Stent in gravidanza, problematiche

Salve,
A 30 settimane di gravidanza sono stata ricoverata per una colica renale provocata da un calcolo di 8mm.
Hanno optato per inserirmi uno stent doppio j, sono stata sotto osservazione per 5 giorni.
Le urine erano ok.
Quando arrivo a casa ho iniziato ad avere fastidi, urine rosse, dolori al basso ventre, spasmi alla vescica e tanta fatica a trattenere la pipì, sembra che devo urinare tantissimo e magari escono 4 gocce.
Ad oggi è passato un mese circa.

Ho eseguito esame delle urine la scorsa settimana e indica la presenza di numerosi eritrociti, leucociti, numerosi batteri e urati amorfi.

Parlato con l’urologo mi conforta dicendo che una volta rimosso lo stent (solo dopo il parto e dopo tac) ritorneró come prima.
Ma possibile che devo tenermi il male e il fastidio senza fare una cura?
Non curando non potrebbe darmi ulteriori problemi e andare a peggiorare ancora di più?

Inoltre sono molto preoccupata con il parto, se sento quando scalcia o altro non oso immaginare il dolore che proveró.
E dopo la rimozione nel caso in cui dovessero farmi anestesia rischio di non poter più allattare?


Grazie per la risposta, sto impazzendo e non so più come gestire la situazione! Essendo incinta ancora peggio...
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
I fastidi che ci riferisce sono essenzialmente legati alla presenza dello stent, che idealmente dovrà essere mantenuto fino a parto espletato, quando sarà possibile intervenire per eliminare il calcolo. Questo ora non è possibile per la deformazione delle vie urinarie dovute all'utero gravido ed all'impossibilità di utilizzare i raggi x, che sono necessari per eseguire quseti interventi endoscopici. Purtroppo il fastidi da stent sono dovuti all'irritazione meccanica sulle deicate pareti delle vie urinarie, non vi è una evidente componente infiammatoria od infettiva (in assenza di febbre) ed i comuni farmaci antidolorifici sono poco efficaci. Se l'intolleranza allo sten è assoluta, si può risolvere in altro modo, facendo scaricare direttamente il rene attraverso un tubicino inserito nel fianco per puntura (nefrostomia percutanea). E' comunque abbastanza raro dover attivare a tanto, in genere in qualche modo si riesce a trovare un compromesso per il rimanente tempo della gestazione.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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