L'intervento più idoneo per una prostata ipertrofica che impedisce il completo svuot. della vescica
Salve vorrei sapere l'intervento operatorio più idoneo per trattare una prostata ipertrofica che ostruisce e impedisce il completo svuotamento della vescica.
Ormai, mio padre di 86 anni con nessuna patologia particolare, ha il catetere da 4 mesi in attesa di prendere questa decisione e per lui che è ancora autonomo in tutto è un aspetto che lo deprime.
Allo stesso tempo, poiché tanti suoi coetanei che hanno fatto interventi per lo stesso problema, riferiscono di non aver risolto del tutto il problema o comunque devono portare il pannolone per perdite urinarie.
C'è chi mi ha
consigliato la tecnica Turp e chi la Holep.
Voi che ne pensate?
Ormai, mio padre di 86 anni con nessuna patologia particolare, ha il catetere da 4 mesi in attesa di prendere questa decisione e per lui che è ancora autonomo in tutto è un aspetto che lo deprime.
Allo stesso tempo, poiché tanti suoi coetanei che hanno fatto interventi per lo stesso problema, riferiscono di non aver risolto del tutto il problema o comunque devono portare il pannolone per perdite urinarie.
C'è chi mi ha
consigliato la tecnica Turp e chi la Holep.
Voi che ne pensate?
[#1]
Non esiste ovviamente un intervento - migliore - a priori. Le indicazioni devono essere necessariamente personalizzate in base a molti fattori e comunque noi raccomandiamo sempre di non scegliere la tecnica operativa ma piuttosto il chirurgo, con il quale si intattenga il miglior rapporto di comunicazione e fiducia. In linea di massima tutte le tecniche che prevedono asportazione materiale di tessuto prostatico (come la TURP, la HOLEP ed altre) se eseguite correttamente hanno a distanza risultati funzionali tutto sommato simili. Le tecniche basate sul laser (olmio, tullio, KTP-verde) permettono un lieve abbreviamento della degenza post-operatoria (24-48 ore max), che obiettivamente ad 86 anni non fanno grande differenza. Per quanto riguarda la ripresa funzionale, c'è ragionevolmente da attendersi che non possa essere brillantissima. In ogni caso, se le condizioni generali - soprattutto cognitive - sono conservate, il risultato dell'intervento sarà certamente migliorativo e non poaragonabile ai disagi ed i rischi del catetere a permanenza.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Buongiorno,
eseguire un intervento per ipertrofia prostatica tardivamente, ad una eta' superiore a 80 anni e dopo aver portato il catetere per diversi mesi, ha una percentuale di successo non alta.
Per avere una minzione spontanea e valida serve sia una uretra non ostruita che un muscolo vescicale valido.
Se si esegue un intervento prostatico distruttivo quando la muscolatura della vescica non e' più' valida sia per eta' che per anni ed anni di lavoro sotto sforzo per una ipertrofia prostatica non operata al momento giusto, la distruzione chirurgica non basta per ripristinare una minzione spontanea e valida perche' la vescica non ha più' capace di contrarsi validamente per svuotare il contenuto.
Questo e' il motivo dell'insuccesso dell'intervento e del fatto che il paziente potrebbe eseguire un intervento inutile rimanendo anche dopo con il catetere a permanenza.
L'intervento distruttivo prostatico va eseguito non tardivamente quando la vescica e' in buona salute.
Per conoscere la capacita' di contrazione della vescica si puo' eseguire un esame urodinamico con cistomanometria e quindi decidere se ha un razionale sottoporsi ad intervento.
Un altro aspetto va' considerato: le complicanze come incontinenza urinaria dopo un intervento distruttivo sulla prostata sono rare, ma salgono in percentuale se si esegue l'intervento dopo 80 anni ed anche in base al volume prostatico se eccessivo.
Per rispondere alla sua domanda sulla tipologia dell'intervento, dipende da:
- risultato dell'esame urodinamico e stato funzionale del muscolo vescicale
- dimensioni e volume della prostata
IN generale, l'effetto distruttivo maggiore e' dato da un intervento che asporta tessuto prostatico come le vaporesezioni od enucleazioni laser Tullio od holmium della prostata, rispetto a tecniche maggiormente mini-invasive che non rimuovo tessuto come Rezum od Acquabeam.
Ma ripeto la valutazione sull'opportunità' e tipologia va' eseguita in base ai parametri descritti.
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostata
Universita' Sapienza di Roma
eseguire un intervento per ipertrofia prostatica tardivamente, ad una eta' superiore a 80 anni e dopo aver portato il catetere per diversi mesi, ha una percentuale di successo non alta.
Per avere una minzione spontanea e valida serve sia una uretra non ostruita che un muscolo vescicale valido.
Se si esegue un intervento prostatico distruttivo quando la muscolatura della vescica non e' più' valida sia per eta' che per anni ed anni di lavoro sotto sforzo per una ipertrofia prostatica non operata al momento giusto, la distruzione chirurgica non basta per ripristinare una minzione spontanea e valida perche' la vescica non ha più' capace di contrarsi validamente per svuotare il contenuto.
Questo e' il motivo dell'insuccesso dell'intervento e del fatto che il paziente potrebbe eseguire un intervento inutile rimanendo anche dopo con il catetere a permanenza.
L'intervento distruttivo prostatico va eseguito non tardivamente quando la vescica e' in buona salute.
Per conoscere la capacita' di contrazione della vescica si puo' eseguire un esame urodinamico con cistomanometria e quindi decidere se ha un razionale sottoporsi ad intervento.
Un altro aspetto va' considerato: le complicanze come incontinenza urinaria dopo un intervento distruttivo sulla prostata sono rare, ma salgono in percentuale se si esegue l'intervento dopo 80 anni ed anche in base al volume prostatico se eccessivo.
Per rispondere alla sua domanda sulla tipologia dell'intervento, dipende da:
- risultato dell'esame urodinamico e stato funzionale del muscolo vescicale
- dimensioni e volume della prostata
IN generale, l'effetto distruttivo maggiore e' dato da un intervento che asporta tessuto prostatico come le vaporesezioni od enucleazioni laser Tullio od holmium della prostata, rispetto a tecniche maggiormente mini-invasive che non rimuovo tessuto come Rezum od Acquabeam.
Ma ripeto la valutazione sull'opportunità' e tipologia va' eseguita in base ai parametri descritti.
Prof Alessandro Sciarra
Professore Prima Fascia Urologia
Chirurgia Robotica
Coordinatore Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostata
Universita' Sapienza di Roma
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 22/02/2024.
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