Questioni di prostata e indicazioni
ho 64 anni, dunque IPB e prostata voluminosa da molti anni e ultimamente come disturbo predomina che spesso, dopo aver urinato, dopo un pò devo tornare a farne ancora un poco, e a volte anche uscite di gocce involontarie (non sempre).
1 mese fa ebbi visita dal mio vecchio urologo che dopo l'ecografia mi disse di iniziare a pensare ad un intervento chirurgico (c'è pure un discreto diverticolo in vescica); alla palpazione rettale mi disse che la prostata era morbida.
Il PSA risultava piuttosto alto: 14, 6
Sempre Avodart e Terazosina e anche integratore Urisol (Nutriva) e ha predisposto 7 iniezioni di un antibiotico e nuova valutazione PSA a fine gennaio con visita di controllo (ieri).
Alcuni giorni fa ho rifatto il PSA che dava: 4, 1 e il rapporto libero su totale: 20.
Il valore intorno a 4 del PSA è uguale a come lo avevo 5 anni fa.
Infine ha prescritto una Ecografia prostatica transrettale, che un paziente potrebbe pensare "mi fa fare questo esame per vedere se sono da operare"; no, lui sul foglio ha ordinato quell'esame scrivendo che serve per decidere con che tecnica mi dovrà operare...
Alla fine gli ho chiesto se si era evidenziato qualcosa di maligno (cioè di tumore maligno), e lui mi ha detto di stare tranquillo...
Tranquillo, ok, la sua parola certo conta, però voglio dire: ho due fratelli maggiori, ed entrambi sono stati operati di cancro alla prostata (prostatecttomie radicali), quello di mezzo poi operato l'anno scorso a Bologna, il cancro aveva invaso linfonodi, zone limitrofe prostata insomma e recentemente mi ha detto che deve fare la chemio; il maggiore operato a Peschiera 12 anni fa col da Vinci, recentemente ha detto che gli si è alzato il PSA; mio babbo aveva ipertrofia molto grossa; suo fratello cioè il mio zio a 68 anni è morto proprio di tumore alla prostata a metà anni '90; e so che il mio bisnonno paterno morto nel 1950, aveva importanti problemi prostatici.
Detta tale familiarità, posso davvero stare tranquillo? Cioè nonostante la forte familiarità non è matematico che si prenda il tumore cattivo vero?
Saluti e grazie
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
solo ora ho letto la Sua risposta di cui non me n'ero accorto, me ne scuso, La ringrazio e subito rispondo.
E La ringrazio pure per il consiglio di effettuare la Risonanza multiparametrica, di cui terrò ovviamente conto. Ho rapidamente letto ora che tale risonanza la si può effettuare con o senza il contrasto, e questa questione tecnica come paziente non mi dovrebbe riguardare, cioè dico di saperne, solo se è possibile con le note del mio caso nella mia indicate, se è possibile dire quale tipologia sarebbe idonea al mio caso.
Ancora grazie e buona serata
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Oggigiorno gli interventi per ostruzione prostatica si eseguono con la classica tecnica - a cielo aperto - (adenomectomia transvescicale o retro-pubica) diremmo solo in casi eccezionali. Le moderne tecniche basate sul laser permettono in mani sufficientemente esperte di risolvere praticamente qualsiasi situazione. La ripresa funzionale è generalmente molto buona, di questo non si deve assolutamente preoccupare, anche se dovrà avere 2-3 mesi di pazienza per riuscire ad apprezzare definitivamente i vantaggi dell'intervento.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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chiederei una informazione, che di questo mi pare non ho mai chiesto.
Nella mia vescica è presente un diverticolo che se molti anni fa la Uretrocistografia retrograda minzionale lo definiva "Piccolo diverticolo para - ureterale dx", ora nella recente visita l'urologo lo ha definito di "discrete dimensioni". il Vs collega mi ha parlato di intervento di disostruzione prostata, ma in merito al diverticolo nulla ha detto (che poi sapendo che è piuttosto sintetico, il fatto che non ne abbia parlato nulla dice...).
Allora io chiedo:
Quand'è che si decide di intervenire su un diverticolo?
E nell'ipotesi che sia da operare, si potrà intervenire durante l'operazione di prostata o il diverticolo richiede un intervento a parte? e nel caso che si possa intervenire durante la chirurgia prostata, ci sono delle metodiche di intervento disostruzione prostata che escluderebbero di intervenire sul diverticolo? scusate se sono stato un pò analitico, ma visto che sono sull'argomento, ho chiesto tutto quello di cui mi preme sapere, grazie
Saluti e grazie
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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ieri ho effettuato la ECOGRAFIA PROSTATICA TRANSRETTALE e riporto il referto:
Indicazione: Controllo in paziente di 64 anni
Familiarità per K prostatico: due fratelli ed uno zio paterno
Anamnesi
Paziente con IPB in terapia con Terazosina 5 mg + Avodart
Pregressa IVU nel mese di dicembre '23
Allergie nega
Comorbilità No
Interventi chirurgici
Tonsillectoma
Ernioplastica inguinale sinistra
Esami di laboratorio e strumentali
PSA reflex 4,2 ng/ml rapp 19,7 % - 25.01.2024
Esame Obiettivo: h 189 cm Kg 85
DRE: Prostata >3 x soffice, assenza di nodularità sospette. Ampolla regolare.
REFERTO E.P. TRANS-RETTALE (TRUS)
Ecostruttura: Omogenea, marezzata in toto in sede transizionale, con molteplici aggregati sclero-calcifici in zona periadenomatosa e periuretrale.
Forma: Ghiandola prostatica a conformazione bilobata simmetrica.
Contorno capsulare: regolare a destra, regolare a sinistra. Risulta ben visibile l'angolo vescico-prostatico.
Volume ghiandolare: circa 120 cc
Volume adenoma: circa 63,4 cc
Vascolarizzazione perighiandolare: presenza di ectasie vascolari, compatibili con flogosi.
Vescicole seminali: simmetriche, lievemente ectasiche bilateralmente
Indicazioni chirurgiche:
Eventuale indicazione ad intervento disostruttivo di adenomectomia prostatica
Esami strumentali e controllo:
Uroflussometria con valutazione del RPM
Dosaggio di: PSA REFLEX, Vitamina D, Testosterone totale, TSH reflex
Successivo con esami di laboratorio e strumentali.
Consigli terapeutici:
prosecuzione della terapia in corso.
Non ho mai letto di questo termine " Ecostruttura marezzata" (in toto in sede transizionale), ma percepisco che non segnali nulla di buono il termine "marezzata": se potreste spiegarmi, grazie.
E con gli ovvi limiti di consulti senza visita, sarei a chiedere se a Vs parere questa prostata potrebbe essere operata con le tecniche moderne di tipo Laser (e non col tradizionale cielo aperto, col taglio cioè).
Grazie
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Ho notato che Lei è esperto specializzato in questioni renali, quindi è proprio la persona giusta che mi può rispondere.
Praticamente questo, che ho letto da più parti che problemi ostruttivi di prostata potrebbero pure portare alla temibile "Idronefrosi", ed io alcuni mesi fa - non tanti - per un certo periodo (qualche settimana) ho avvertito sul fianco destro (solo sul destro) una specie di fitta (dolorino, dolenzia non so neppure come chiamarla) non dico 24 ore al giorno, comunque piuttosto continua...tipo come un qualcosa, una punta che spingesse sul fianco, certo la zona non era distante dal rene...il mio medico non l'ha presa in considerazione, io pensavo poteva essere anche tipo un calcolino...
Ora questa fittarella è sparita completamente, non l'ho più da circa 3 mesi...mi chiedo cosa poteva essere...
Poteva essere un sintomo di idrofrenosi?
Più o meno in quel periodo avevo fatto le analisi novembre 2023 e la Creatina era 0,95 e la Velocità glomerulare 85, certo un pò peggiorati dai valori del 2018 che erano 0,8 e 100, mi riferisco in particolare alla velocità di filtrazione...
Come si potrebbe fare per vedere se ho od ho avuto la idronefrosi o segni di idronefrosi?
Grazie
La dilatazione da ostruzione prostatica non è un evento episodico, ma una manifestazione che si sviluppa su tempi lungi (anche anni) e che non può sfuggire aglia ccerttamenti, sia ecografici, sia funzionali. Il rialzo della creatinina è sempre molto consistente (e. 8 mg% ed oltre). Diremmo che lei possa stare ben tranquillo da questo punto di vista.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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ho il referto della RISONANZA MAGNETICA MULTIPARAMETRICA.
L'Urologo dell'ospedale che l'ha prescritta, da quello che avevo capito l'aveva prescritta per dirimere, nell'ottica dell'intervento chirurgico, se seguire intervento di prostata benigna adenomatosa o di prostata con tumore maligno, che bisognava capire bene quello mi pare che disse, e anche per la familirarità (Un pò come disse Lei).
Mi si dica per cortesia: c'è il tumore maligno?
Questo il REFERTO
Quesito clinico d'invio: importante familiarita' per neoplasia prostatica. Se possibile valutare il diverticolo vescicale
RM prostata biparametrica
Quesito diagnostico: familiarità
Esame eseguito con sequenze T1 e T2 TSE, DWI, secondo piani assiale,
coronale, sagittale
La prostata ha un diametro sagittale di 92 mm, antero-posteriore di 56 mm e
trasversale di 60 mm (volume di 160 cc ) con presenza in sede mediana di
nodulo di iperplasia adenomatosa a componente mista del diametro di 54x51 mm e con lobo medio che aggetta in vescica
La porzione periferica della prostata, compressa dall'area di iperplasia
adenomatosa, non presenza aree ipointense in T2 ne con significativa
restrizione della diffusione ad alti valori di b (indice PI-RADS di 2)
La zona transizionale presenta alcune formazioni nodulari modicamente
ipointense in T2 a contorni regolari senza restrizione della diffusione ad alti valori di b e con indice PI-RADS di 1.
Nei limiti le vescicole seminali. Non discontinuità del profilo capsulare. Non significative adenopatie nei territori esaminati
Grossolano diverticolo del diametro di 43 x20 mm in corrispondenza della
parete postero laterale destra della vescica con colletto di circa 7,3 mm
E in questo caso, devo anche riferire questo. L'urologo che mi visitò privatamente (che mi conosce da anni) ha detto che bisognerà fare un "tagliettino", insomma operare a cielo aperto, "Così sistemiamo anche il diverticolo, F. (il mio nome mi da del tu)", mi ha detto; l'urologo dell'ospedale (che poi lavorano pure insieme) in prima battuta ha detto "Laser" poi quando io gli ho detto che ci sarebbe il diverticolo vescicale, lui è stato perplesso pensieroso e non ha aggiunto nulla, solo scrivendo nel quesito diagnostico se si poteva valutare il diverticolo, demandando la decisione a quando gli porterò il referto.
Mi sa che me la vedo brutta: bene che vada, mi taglieranno....
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Avrei pure una questione a cui sto pensando, e chissà forse una indicazione di guida me la si potrà dare.
Oltre all'ospedale della mia città, sto pure pensando di avere un consulto - che potrebbe pure avere seguito, non so - con un urologo che sia di un altro ospedale; almeno in uno dei tre (non lontani) su cui ho posato gli occhi.
Ho provato, a distanza di qualche giorno, a telefonare un paio di volte al reparto di Urologia del medesimo ospedale, chiedendo come poter scegliere un Urologo in libera professione, e la prima volta mi è stato grossolamente risposto che per la mia questione (I P B) vanno tutti bene, e la seconda volta (risposta correttissima) che loro non potevano in alcun modo fare dei nominativi.
A questo punto mi domando: ma se vi sono, che so 7 o 8 Urologi di un reparto di urologia che visitano anche in libera professione, ed io non ne conosco nessuno, come faccio a scegliere? forse, come dice mia cognata, lei sceglie sempre medici specialisti un pò attempati perchè l'esperienza che hanno, lei mi dice, è un valore aggiunto; si potrebbe però pure controbattere che in una disciplina medica in cui vi sono apparecchiature chirurgiche di moderna concezione, forse lo specialista giovane o medio-giovane è più probabile che abbia dimestichezza col macchinario moderno rispetto ad uno specialista anziano, no? queste sono solo giusto due considerazioni...
E poi, uomo o donna? non mi ha mai visitato un Urologo donna - e ve ne sono pure nelle mie zone - quindi nulla posso dire, ma una cosa per mia esperienza vissuta la posso dire, ovvero che mediamente i medici donne (sia di Base che Specialiste) - ripeto, magari non sarà così in modo assoluto ma dal mio riscontro personale, sì - hanno una dose di pazienza ed accuratezza maggiore rispetto ai maschi. Specie se sono medici donna giovani, posso testimoniarlo.
Ma nessuno si ritenga offeso!
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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recentemente mi è venuto un dubbio.
Tenendo in considerazione il referto della Risonanza prostata, e tenendo pure in considerazione della mia alta familiarità per tumore prostatico (due fratelli e zio paterno), guardando nel sito Azienda Sanitaria della mia Regione (Emilia Romagna) mi è capitato di notare che vi sono delle tabelle che consigliano, o indicano (non ho capito bene) di effettuare dei test genetici per vedere appunto se la mia genetica è predisposta - o forse già attiva - per cancro prostatico. Si citano dei vari BRCA1 e BRCA2 ed altri, sinceramente non che ci abbia capito più di tanto, con tutte quelle sigle, ma è sicuro come il sole che quando riferiscono dei familiari con cancro prostatico, io ci rientro certamente in quella tabella (che forse sarà a livello nazionale e non solo regionale, non so).
Cosa devo fare, dovrei farli quegli esami genetici? devo farmeli prescrivere? sono convenzionati? perchè ho letto che sono piuttosto costosi...
Grazie
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2021/02/2021_Racc_BRCA_prostata.pdf
Non è proprio dal sito che avevo visto ieri che era proprio della USL Emilia Romagna, comunque la tabella in oggetto è medesima, perfettamente uguale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Io ho un paio di questioni che lei certamente ed agevolmente potrà dipanare.
La prima è questa. Ogni volta che capita che parlo con mio fratello (che fu operato per tumore col Da Vinci nel 2011), mi dice: "Cerca di farti operare in laparoscopia" e io gli ripeto che non deve confondere la mia con la sua patologia, che tra i tanti modi di operare la IPB mai ho letto che si attua anche in laparoscopia. Allora Le chiedo: ma si può operare l'adenoma benigno in laparoscopia?? e se anche fosse possibile (non perchè io non l'ho letto escludo la possibiltà, per carità), visto che non ne ho mai letto, ipotizzo che sia una metodica molto particolare...non penso proprio che qua la attuino, nella mia città. Così almeno potrò rispondergli, al fratello, con cognizione di causa...
La seconda questione è un pò più laboriosa, ma cercherò di spiegarmi. Sto cercando di capire se questo peggioramento che constato negli ultimi mesi, sia dovuto al cambio di terapia, o a cosa. In sintesi, quando dico peggioramento mi riferisco al fatto che sino ad alcuni mesi fa, poteva certo capitare occasionalmente che dopo che avevo urinato, poi dovevo tornare una seconda volta per "finire", ma non ricordo la particolare sensazione di avere un pò di urina lì in fondo, anche nell'ultimo tratto (al pene), o gocciolamento particolare, no...ora invece quasi ogni volta che urino, poi devo tornare a volte anche due volte, e mi sento meglio solo dopo aver fatto anche l'ultima piccolissima minzione..ma non solo, e questa è una novità: qualche volta può capitare, anche dopo alcune ore che non urino, di sentire che devo andare in bagno e di questo vengo pure avvisato non solo dal normale stimolo ma dal fatto (e questa è la novità assoluta) che mi trovo una o due,( boh) gocce negli slip...insomma, una sorta di incontinenza (se pur lieve, spero)! allora il mio pensiero è andato alla terapia, nel senso che io per tanti anni ho fatto terazosina 1 alla sera 5 mg e 1/4 al mattino, poi un paio di anni fa una volta (l'unica volta) ebbi un episodio di Ritenzione urinaria acuta e l'urologo dell'ospedale, dicendo che non gli piacevano quegli "smezzamenti" mi levò la terazosina per darmi la tamsulosina i compressa al giorno, poi a novembre scorso devo aver avuto una forte congestione sia urinaria che intestinale, il psa si alzò tanto, andai dal'urologo che mi conosceva da sempre e mi ha levato la tamsulisina per darmi terazosina 1 sera 5 mg + 1/2 al mattino.
Giusto due giorni fa sono andato in ospedale al controllo che dovevo mostrare il referto della risonanza prostata e poi valutazione per intervento, c'era una urologa e in poche parole le ho sintetizzato quello che accusavo di nuovo cioè proprio quello che ho scritto qui adesso, chiedendo se si poteva imputare la causa di questi nuovi problemi alla terapia, se dipendeva dal tipo di alfalitico, se fosse il caso di cambiarla, e lei un pò laconicamente mi ha risposto: "No la terapia va bene questa, non c'entra l'alfalitico, il motivo è la prostata". Allora dottore (magari faccia finta che non ho scritto il parere della Collega...:-) ), cosa ne penserebbe, non c'entra niente l'alfalitico a Suo modo di vedere (perchè con tutto quello che ho scritto mi conosce molto di più Lei della dottoressa, che giusto due giorni fa mi ha visto, solo le carte poi..)?
Grazie
Paolo Piana
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Paolo Piana
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Quindi la laparoscopia, da quanto capisco è possibile per la IPB ma sarebbe un pò di "elite" nel senso che non è tanto diffusa.
Quindi è la prostata ingrossata il motivo degli ultimi problemi, non la terapia, bene la conferma.
Che aggiungere, spero che alla fine della storia dopo l'operazione, di riuscire a riprendere una minzione almeno accettabile....
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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