Prostatite cronica? Prostatite acuta? Cistite?
Gentilissimi dottori, scrivo perché ho un problema da 1 mese circa.
Il 26 gennaio 2024 durante l'eiaculazione ho provato dolore, controllando il fazzoletto mi sono accorto che c'erano delle gocce di sangue nello sperma.
Faccio una premessa non è la prima volta che mi capita una cosa simile, infatti circa 7 anni fa' ebbi la stessa esperienza, mi rivolsi al medico di base, lui mi disse che si trattava di prostatite e senza fare alcun esame, mi diede un antibiotico per 5 giorni, tutto si risolse così, non ebbi più episodi o dolori nella zona fino a 1 mese fa.
Ritornando a 1 mese fa' dopo l'episodio di emospermia, nei giorni seguenti iniziano a manifestarsi altri sintomi, dolore nella zona della vescica, disuria, stranguria e vari dolori nella zona pelvica soprattutto di notte, decido quindi di rivolgermi al medico di base il quale mi diagnostica una cistite, mi prescrive unixime x 7 giorni una volta al giorno.
La terapia prescritta sembrava funzionare infatti i sintomi si alleviano, una volta finita la terapia però nel giro di 3 giorni ritornano tutti i sintomi, decido di tornare di nuovo dal medico di base che mi prescrive 2 giorni di fosfomicina e urino coltura, assumo per 2 giorni la fosfomicina, nel frattempo arrivano i risultati della coltura che risultano negativi, il 13 febbraio decido di andare al PS perché i sintomi non migliorano, mi fanno esami del sangue e urine che risultano essere nella norma, mi prescrivono ciproxin x 8 giorni 2 volte al giorno e la raccomandazione di approfondire la situazione con un urologo, inizio la terapia con ciproxin i sintomi migliorano, e nel frattempo prendo appuntamento con urologo.
Il 16 febbraio 2024 l'urologo mi visita, esito:
All'ER la prostata è piccola, parenchimatosa, modicamente dolente a superficie liscia.
Mi dice di continuare con ciproxin per un totale di15 giorni 2 volte al giorno, solprost 1 la giorno x 20 giorni, aggiunge poi di approfondire la diagnosi con ecografia addome e reni poi trans rettale con studio delle vescicole seminali.
Oggi sono a 2 settimane di ciproxin la maggioranza dei sintomi iniziali soprattutto quelli legati alla minzione sono spariti, ma ne sono sopraggiunti altri nel corso delle settimane e altri sono rimasti invariati, i sintomi che ho al momento sono:
Lieve dolore, pesantezza in zona vescica, che peggiora durante la giornata soprattutto se seduto alla scrivania o in macchina.
Lieve dolore nella zona bassa della schiena che va e viene.
Lievi fitte nella zona perineale.
Lieve dolore durante l'erezione.
Perdita di desiderio.
Le mie domande sono:
1): è prostatite?
È cistite?
O altro?
2): è normale dopo 24 giorni totali di antibiotici io abbia ancora sintomi?
3): una volta finito il ciclo di ciproxin è possibile che l'infezione si possa estendere ad altri organi?
4): che cosa faccio se i sintomi dovessero peggiorare dopo la fine del ciclo?
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.
Il 26 gennaio 2024 durante l'eiaculazione ho provato dolore, controllando il fazzoletto mi sono accorto che c'erano delle gocce di sangue nello sperma.
Faccio una premessa non è la prima volta che mi capita una cosa simile, infatti circa 7 anni fa' ebbi la stessa esperienza, mi rivolsi al medico di base, lui mi disse che si trattava di prostatite e senza fare alcun esame, mi diede un antibiotico per 5 giorni, tutto si risolse così, non ebbi più episodi o dolori nella zona fino a 1 mese fa.
Ritornando a 1 mese fa' dopo l'episodio di emospermia, nei giorni seguenti iniziano a manifestarsi altri sintomi, dolore nella zona della vescica, disuria, stranguria e vari dolori nella zona pelvica soprattutto di notte, decido quindi di rivolgermi al medico di base il quale mi diagnostica una cistite, mi prescrive unixime x 7 giorni una volta al giorno.
La terapia prescritta sembrava funzionare infatti i sintomi si alleviano, una volta finita la terapia però nel giro di 3 giorni ritornano tutti i sintomi, decido di tornare di nuovo dal medico di base che mi prescrive 2 giorni di fosfomicina e urino coltura, assumo per 2 giorni la fosfomicina, nel frattempo arrivano i risultati della coltura che risultano negativi, il 13 febbraio decido di andare al PS perché i sintomi non migliorano, mi fanno esami del sangue e urine che risultano essere nella norma, mi prescrivono ciproxin x 8 giorni 2 volte al giorno e la raccomandazione di approfondire la situazione con un urologo, inizio la terapia con ciproxin i sintomi migliorano, e nel frattempo prendo appuntamento con urologo.
Il 16 febbraio 2024 l'urologo mi visita, esito:
All'ER la prostata è piccola, parenchimatosa, modicamente dolente a superficie liscia.
Mi dice di continuare con ciproxin per un totale di15 giorni 2 volte al giorno, solprost 1 la giorno x 20 giorni, aggiunge poi di approfondire la diagnosi con ecografia addome e reni poi trans rettale con studio delle vescicole seminali.
Oggi sono a 2 settimane di ciproxin la maggioranza dei sintomi iniziali soprattutto quelli legati alla minzione sono spariti, ma ne sono sopraggiunti altri nel corso delle settimane e altri sono rimasti invariati, i sintomi che ho al momento sono:
Lieve dolore, pesantezza in zona vescica, che peggiora durante la giornata soprattutto se seduto alla scrivania o in macchina.
Lieve dolore nella zona bassa della schiena che va e viene.
Lievi fitte nella zona perineale.
Lieve dolore durante l'erezione.
Perdita di desiderio.
Le mie domande sono:
1): è prostatite?
È cistite?
O altro?
2): è normale dopo 24 giorni totali di antibiotici io abbia ancora sintomi?
3): una volta finito il ciclo di ciproxin è possibile che l'infezione si possa estendere ad altri organi?
4): che cosa faccio se i sintomi dovessero peggiorare dopo la fine del ciclo?
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.
[#1]
La vera cistite infettiva, così comune nella femmina, nel maschio adulto è molto rara, quasi tutti i disturbi delle basse vie urinarie sono in qualche modo collegati alla prostata. La diagnosi di prostatite è pertanto corretta, che vi sia una reale causa infettiva è difficile dire, la prostatite acuta infettiva si manifesta con febbre, anche elevata e questo non ci pare sia stato il suo caso. Le terapie antibiotiche empiriche sono pertanto discutibili, ancor di più insistere allo stesso modo anche se i sintomi persistono. Non esistono terapie di sicura effcacia, ogni specialista si regola un po' a modo suo con le combinazioni più fantasiose, sempre dicìverse. Noi poniamo sempre l'accento sulle attenzioni da rivolgere allo stile di vita, che deve essere indirizzato ad una ragionevole regolarità nei suoi aspetti più importanti: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. Per i disturbi più fastidiosi si possonono utilizzare dei brevi cicli di veri anti-infiammatori (FANS).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentili dottori vi aggiorno sulla situazione,
Ho eseguito l'eco ecco isultati:
I reni appaiono in sede con normale morfovolumetria e disegno parenchimale, potendo escludere la presenza di calcoli o dilatazioni calico pieliche significative.
Non slargamenti patologici in presunta sede surrenalica.
Indenne l'ambito lomboaortico.
La vescica risulta ben distesa e di buona capienza, senza aggetti o difetti endoluminali.
La prostata esaminata per via sovrapubica presenta volumetria e morfologia nei limiti (3 cm di diametro massimo) con alcune puntiformi calcificazioni periuretrali senza altri cambi strutturali in particolare di carattere flogistico.
Non slargamenti patologici alle vescichette seminali.
Non masse ne liquido libero ecograficamente rilevabili in piccolo bacino.
Dopo singola minzione il residuo appare trascurabile.
I didimi appaiono in sede con normale morfovolumetria ed eco struttura.
Non rilievi agli epididimi.
Non idrocele né significativi ispessimenti delle tonache.
Ho completato la terapia prescritta dal mio urologo da circa 2 settimane, ma continuo ad avere sintomi soprattutto di natura sessuale, disfuzione erettile, eiaculazione precoce, emospermia con sangue scuro, e dolore nel momento dell'eiaculazione.
Cosa mi consigliate di fare?
Recupererò mai le normali funzioni?
Ho eseguito l'eco ecco isultati:
I reni appaiono in sede con normale morfovolumetria e disegno parenchimale, potendo escludere la presenza di calcoli o dilatazioni calico pieliche significative.
Non slargamenti patologici in presunta sede surrenalica.
Indenne l'ambito lomboaortico.
La vescica risulta ben distesa e di buona capienza, senza aggetti o difetti endoluminali.
La prostata esaminata per via sovrapubica presenta volumetria e morfologia nei limiti (3 cm di diametro massimo) con alcune puntiformi calcificazioni periuretrali senza altri cambi strutturali in particolare di carattere flogistico.
Non slargamenti patologici alle vescichette seminali.
Non masse ne liquido libero ecograficamente rilevabili in piccolo bacino.
Dopo singola minzione il residuo appare trascurabile.
I didimi appaiono in sede con normale morfovolumetria ed eco struttura.
Non rilievi agli epididimi.
Non idrocele né significativi ispessimenti delle tonache.
Ho completato la terapia prescritta dal mio urologo da circa 2 settimane, ma continuo ad avere sintomi soprattutto di natura sessuale, disfuzione erettile, eiaculazione precoce, emospermia con sangue scuro, e dolore nel momento dell'eiaculazione.
Cosa mi consigliate di fare?
Recupererò mai le normali funzioni?
[#3]
Come molto spesso accade in questi casi, gli accertamenti non evidenziano alterazioni significative a fronte di sintomi persistenti e fastidiosi. Qui praticamente si rilevano solo queste piccole calcificazioni della prostata, che solo la traccia di precedenti infiammazioni ma probabilmente non hanno un ruolo particolare nella sintomatologia attuale. Come le abbiamo già scritto, non esistono terapie specifiche di sicura efficacia. In base a quanto le abbiamo già scritto sull’importanza dello stile di vita, nel suo caso è evidente la necessità di una drastica riduzione del peso corporeo (15 Kg) che avrà un’utilità generale sull’organismo ma dal nostro punto di vista ridurrà la tendenza alla congestione nel basso addome. Per il resto, mantenga il contatto diretto con un nostro Collega con il quale intrattenga un buon rapporto di comunicazione e fiducia, perché in questi casi è indispensabile avere pazienza e tentare strade diverse in successione. Ad un risultato prima o poi ci si arriva.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 28/02/2024.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.