Uretrite dopo rapporto orale
Salve,
Circa una settimana dopo un rapporto orale occasionale ho avvertito la comparsa di bruciore sulla apertura dell’ uretra soprattutto durante la minzione e l’eiaculazione.
Preoccupato da ciò mi sono recato dal medico di base quale mi ha prescritto direttamente il ciproxin 250 due volte al giorno per 5 giorni senza alcun test.
Al termine della terapia seguita come da indicazioni pensavo di aver risolto in quanto tutti i sintomi sono scomparsi.
Per mia preoccupazione ho fatto una urinocultura a 4 giorni dalla fine della cura, risultata negativa.
Dopo circa una settimana e mezzo ho iniziato a sentire di nuovo un leggero fastidio al meato uretrale (tra il prurito e pizzicore) e la sensazione di avere qualche goccia di pipì dentro.
Mi sembra anche che ci sia un leggero, quasi impercettibile, gocciolamento simil liquido pre seminale.
Ho paura di aver perso la clamidia e che quella cura l’abbia rafforzata invece di debellarla.
Domani tornerò dal mio medico e chiederò se sia il caso di fare un tampone specifico.
Credo che il mio medico sia stato un po’ superficiale comunque sia i sintomi sono compatibili con la clamidia?
Pensate che il batterio abbia sviluppato una farmaco resistenza?
Circa una settimana dopo un rapporto orale occasionale ho avvertito la comparsa di bruciore sulla apertura dell’ uretra soprattutto durante la minzione e l’eiaculazione.
Preoccupato da ciò mi sono recato dal medico di base quale mi ha prescritto direttamente il ciproxin 250 due volte al giorno per 5 giorni senza alcun test.
Al termine della terapia seguita come da indicazioni pensavo di aver risolto in quanto tutti i sintomi sono scomparsi.
Per mia preoccupazione ho fatto una urinocultura a 4 giorni dalla fine della cura, risultata negativa.
Dopo circa una settimana e mezzo ho iniziato a sentire di nuovo un leggero fastidio al meato uretrale (tra il prurito e pizzicore) e la sensazione di avere qualche goccia di pipì dentro.
Mi sembra anche che ci sia un leggero, quasi impercettibile, gocciolamento simil liquido pre seminale.
Ho paura di aver perso la clamidia e che quella cura l’abbia rafforzata invece di debellarla.
Domani tornerò dal mio medico e chiederò se sia il caso di fare un tampone specifico.
Credo che il mio medico sia stato un po’ superficiale comunque sia i sintomi sono compatibili con la clamidia?
Pensate che il batterio abbia sviluppato una farmaco resistenza?
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Oggigiorno gli antibiotici dovrebbero essere prescritti in modo empirico solo se vi è febbre, evidenti segni di complicazioni o condizioni patologiche particolari (es. diabete, immuno-depressione, eccetera). L’infezione da clamidia è evidente quando l’uretrite si manifesta con una inequivocabile secrezione attiva.Se vi sono dei dubbi, è opportuno eseguire lla ricerca di clamidia, ureoplasma e gonococco sulle urine del primo getto con metodica PCR, quindi discutere i risultati direttamente con un nostro Collega specialsita in urologia.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Salve,
Vi riscrivo per un aggiornamento.
Ho effettuato una visita presso un urologo il quale mi ha diagnosticato una lieve prostatite dopo l’anamnesi e l’esame clinico. Mi ha prescritto il Ciproxin da 500mg 2 volte al dì per 10 gg e contemporaneamente il flogeril forte. Dopo due giorni di cura i sintomi sono sensibilmente peggiorati, avevo dolori e tensione nella zona del perineo, e dopo aver ricontattato il medico questo mi suggerisce di sospendere la terapia e dopo alcuni giorni di effettuare una urinocoltura e i tamponi uretrali per la ricerca di chlamydia, micoplasma e tricomonas e nel frattempo utilizzare il mictalase per trattare i sintomi. Ho effettuato questi esami a 9/10 giorni dalla sospensione dell’antibiotico. I risultati sono stati tutti negativi. Attualmente non ho dolori o fastidi. Immagino che io possa stare tranquillo, ma comunque non mi spiego ancora quale sia la causa della prostatite.
Devo ancora risentire il medico per comunicare gli esiti ma pensate che io debba fare qualche altro esame?
Vi riscrivo per un aggiornamento.
Ho effettuato una visita presso un urologo il quale mi ha diagnosticato una lieve prostatite dopo l’anamnesi e l’esame clinico. Mi ha prescritto il Ciproxin da 500mg 2 volte al dì per 10 gg e contemporaneamente il flogeril forte. Dopo due giorni di cura i sintomi sono sensibilmente peggiorati, avevo dolori e tensione nella zona del perineo, e dopo aver ricontattato il medico questo mi suggerisce di sospendere la terapia e dopo alcuni giorni di effettuare una urinocoltura e i tamponi uretrali per la ricerca di chlamydia, micoplasma e tricomonas e nel frattempo utilizzare il mictalase per trattare i sintomi. Ho effettuato questi esami a 9/10 giorni dalla sospensione dell’antibiotico. I risultati sono stati tutti negativi. Attualmente non ho dolori o fastidi. Immagino che io possa stare tranquillo, ma comunque non mi spiego ancora quale sia la causa della prostatite.
Devo ancora risentire il medico per comunicare gli esiti ma pensate che io debba fare qualche altro esame?
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Se la situazione si è risolta spontaneamente ed in modo relativamente veloce è perché certamente non vi era una causa infettiva, ma solo un risentimento da probabile congestione della ghiandola. E' proprio per questo motivo che noi riteniamo errato prescrivere terapie antibiotiche a priori, tranne che in casi particolari, ma solo dopo eventuali esami colturali positivi. Non riteniamo che siano opportuni ulteriori accertamenti, comunque senta anche il parere del nostro Collega.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 27/02/2024.
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