Possibile prostatite per motivi difficilmente capibili

Gentili dottori,
Sono un ragazzo di 22 anni che soffre di infiammazioni alla prostata.
Tale disturbo è iniziato all'età di 17 anni, è sparito per quattro anni, per poi riaffiorare durante l'ultimo anno della mia vita. Circa a nel febbraio del 2004 accusai bruciore sulla punta del pene e difficoltà nell'urinare (sensazione di pesantezza accompagnata, dopo aver urinato, dalla sensazione di “non averla fatta tutta”): il medico di base mi diagnosticò una cistite e me la curò con successo con gli antibiotici. Due mesi più tardi ricomparì lo stesso problema ma, questa volta, la cura con gli antibiotici non mi giovò in alcun modo. A questo punto il medico di base mi mandò da uno specialista (urologo) che mi sottopose diversi esami tra i quali un esame delle urine, urocultura, esame del liquido seminale, delle feci ed un esame del sangue. Mi trovarono un PSA decisamente alto. L'esame del liquido seminale risultò positivo alla voce ricerca batteri e lieviti patogeni. Mi fu diagnosticata una prostatite dallo specialista. Fui curato con successo col ciproxin. Il disturbo ricomparve per una settimana a novembre, per un mese a gennaio, per una settimana a luglio. Dopodichè il disturbò sparì completamente.
Nel settembre del 2008 il disturbo si presentò di nuovo sempre con gli stessi sintomi. Mi rivolsi al medico di base, il quale mi diede una cura antibiotica che però ebbe un effetto limitato ma il fastidio passò da solo. A dicembre mi trovai di fronte alla stessa problematica:il medico di base mi mandò da un dermatologo il quale non mi diagnosticò niente, consigliandomi di andare da un urologo. Mi sono recato dallo stesso urologo di quattro anni prima, il quale lamentò la decisione del mio medico di base di non mandarmi subito da lui. Mi disse che, essendo quasi svaniti i sintomi, ormai non si poteva fare niente. Mi disse di tornare quando mi si sarebbero ripresentati i sintomi. Mi disse, inoltre, che avrei dovuto fare una urocultura, un analisi delle urine e del liquido seminale, nel caso mi fossero ricomparsi i sintomi. I sintomi mi ricomparvero verso la metà di giugno. Attualmente sono quasi guarito: a parte una leggere sensazione di bruciore mentre urino, non sento più nulla. Tutti gli esami che ho fatto non indicano la presenza di disturbo alcuno (mi ha fatto rifare tutti gli esami tranne quello del PSA). L'urologo mi ha detto di stare tranquillo perchè, in ogni caso, gli esami non hanno evidenziato nulla ma il problema è che, per la verità, io accuso ancora qualche disturbo tutt'ora.
Da cosa potrebbe dipendere questo disturbo? Potrebbero esserci dei collegamenti tr la masturbazione e la polluzione e questo disturbo? (a volte tali fenomeni intensificano i sintomi). Come mi devo comportare in caso mi si presenti l'occasione di avere un rapporto sessuale? Può essere che un rapporto sessuale possa tornare ad accentuare di nuovo questi sintomi? Oppure sarebbe meglio che eviti ogni eventuale rapporto fino a quando non ho capito che cosa ho?
Grazie.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore ,

i suoi disturbi potrebbero semplicemente indicare che il suo problema non è ancora completamente risolto o meglio che ci sono ancora alcuni "strascichi" che devono essere ancora pian piano superati.

Comunque si sa che queste infiammazioni alle vie uro- seminali hanno questi sintomi che tendono spesso a permanere anche a patologia risolta.

Infine alle sue ultime richieste noi andrologi diamo generalmente l'indicazione a svolgere una regolare attività sessuale e questa "regolarità" deve essere sempre indicata dal suo urologo od andrologo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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Dr. Mario De Siati Urologo, Andrologo 2.9k 86
Dopo un prostatite acuta possono permanere dei disturbi anche in assenza di di malattia.
Una regolare attività sessuale non ha mai fatto male a nessuno anzi la prolungata astinenza può accentuare i disturbi.

Distinti saluti

Dott. Mario De Siati Urologo-Andrologo esercita a Foggia,Taranto,Altamura (Bari),Brindisi

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Utente
Utente
Gentili dottori,
vi ringrazio per le vostre risposte e ne aprofitto per fare altre due domande:
1) anzitutto se, oltre alla già effettutata visita urologica, sarebbe il caso di fare anche una visita andrologica da uno specialista.
2) in secondo luogo vorrei sapere quale potrebbe essere la causa di questi miei disturbi se si esclude l'origine batterica.

Vi ringrazio per una eventuale risposta...
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore,

la differenza tra un andrologo ed un urologo è dovuta al fatto che generalmente il primo, anche quando affronta problemi nell'area uro-genitale o propriamente urologica, pensa sempre anche alle future conseguenze che possono avere le eventuali indicazioni diagnostico-terapeutiche sulla sfera sessuale e riproduttiva.

Comunque si ricordi che alcuni urologi, come il sottoscritto, hanno anche la specialità di andrologia e viceversa.

La o le cause dei suoi disturbi sono state già da noi ipotizzate nel precedente post ma, se lei ci chiede tutte le possibili cause di una infiammazione della ghiandola prostatica, non basterebbe, anche essendo sintetici, un intero trattato d'andrologia.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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[#5]
Utente
Utente
gentile dottore,
la ringrazio per le sue delucidazioni.
Oggi sono stato dal medico di base che mi ha ripetuto le sue stesse parole. Mi ha comunque prescritto un controllo del psa perchè mi ha detto di voler mantenere sotto controllo la prostata.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore,

fatta l'indagine poi, se lo desidera, ci aggiorni.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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[#7]
Utente
Utente
Gentile dottore,
i risultati dell'esame dovrebbero essere pronti giovedì mattina e riferirò i risultati.

Cordiali saluti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore,

noi qua siamo ed attendiamo.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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Utente
Utente
Gentile dottore,
i risultati dell'esame indicano:
- velocità di eritrosedimentazione 2 mm/h (1 - 10 intervallo di riferimento)

- proteina C reattiva 0.17 mg/L (0.00 - 5.00 intervalli di riferimento)

- PSA totale 0.71 ng/mL
- PSA libero 0.32 ng/mL
- Rapporto PSA libero/totale 45,1%

Riguardo gli ultimi tre valori, da quando posso vedere, sembra non ci siano problemi ma cosa sono i primi due valori?
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Caro lettore,

gli ultimi tre "valori" sono molto "tranquillizzanti" ed anche i due primi "valori", che generalmente indicano un processo infiammatorio, sono nella norma.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
www.andrologiamedica.org
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Utente
Utente
la ringrazio per la risposta!
Saluti.
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