Carcinoma uroteliale papillare di alto grado

Buongiorno, per mia suocera abbiamo ricevuto la presente diagnosi della biopsia post intervento di TURV dove le hanno rimosso oltre ad un calcolo renale di 3 cm, due carcinomi ed anche le valvole che collegano la vescica ai reni in quanto interessate dai suddetti carcinomi:

A) Carcinoma uroteliale papillare di alto grado (WHO 2016) scarsamente differenziato G2 infilttante la lamina propria.
Assenza di tonaca muscolare
B) Frammenti di mucosa vescicale con focolai di carcinoma uroteliale papillare di alto grado (WHO 2016) G3 (WHO 1973) infiltrante la lamina propria e focalmente la muscolaris mucosae.

È presente denso infiltrato flogostico cronico aspecifico e perilesionale.

Non evidenti frammenti riferibili a tonaca muscolare propria.


Codici snomed:
P3-Y3923 T-7400 M-81203
P3-Y3923 T-7400 M-81203

L'urologo ci ha detto che dobbiamo fare solo citoscopia ogni 3 mesi per eventuali recidive.
Null'altro.


Mia madre dopo che l'intervento è stato effettuato ormai 3 settimane fa lamenta dolori al fianco sinistro e dolore alla schiena oltre ad ancora perdite di sangue quando urina.
Può essere normale?


Inoltre consigliate ulteriori controlli oltre la citoscopia dato l'alto grado riscontrato?


Vi ringrazio in anticipo per la vostra cortese risposta.


Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Dal punto di vista oncologico, seguendo le attuali linee guida, questa situazione dovrebbe essere rivalutata a breve termine (cosiddetto second look) con nuovi prelievi nell'area operata. Questo in particolare per la prima lesione, dove all'esame istologico si segnala - assenza di tonaca muscolare - . E' possibile che per il prolungarsi dei tempi d'attesa, questo vada a sovrapporsi alla scadenza dei tre mesi programmati per il controllo, tempo comunque da considerare ancora accettabile. Per quanto riguarda i disturbi attuali della signara, il sanguinamento residuo è certamente ancora lgato al recente intervento, mentre per il dolore al fianco sarebbe opportuno eseguire (od anticipare) una ecografia dell'addome.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille per la sua risposta. Volevo capire quindi anche lei procederebbe in questo modo stante la situazione attuale?
Volevo capire se consiglierebbe anche delle installazioni endovescicali con BCG stante il rischio della mancanza delle valvole tra reni e vescica. Il nostro urologo di riferimento ci dice che il rischio è basso che vi siano infezioni ai reni ma potrebbero esserci. Abbiamo paura che perda anche quelli con un precipitarsi della situazione.

Un'ulteriore domanda, dato il grado molto alto di entrambi i carcinomi come mai non viene presa in considerazione cistectomia? Solo per capire un attimo.
Parliamo di una persona di 65 anni.

Per l'ecografia consigliata, mi consiglia un'ecografia al basso addome da farsi presso l'urologo di riferimento o un addome completo?
Non sarebbe inoltre utile fare eventuali TAC e scintigrafia casomai ci fossero metastasi altrove?

Grazie ancora per il suo gentile consulto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Le indicazioni alle instillazioni si pongono certamente, ma solo quando vi è la certezza istologica che si tratta di una neoformazione superficiale. Questa certezza è data dai nuovi prelievi del - second look - ed è per questo motivo che dovrebbe essere eseguiti entro 40-60 giorni. La cistectomia si esegue in linea di massima solo quando si ha invece la certezza che si tratti di un tumore invasivo, che interessa o va oltre lo strato muscolare della vescica (grado T2 ed oltre). L’asportazione della vescica è un intervento molto invasivo ed invalidante per la necessità di derivare le urine, si esegue solo quando assolutamente inevitabile.
Definire - valvola - l’inserzione dell’uretere in vescica può rendere l’idea, anche se dal punto di vista anatomico non è propio così. Quando per vari motivi questa parte della vescica viene asportata o modificata, la stessa cicatrizzazione tende rapidamente a rendere lo sbocco dell’uretere di nuovo ristretto. Il reflusso di urina è una possibilità, ma è obiettivamente molto raro che diventi un problema di per sé.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#4]
Utente
Utente
Buonasera Dottore, giusto per capire se le mie preoccupazioni risultano fondate o meno. Oggi oltre ai sintomi già citati: dolore fianco sx, dolore alla schiena, sangue nelle urine, ci sono anche frequenti scariche di diarrea. 10 scariche in meno di 3 ore. Il medico curante le ha bloccate con l'imodium. Il nostro urologo di riferimento non risponde. A cosa potrebbe essere dovuto? Cosa ci consiglia di fare? Dobbiamo allertarci?
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore ieri abbiamo fatto un'ecografia di controllo dall'urologo che ha trovato reflusso di urina nel rene sx che si è mostrato un po dilatato. Nonostante questo lui non si spiega il dolore al fianco, il dolore alla schiena ed il dolore al basso ventre e che secondo lui va indagato diversamente da un altro specialista... che però non ci ha saputo indicare. Lei che ne pensa? Potrebbero questi dolori provenire da questa dilatazione del rene? Inoltre secondo lei data questa situazione non va fatta nessuna cura per liberare il rene dal reflusso di urina?
Grazie in anticipo per la sua gentile risposta.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Il reflusso non può essere giudicato dalla sola ecografia, la dilatazione del rene può anche essere residua dalla precedente ostruzione dovuta alla presenza del tumosre sullo sbocco vescicale dell'uretere (meàto). Il reflusso può essere valutato solo con l'esecuzione di una cistografia retrograda e minzionale. In linea di massima, non pensiamo che sia così necessario provvedere ora, comunque decideranno i nostri Colleghi. I dolori addominali con diarrea hanno molto probabilmente una causa unicamente intestinale, anche perché è difficile trovare una relazione diretta con il problema urologico, almeno in base ai pochi elemnti di giudizio di cui disponiamo a distanza.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#7]
Utente
Utente
Buongiorno Dottore abbiamo ritirato il referto del secondo istologico che riporta solo questi dati:

Frustoli vescicali con aree erosive e con infiltrazione flogistica linfomonocitaria del chorion, anche in aggregazione nodulare.

Non riporta nessun altro elemento. È un buon esito? O c'è qualcosa di preoccupante?
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Il - second look - non evidenzia dunque persistenza di tumore o peggio interessamento degli strati profondi della vescica. La diagnosi definitiva è quindi quella di un tumore superficiale, da trattare eventualmente con chemioterapia locale (instillazioni) e controlli endoscopici programmati.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buonasera Dottore prima della cistoscopia tra due settimane ho fatto fare esame urine e urinocoltura evidenziando escherichia coeli con alta carica batterica. In ambulatorio mi hanno detto di non trattarlo con antibiotico. Può essere? Devo lasciar correre l'infezione senza intervenire? La ringrazio in anticipo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
Se non vi sono sintomi particolari non è da trattare. Molto probabilmente si farà una profilassi antibiotica a breve termine in occasione dell'endoscopia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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