Dosaggio fosfomicina trometamolo (3g) per infezione vie urinarie uomo

Gentili dottori e dottoresse,

sono un uomo di 24 anni che ha avuto per la prima volta nella sua vita degli episodi di cistite o comunque infiammazione alle vie urinarie.
La prima volta a marzo, ho fatto una cura di antibiotico prescritto dal medico di base e la successiva urinocoltura ha mostrato un valore di batteri prossimo allo 0 e valori nella norma.
Dopo 7 mesi mi sono tornati gli stessi sintomi (bisogno impellente di urinare, dolore alla zona pelvica e continua sensazione di vescica piena), e ho fatto un'altra cura antibiotica di 5 gg (levofloxacina), ero guarito ma dato che per un uomo è strano, anche secondo il mio medico, ho prenotato analisi del sangue e un'ecografia che dovrei fare a gennaio.
Ma ecco che dopo 1 mese dall'ultimo episodio torna di nuovo il problema, con la differenza che ho meno urgenza ma mi sento "bloccato", urino di meno e il getto è meno potente.
Stavolta mi ha prescritto il Monuril (2 bustine da 3g, fosfomicina), che ho preso ieri sera (1 bustina), dopo che la mattina avevo fatto altre analisi delle urine per non alterare gli esiti.
Ritirerò a breve i referti, nel frattempo vorrei anticipare l'ecografia perché sono molto preoccupato.
Adesso sto un po' meglio, provo più sollievo ma mi chiedevo: devo prendere anche la seconda bustina oppure no?
Perché il medico non lo ha precisato ed è difficile da rintracciare.
Sto seguendo la strada giusta?


Grazie dell'attenzione e mi scuso per la lunghezza del testo.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
La vera cistite infetticva, così frequente nel sesso femminile, nel maschio adulto è invece molto rara. Quasi tutte le irritazioni delle basse vie urinarie sono causate più o meno direttamente dalla prostata. Buona parte di queste non hanno una chiara causa infettiva, ovvero è molto difficile che questa venga individuata. Ad esempio, è molto difficile che l'urocoltura sia positiva, poiché l'urina attraversa troppo velocemente la prostata per - caricarsi - di eventuali batteri Molto spesso si ricorre a terapie antibiotiche in modo empirico, con risultati assai variabili ed imprevedibili. Importante è ovviamente affidarsi alle cure di un nostro Collega di un nostro Collega specialista in urologia (preferibilmente sempre lo stesso) che la possa seguire in un percorso generalmente non breve. Noi poniamo sempre l'accento sulle attenzioni dovute allo stile di vita, che deve essere improntato alla massima regolarità
Se non ha febbre e i disturbi sono in riduzione, non assuma altri antibiotici per ora.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dottor Piana, grazie infinite della pronta risposta, a questo punto mi rivolgerò a un urologo appena possibile. Purtroppo non avendo mai avuto queste cose, mai avrei pensato di dover affrontare delle settimane così difficili. Farò tutti gli accertamenti del caso, grazie ancora dell'aiuto. Spero di trovare la soluzione. Cordiali saluti.
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