Massima lunghezza
Salve.
So che la mia domanda può sembrarvi strana, ma la motivo immediatamente.
Chiedo scusa se in alcuni passaggi potrei sembrare un po' esplicito, ma non saprei come altro spiegare.
Per motivi che non sto qui ad elencare, io e la mia ragazza abbiamo deciso di non avere alcun rapporto sessuale prima del matrimonio.
Quindi vorrei evitare di fare una scelta che farebbe "soffrire" entrambi.
Giusto per info: entrambi abbiamo passato la trentina.
E lei stessa, parlando d'altro, mi ha riferito lei stessa di avere l'utero retroflesso, che ho letto causa dolore durante i rapporti in cui c'è una penetrazione più profonda.
Ora, più volte ho letto di persone che, a causa di un pene troppo sviluppato, causavano dolore alla partner andando a urtare il collo dell'utero, e questa è una cosa che vorrei assolutamente evitare.
Facendo varie ricerche è emerso che la profondità delle normali vagine sono comprese tra i 7, 5 e gli 11 centimetri, e che in stato di eccitazione possono RADDOPPIARE la profondità, quindi diciamo tra i 15 e i 22 centimentri.
Se disgraziatamente mia moglie avesse una profondità "minima" (15cm) e io avessi un pene leggermente più lungo (ad esempio 15, 5 o 16cm), le causerei inevitabilmente dolore in caso di penetrazione profonda?
E se lo avessi di 17?
18?
(chiedo in questo modo anche per proteggere la mia privacy al riguardo)
Quindi la mia domanda è: Qual è la lunghezza che SICURAMENTE non provocherebbe mai dolore?
So che esistono posizioni che impediscono una penetrazione profonda, ma mi sembra un po' una forzatura, perché forse la parte esteriore del clitoride viene stimolata solo in caso di penetrazione totale, cioè quando la parte di pelle al di sopra del pene (che copre l'osso pubico) impatta sul clitoride.
E in più mi sembra che il maggior piacere l'uomo lo provi quando "spinge" un po' di più.
Se ho sbagliato qualcosa nei "calcoli" o nei ragionamenti che ho fatto, vi prego di dirmelo senza problemi, ma anche senza esagerare con le "rassicurazioni".
Preferisco una risposta "realistica" ad una risposta "romantica" del tipo "vai tranquillo, andrà tutto bene".
E vi chiedo di tener conto sempre del problema dell'utero retroverso di lei, che potrebbe essere una variante significativa.
Grazie infinitamente per le cortesi risposte.
So che la mia domanda può sembrarvi strana, ma la motivo immediatamente.
Chiedo scusa se in alcuni passaggi potrei sembrare un po' esplicito, ma non saprei come altro spiegare.
Per motivi che non sto qui ad elencare, io e la mia ragazza abbiamo deciso di non avere alcun rapporto sessuale prima del matrimonio.
Quindi vorrei evitare di fare una scelta che farebbe "soffrire" entrambi.
Giusto per info: entrambi abbiamo passato la trentina.
E lei stessa, parlando d'altro, mi ha riferito lei stessa di avere l'utero retroflesso, che ho letto causa dolore durante i rapporti in cui c'è una penetrazione più profonda.
Ora, più volte ho letto di persone che, a causa di un pene troppo sviluppato, causavano dolore alla partner andando a urtare il collo dell'utero, e questa è una cosa che vorrei assolutamente evitare.
Facendo varie ricerche è emerso che la profondità delle normali vagine sono comprese tra i 7, 5 e gli 11 centimetri, e che in stato di eccitazione possono RADDOPPIARE la profondità, quindi diciamo tra i 15 e i 22 centimentri.
Se disgraziatamente mia moglie avesse una profondità "minima" (15cm) e io avessi un pene leggermente più lungo (ad esempio 15, 5 o 16cm), le causerei inevitabilmente dolore in caso di penetrazione profonda?
E se lo avessi di 17?
18?
(chiedo in questo modo anche per proteggere la mia privacy al riguardo)
Quindi la mia domanda è: Qual è la lunghezza che SICURAMENTE non provocherebbe mai dolore?
So che esistono posizioni che impediscono una penetrazione profonda, ma mi sembra un po' una forzatura, perché forse la parte esteriore del clitoride viene stimolata solo in caso di penetrazione totale, cioè quando la parte di pelle al di sopra del pene (che copre l'osso pubico) impatta sul clitoride.
E in più mi sembra che il maggior piacere l'uomo lo provi quando "spinge" un po' di più.
Se ho sbagliato qualcosa nei "calcoli" o nei ragionamenti che ho fatto, vi prego di dirmelo senza problemi, ma anche senza esagerare con le "rassicurazioni".
Preferisco una risposta "realistica" ad una risposta "romantica" del tipo "vai tranquillo, andrà tutto bene".
E vi chiedo di tener conto sempre del problema dell'utero retroverso di lei, che potrebbe essere una variante significativa.
Grazie infinitamente per le cortesi risposte.
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E' curioso il suo approccio - ingegneristico - alla situazione, apprezzabile per l'impegno, ma molto lontano dalla realtà. In medicina non esistono sicurezze né certezze, ma solo probabilità. Lei basa tutto il suo ragionamento su una situazione riferita (utero retroverso), non oggettivata in alcun modo e sulla quale è quindi impossibile impostare qualsiasi ragionamento. Inoltre, tutte le misurazioni sono da considerare dati statistici, assolutamente variabili in base ad una infinità di condizioni soggettive. I tessuti biologici, le strutture e gli organi non si possono misurare con il calibro come delle componenti meccaniche. Innanzi tutto le diremmo di sdrammatizzare parecchio la situazione, invitare la sua partner a sottoporsi ad una attenta rivalutazione ginecologica e quindi mantenere un atteggiamento di coppia il più aperto possibile, senza timori, nella certezza che in ogni caso non si potrebbero causare dei danni seri od irreparabili.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 30/01/2024.
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