Cistite o quant’altro? e quale terapia seguire ?

Buonasera dottori, sono un uomo di 30 anni, da sempre ho sofferto di fastidi del tratto urinario autonomamente classificati come cistite, di solito curati con monuril e apparentemente scomparsi, ma poi ricomparsi dopo un po’ di mesi.
Da un paio di settimane a questa parte i sintomi sopracitati si sono presentati per l’ennesima volta ma in maniera più forte, il monuril non ha dato beneficio ed eseguo così un esame delle urine con antibiogramma, che risulta positivo ad Escherichia coli, inizio sotto indicazione del medico, che conferma si tratti di cistite, una prima terapia con Ciproxin con dosaggio 125mg per una settimana, alla fine della quale rifaccio gli esami delle urine che risultano ancora positive.
Faccio allora una visita urologica durante la quale il medico dopo avermi visitato mi riconferma terapia con Ciproxin questa volta però con dosaggio da 250mg due volte al giorno per 10 giorni.
Passato questo arco di tempo rifaccio esame delle urine che per la seconda volta risultano positive allo stesso batterio.
Vi chiedo quindi un vostro parere sulla diagnosi, vista la presenza oltre a fastidi urinari quali: bruciore nella minzione, urgente stimolo di urinare ecc, anche di fastidi sessuali quali: eiaculazione dolorosa e precoce, si possa di fatto parlare di cistite o si tratta di qualcos’altro?
Secondo voi sarebbe opportuno fare altri esami oltre le analisi delle urine?
E poi vorrei un vostro parere sulla corretta della terapia e sulla posologia di questa, Ciproxin per quali patologie va bene?
E in quale dosaggio e per quanto tempo con i miei sintomi?
Grazie in anticipo.
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.7k 1.9k
Lei ci scrive dal profilo di una donna di 25 anni, questo è scorretto perché non possiamo disporre di molti dati utili all’interpretazione del caso. La invitiamo ad aprire un suo profilo personale ed utilizzarlo in futuro.
La vera cistite infettiva, così comune nel sesso femminile, nel maschio adulto è invece molto rara. Quasi tutti i disturbi delle basse vie urinarie sono legati più o meno direttamente alla prostata. Definire la presenza di batteri all’interno della prostata è piuttosto difficile e spesso vi è il rischio di ottenere risultati falsamente positivi o difficilmente interpretabili. Inoltre, nella prostata gli antibiotici entrano poco e male ed insistere a lungo con terapie intense o ripetute rischia di avere effetti collaterali negativi sulla flora batterica intestinale (microbiòta) selezionando batteri sempre più resistenti ed aggressivi. Senza contare i noti effetti collaterali degli antibiotici chinolonici (es. ciprofloxacina). D’ogni modo, la presenza di E. Coli nel maschio adulto è assai più rara che nella donna e quasi sicuramente si correla ad una funzione intestinale non ottimale (stitichezza? colon irritabile?) ed è su questa che bisogna intervenire in primo luogo, altrimenti tutte le terapie urologiche rischiano di essere armi spuntate.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

Cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

Leggi tutto