveva allargato "l'orizzonte" a questo dolore pelvico cronico, consigliandogli di assumere pelvilen Dual Act per 3 mesi una volta al dì. Il quale in un primo momento aveva provocato un miglioramento (al posto di 6-3 volte), e meno dolore. Successivamente è come se avesse esaurito il suo effetto.
Gli specialisti a cui fa riferimento sono i neurologi?
Gli specialisti a cui fa riferimento sono i neurologi?
[#3]
Sarebbero da utilizzare farmaci un po' più seri di un integratore. Si fa riferimento allo specialista in terapia antalgica, si tratta in genere di neurologi o anestesisti che si occupano nello specifico del controllo del dolore.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 434 visite dal 28/03/2024.
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