Il chirurgo alla rimozione del testicolo "superstite"

Ho 37 anni e nel luglio 2005 mi sono sottoposto ad un' orchiectomia radicale in seguito ad una neoplasia al testicolo sx, neoplasia che è risultata essere un seminoma anaplastico.
Nei successivi controlli TAC e PET sono risultati interessati dalla malattia due linfonodi in sede lombo-artica sx trattati con radioterapia, con buoni risultati.
In questo periodo sto eseguendo i controlli periodici a cui mi sottopongo regolarmente ogni 4 mesi, ed un' ecografia eseguita sull' altro testicolo ha evidenziato una neoformazione di circa 7mm.
Ora mi viene suggerito di eseguire un' intervento esplorativo che puo' costringere il chirurgo alla rimozione del testicolo "superstite".
A questo punto ho due domande da farle:
- capisco la necessità di eseguire l' intervento, in quanto puo' chiarire di che natura è la neoformazione, ma possibile che ,vista la mia storia, non ci siano strade alternative da tentare prima della definitiva rimozione del testicolo (in caso di conferma della prognosi tumorale naturalmente)?
- esiste ancora una vita sessuale per un soggetto privo dei testicoli? se si con quali terapie (testosterone suppongo)? con quali controindicazioni?
Ringraziandola anticipatamente per la gradita risposta le porgo i miei più sinceri saluti!
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109
Gent.le utente,
non Le nascondo che rispondo poco volentieri alle Sue domande.
1 E' improcrastinabile un interv esplorativo specie se l'ecocolordoppler dimostra un aumento di irrorazione nella neoformaziomne di 7 mm da Lei descritta.
2 Alla seconda Sua domanda a cui Lei ha per altro già risposto, non rispondo perchè è inutile mettere il carro davanti ai buoi!Se il problema si porrà , e ciò non è detto , in quel momento ci si penserà anche perchè non esistono alternative.
Cordiali saluti

Dott.Roberto Mallus

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Dr. Sergio Longhi Urologo, Andrologo 222 1
Concordo con quanto indicatole dal colega Mallus per gli aspetti oncologici. Le rispondo per gli aspetti andrologici. Nel caso che lei debba subire una ulteriore orchiectomia è ovvio che non produrrà più testosterone e spermatozoi. Per il primo aspetto lei dovrà eseguire una terapia ormonale sostitutiva onde conservare gli effetti positivi sia sessuali che metabolici del testosterone e potrà essere eseguita con terapia orale giornaliera, per applicazioni di gel giornaliera o con terapia intramuscolare con iniezione settimanali, quindicinale,mensili e , speriamo presto disponibile in Italia, trimestrali. Per la sterilità, dovrebbe conservare il suo seme attuale , la cui qualità dovrà essere attentamente valutata prima di procedere al congelamento. Cordiali saluti e in bocca al lupo.

Longhi

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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
da persona intelligente ed equilibrata Lei ha perfettamente focalizzato il problema. L'intervento esplorativo e l'esame istopatologico intra-operatorio è inevitabile, con l'ausilio dell'ecografia intraoperatora qualora la tumefazione non sia palpabile. Credo che questa eventualità sia altamente probabile (tumefazione di 7 mm!). Tutto il resto, mi creda, va affrontato dopo questo primo essenziale momento.
Davvero affettuosi auguri per tutto.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.8k 1.2k
Caro lettroe,
anch'io concordo con quanto detto soprattutto dal collega Longhi. L'esplorazione chirurgica e tutto l'iter successivo, vista anche la sua storia clinica passata ,sono quelli normalmente previsti. Una cosa importante e spesso trascurata è invece la necessità di crioconservare , se non già fatto , il suo liquido seminale. Spesso mi capita di vedere giovani uomini con un pregresso problema oncologico ormai risolto ma che , non essendo stati informati al momento opportuno , non avevano crioconservato il proprio liquido seminale . Purtroppo in questi casi , soprattutto in Italia, dove dal 2004 è stata promulgata una legge di chiaro stampo "ideologico", non è più possibile la donazione di gameti e l'eventuale alternativa , in queste situazioni è purtroppo quella di rimanere senza figli, adottare (procedimento non così semplice come potrebbe sembrare) o di ricorrere a centri collocati fuori dal nostro territorio nazionale.
Auguri ed un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
voglio sperare che Le sia stata consigliata la procedura di crioconservazione dopo il primo intervento di orchiectomia...
Ancora affettuosi saluti ed auguri per la più felice soluzione del Suo problema.
Prof. Giovanni MARTINO
[#6]
Utente
Utente
Buongiorno a tutti,
ringrazio tutti i medici intervenuti per la gentilezza e la sensibilità mostrata;
a riguardo della crioconservazione del seme, il problema non me lo sono posto poichè, fortunatamente, sono già padre di due bambini meravigliosi!
A questo punto la mia domanda è un' altra:
sarebbe opportuno mettermi nelle mani di un chirurgo urologo di rinomata esperienza (Primario di Urologia dell' ospedale a cui mi sono rivolto) o posso mettermi tranquillamente nelle mani della struttura pubblica (cioè chi c'è, c'è)?
Ipotesi, la prima, che mi è stata caldamente consigliata dall' urologo a cui ho esposto il mio problema la scorsa settimana, vista la delicatezza della mia situazione....
Cordiali saluti e grazie ancora!
P.S.
Lunedi eseguiro' una TAC total body, spero non venga fuori altro....
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109
Gent.le utente,
Buonasera.
Non credo che la Sua supposta patologia necessiti di una figura apicale.
I medici sono perlopiù in coscienza e conoscenza aldilà di quanto ci viene ormai quotidiniamente propinato dai quotidiniani.
Scelga comunque il collega con cui riesce a stabilire una buona comunicazione.
Cordiali saluti e.. in bocca al lupo!
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
io credo che la correttezza deontologica vuole che Lei si faccia operare dal Collega che così bene, fino ad ora, L'ha seguita clinicamente. Se lui non fosse un Chirurgo, beh il problema è diverso ed allora si che può, anzi deve, farsi consigliare un Operatore.
Le difficoltà del Suo intervento stanno tutte nella identificazione intra-operatoria di una tumefazione testicolare di soli 7 mm di diametro, che non credo sia palpabile. Se lo fosse, cioè se fosse situata del tutto in superficie testiclare, non vi è alcun problema ad identificarla. Se non fosse palpabile (come suppongo realistico), vuol dire che è situata all'interno dell'organo e quindi è indispensabile, durante l'intervento, "puntarla" con un repere sotto guida ecografica.
Spero di essermi spiegato
Ancora affettuosi auguri e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
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Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
concordo con il prof Martino

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

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Dr. Domenico Battaglia Urologo, Andrologo 259
Concordo con il Prof. Martino

Dr. D. Battaglia

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Dr. Tommaso Corvasce Urologo 99 2
carissmo utente, lei non specifica la sede della neoplasia nel testicolo superstite !. ferme restando le indicazioni alla chirurgia radicale, la seconda neoplasia potrebbe anche risultare essere un CIS !. In tal caso converrebbe prima conoscere esattamente la sede della neoplasia (polare, mesiale, lo stato oncologico attuale dopo terapia chirurgica e radiante, e valutare l'opportunita' (se possibile) di un intervento testis-sparing al fine di ridurre le possibilita' di ipogonadismo (ripeto solo se possibile). se vuole ulteriori ragguagli scriva a uroandros@hotmail.com.