Che complicanze può dare la sclerosi del collo vescicale?
Da sempre ho difficoltà nella minzione tuttavia anche se con getto ipovalido sono sempre riuscito a svuotare la vescica.
Negli ultimi due mesi il quadro sintomatologico è degenerato:
- svuotamento incompleto
- dolore nella zona perineo prostata mentre urino
- crampi nella zona sovrapelvica mentre urino
Ho svolto gli esami di routine uretrocistografia retrograda minzionale, uretrocistoscopia ed eco con contrasto nessuno ha evidenziato stenosi nel tratto uretrale anteriore/posteriore.
L'eco ha rilevato un diverticolo sul lato destro di 7cm (praticamente una seconda vescica).
Avendo la prostata di normali dimensioni il mio specialista mi ha pre-diagnosticato probabile sclerosi del collo vescicale.
Dico probabile perché con l'ultima cistoscopia non siamo riusciti a raggiungere il collo vescicale (non era in anestesia).
Quello che abbiamo intenzione di fare è di ripetere la cistoscopia questa volta in anestesia totale e se il problema si palesa nel collo vescicale inciderlo sul momento.
Quello che vi chiedo è che complicanze può dare continuare ad andare avanti come adesso?
- Non sento più lo stimolo della pipì (non so se è dovuto alla condizione neurologica o perché vado in bagno spesso per provare a farla)
- Sollecitazione della vescica e dolori muscolari, anche prostatici?
Non so...
Di notte dormo poco e bevo poco, per paura di dover andare più volte in bagno.
Che consigli potete darmi?
Per prendere tempo rispetto all'ultimo esame/operazione stavo pensando di assumere alfa-litici, dite che potrebbero aiutarmi o la situazione è troppo grave?
Inoltre, può una sclerosi del collo dare un blocco totale?
Può degenerare in poco tempo?
Con tutta onestà vorrei evitare un catetere sovrapubico...
Ringrazio tanto chi mi risponderà.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
La ringrazio per la risposta, la stimo e la seguo con piacere per questo la tengo aggiornata della mia situazione e avrei piacere a sapere la sua opinione.
Sono rientrato oggi dall'ospedale dopo essermi fatto ricoverare d'urgenza questa domenica sera. Il quadro sintomatologico era degenerato e dopo una breve visita l'urologo di turno ha deciso di trattenermi.
Lunedì mattina ho svolto l'intervento citato in precedenza (esame di uretrocistoscopia in anestesia spinale). Nessuna stenosi evidenziata, niente nell'uretra e niente nel collo vescicale. Anzi il collo vescicale mi ha detto il chirurgo essere elastico.
Motivo per cui ora si stanno concentrando sulla vescica.
Al fine di trovare una diagnosi non ancora definita i prossimi esami saranno urinocoltura e urodinamica.
In attesa di svolgere questi esami mi è stata prescritta a casa terapia antibiotica con mantenimento catetere (vogliono che si sfiammi la vescica) perché la degenerazione era dovuta ad un infiammazione importante.
Al di là dell'ultimo periodo degenerato le chiedo quali cause NON OSTRUTTIVE potrebbero esserci dietro l'insorgenza di un diverticolo così grande? Può la comparsa dello scompenso essere stata dovuta al diverticolo stesso che appunto fa ristagnare pipì?
Un'ultima curiosità, magari importante per trovare la diagnosi. Perché subito dopo aver eiaculato (praticando autoerotismo o rapporto sessuale) ho un getto minzionale con alta pressione/portata? Sento proprio che la vescica si svuota completamente.
Ad oggi il problema principale è diventato RPM. Per questo mi interessa molto sapere.
Grazie in anticipo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Una tale disfunzione come la tratterebbe lei? Proprio perché le cause sono spesso idiopatiche e di difficile rilevamento mi hanno prospettato una piccola incisione sul collo per aiutare la vescica. Può essere questa una soluzione che azzeri RPM?
Ovviamente prima svolgeremo urodinamica e tutti gli accertamenti.
Riguardo il 'buon getto' in seguito all'eiaculazione il beneficio può essere dato dal rilascio di ormoni che l'atto sessuale comporta?
Grazie
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Le vorrei porre anche questa domanda.
In questo momento sono sotto antibiotico, perché le infezioni ed infiammazioni in atto sono importanti. Una volta passate fra 10 giorni svolgeremo l'esame urodinamico.
Quello che mi chiedo però è: trova corretto sia più giusto agire così e quindi trovare la causa della disfunzione della vescica e poi solo in un secondo momento rimuovere il diverticolo o pensa si potrebbe agire anche al contrario e quindi rimuovere prima il diverticolo e poi trovare la causa del malfunzionamento della vescica che ha creato il diverticolo stesso?
Dico questo perché non vorrei che questo diverticolo così grande fosse responsabile del ristagno di pipì e quindi delle infezioni che si vengono a creare. Fosse così non crede dovrebbero prima 'normalizzare' e ricondurre la vescica a una situazione più tra virgolette normale?
Se domani togliendo il catetere dovessi andare incontro poi successivamente ad altre infezioni come faremmo a svolgere l'urodinamica? Questo mi chiedo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Oggi ho rimosso il catetere e dopo aver bevuto 1lt e mezzo di acqua ho fatto tre buone pipì (250ml ciascuna).
Chiaramente tramite eco abbiamo comunque visto del ristagno (circa 100ml nella vescica e 200ml dentro il diverticolo di 7cm). La Dottoressa non mi ha comunque rimesso il catetere sperando possa migliorare i prossimi giorni.
Stasera purtroppo non ho fatto altrettanto buone pipì come stamattina e sono di nuovo preoccupato.
I sintomi sono sempre gli stessi:
- fitte e dolori spasmi nella zona sovrapubica e perinea appena prima dell'inizio della minzione
Ho notato però dopo aver praticato autoerotismo che anche l'eiaculazione è strana, lenta più scarsa in volume come se fosse infiammato anche li.
Mi chiedo che correlazione c'è tra la vescica e l'apparato sessuale?
Potrebbe essere effettivamente che sia stato colpito da un infezione che si è estesa?
Al momento sto facendo antibiotico Amoxicillina e Acidoclavulanico 875mg+125mg tre compresse al giorno.
Avendo iniziato la cura martedì quando dovrei avvertire i primi miglioramenti nel caso?
Grazie
La sua situazione è comunque ancora tutta da approfondire con gli accertamenti di cui s’è già scritto.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Paolo Piana
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Paolo Piana
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In attesa dell'esame urodinamico avrei alcune curiosità riguardo il diverticolo.
In termini di gravità che differenza c'è tra diverticolo a sottile colletto o largo colletto?
I due lembi del detrusore in cui si è formata l'estroflessione vengono riconnessi una volta asportato il diverticolo o in quel punto la parete continua a rimanere senza muscolatura? Mi chiedo se il diverticolo può peggiorare la contrattilità della vescica. Una volta rimosso, la vescica può riprendere una "migliore capacità motoria"?
Ringrazio anticipatamente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Paolo Piana
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Oggi mi sono fatto ri-cateterizzare per salvaguardare la vescica poiché urinavo poco...
Le volevo chiedere porre alcune domande. L'esame urodinamico che svolgerò crede sia giusto svolgerlo pochi giorni dopo la rimozione del catetere? O ci possono passare in mezzo settimane? Lo chiedo perché non vorrei arrivarci con la vescica infiammata.
Inoltre un diverticolo così importante (7cm) può nascere a causa di una vescica ipo-contrattile o è una possibilità remota ed è più probabile che sia dovuto ad un altro tipo di ostruzione? (Come ad esempio dissinergia detrusore-sfintere)
Qualsiasi ostruzione, anatomica o funzionale può causare la formazione di diverticoli vescicali in soggetti predisposti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Le volevo chiedere: quando una vescica si abitua a essere sempre mezza piena (250-300ml) perché la svuotamento in fase minzionale è parziale c'è il rischio di distensione? Può perdere temporaneamente capacità contrattile e sensibilità recettiva? Oppure il detrusore non subisce alterazioni?
Grazie come sempre per la sua disponibilità.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Lunedì 08/01 svolgerò l'indagine urodinamica. Al momento ho ancora il catetere, ho chiesto ripetute volte se è il caso che rimuova il catetere qualche giorno prima, mi è stato risposto di no (ho parlato con l'infermiera non con la Dottoressa perché ovviamente sono sempre più irraggiungibili i medici oggi giorno).
Mi è stato detto che non è importante e che me lo rimuoveranno loro sul momento prima di svolgere l'esame.
Ricordando le sue parole, posso fidarmi e accettare la cosa o pensa che i riscontri saranno alterati?
Grazie
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Oggi ho svolto l'esame.
Le riporto il referto.
Sindrome disurica con prevalenza dei sintomi di svuotamento vescicale da tempo. Riscontro ecografico di diverticolo vescicale di 7 cm. Episodi di ritenzione urinaria.
STUDIO PRESSIONE FLUSSO
Fase di riempimento: vescica di normale capacità e complicanze, assenza di contrazioni detrusoriali non inibite, sensibilità propriocettiva conservata.
Fase minzionale: ridotto picco di flusso con elevate pressioni detrusoriali compatibili con dissinergia detrusore sfintere e residuo post minzionale pari a 65% del volume infuso - 206ml
Conclusioni minzione ostruita compatibile con dissinergia detrusore sfintere in fase di scompenso urodinamico. Visto il quadro uretrocistoscopico si associa comunque anche una componente ostruttiva derivante dal tratto anelastico al passaggio uretro-membranoso.
Si consiglia:
- Idratazione, antidolorifici al bisogno
- Fosfomicina 3g 1 bustina questa sera
- Tamsulosina 0.4 1 cpr alla sera monitorare la pressione arteriosa. Può indurre ipotensione ed eiaculazione retrograda
- Controllo del residuo post minzionale domani mattina ore 12
- Addestramento all'autocateterismo mercoledì ore 13
Dottore cosa ne pensa?
La dissinergia vescico sfinterica è un quadro di vescica neurologica piuttosto complesso, la cui interpretazione e valutazione è competenza dei Colleghi neuro-urologi che si interessano nello specifico di questi problemi funzionali. Nella nostra remota e transitoria esperienza in merito, ricordiamo che la diagnosi avvenisse tramite la radio-urodinamica, in cui si associamo in tempo reale le immagini cisto-uretrografiche al tracciato pressrio vescicale. Il Collega pare invece più certo nelle sue conclusioni. Ci riserviamo di informarci su eventuali evoluzioni della diagnostica urodinamica e le faremo sapere.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Vogliono che svolga alcuni approfondimenti neuro - urologici a Firenze (Careggi). Nel frattempo mi hanno prescritto alfalitici. Potrà aiutare?
Ma giusto per avere un idea è troppo presto per definire se una disostruzione del collo vescicale per via endoscopica (con laser o altro) migliori il quadro sintomatologico?
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Ammesso che il problema si confermi essere una vescica neurologica con dissinergia detrusore-sfintere le chiedo procedere con la disostruzione del collo vescicale può essere una soluzione?
Chiedo perché sempre su questo portale ho letto di un ragazzo giovane che è riuscito a rimuovere la dissinergia tramite tale intervento endoscopico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Volevo riassumere la situazione e tenerla aggiornata.
Da un controllo sul residuo post minzionale è risultato che non c'è al momento bisogno di eseguire autocateterismi poiché siamo sui 150ml.
Il quadro è comunque complesso perché nell'insieme ci sono tre cause che agiscono simultaneamente:
- il diverticolo di 7cm
- un tratto anelastico dell'uretra membranosa (non sono riuscito a svolgere auto-cateterismo e in generale si sente una resistenza in quel tratto anche quando ci mette mano un operatore)
- una dissinergia detrusore-sfintere riscontrata dalla forte pressione (tema ancora di approfondire)
Non è al momento chiaro quale tra queste cause sia la più rilevante sui sintomi che riscontro.
Ad ogni modo abbiamo una indicazione importante: la tamsulolina sta iniziando a fare effetto. Da due giorni riesco a svuotare meglio la vescica (ho riscontrato però eiaculazione retrograda). Le chiedo questo potrebbe indicare che il problema è proprio quel tratto anelastico membranoso secondo lei? Chiedo perché non credo che la tamsulolina possa avere effetto sul diverticolo o su una potenziale dissinergia. Non crede?
L'idea del chirurgo suo collega comunque è quella di rimuovere il diverticolo e contemporaneamente incidere il tratto membranoso (dilatarlo un poco). Cosa ne pensa? In questo modo rimarrebbe solo la variabile dissinergica che comunque approfondirò in ogni caso.
Inoltre un ultima domanda l'incisione del tratto membranoso comporta eiaculazione retrograda? Da quanto ricordo no perché è posizionato dopo il verumontanum, è corretto o sto sbagliando?
Grazie come sempre per la disponibilità.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Ho sentito il parere di altri due specialisti ed entrambi mettono in discussione la diagnosi dissinergica, sostenendo che è qualcosa di molto raro, legato a lesioni o traumi che io non ho subito. Per certificarla mi è stato detto che se non una video urodinamica (come diceva lei) ci vuole almeno una elettromiografia (cosa non presente nell'indagine che ho svolto).
A questo punto però mi chiedo e le chiedo nel referto della cistoscopia (svolta in anestesia spinale immagino con strumento rigido) il fatto che ci fosse scritto collo elastico, esclude al 100% una sclerosi del collo? Una sclerosi del collo è ben visibile o può essere mistificata da altri fattori?
Perché lo specialista di ieri mi ha detto che anche se è elastico magari è stretto e non va bene comunque. Per questo motivo vuole ripetere la cistoscopia e vedere con i suoi occhi questo benedetto collo vescicale. Dopo di che se esclusa una sclerosi ripetere l'indagine urodinamica, questa volta completa.
Di fatto sono tornato a due mesi fa e non ne sto venendo a capo.
Sarebbe la terza cistoscopia che faccio (la prima la feci senza anestesia e l'urologo si fermò al tratto membranoso per via del restringimento...perché avrebbe potuto farmi male).
La ringrazio ancora una volta anticipatamente per il suo contributo.
Purtroppo l'aspetto endoscopico resta negli occhi di chi eseguele l'indagine, è abbastanza raro che si esegua una registrazione di routine e comunque la valutazione a seguire avrebbe dei limiti interpretativi. pertanto, non si può che dar fiducia a quanto descritto dal Collega. In conclusione, in previsione di un ipotetico intervento, pensiamo che qualsiasi Collega le ripeterebbe la cistoscopia. Ribadiamo che è importante che l'esame venga eseguito nel migliore dei modi, pertanto in sedazione e preferibilmente con uno strumento rigido.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Le volevo porre una domanda di carattere tecnico. Che diametro ha un cistoscopio 21ch?
Nel referto cistoscopico c'è scritto che anche se c'è un restringimento il tratto membranoso non è definibile vera e propria stenosi perché è riuscito a passare agevolmente uno strumento 21ch.
Al momento sto effettuando auto cateterismi con misure da 12 e in quel tratto incontro sempre resistenza e faccio fatica a passare se non con parecchio fastidio. È possibile che faccia fatica con cateteri da 12 ma che sia riuscito a passare uno strumento 21ch?
Inoltre lei mi consiglia di continuare così, anche se faccio fatica o mettere catetere permanente in attesa di sviluppi? Non vorrei con tutti questi auto cateterismi peggiorare la stenosi (ma magari sbaglio questi auto cateteri sono fatti in modo che non facciano danni chiedo a lei).
Grazie
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Volevo aggiornarla e se possibile avere un suo parere su quanto sto per dirle.
In queste settimane ho consultato due nuovi specialisti, un urologo del San Raffaele ed il primario del Careggi di Firenze di neuro-urologia.
Entrambi escludono categoricamente un problema di tipo neurologico.
Entrambi mi hanno riferito che per riscontrare problematiche neuro-urologiche dovrei essere in carrozzina...o comunque aver subito danni o traumi importanti alla spina...
A questo punto sono sbigottito da quanto la materia "urologia" sia vista in modo diverso dai vari specialisti (alcuni dei quali totalmente fuori strada)...
Tralasciando queste mie considerazioni, entrambi questi specialisti prima di eseguire qualsiasi tipo d'intervento (giustamente) mi hanno comunicato che avrebbero voluto eseguire una cistoscopia personalmente.
Ho svolto quindi nuovamente la cistoscopia (la terza in tre mesi) con questo nuovo specialista del San Raffaele e la diagnosi che prima non era chiara ora è chiarissima: sclerosi del collo vescicale.
Le sue parole testuali sono che ho un collo molto stretto, lo strumento flessibile è riuscito a passare a fatica (16ch). Questa cistoscopia è stata eseguita in sedazione (come aveva suggerito anche lei se non ricordo male). La cistoscopia precedente invece se ricorda l'avevo svolta in anestesia spinale e il referto parlava di collo elastico (da lì tutta la trafila della possibilità di vescica neurologica ecc ecc).
Questo nuovo urologo mi ha anche comunicato che la diagnosi di sclerosi del collo è comune vederla ritardata a causa degli urologi che spesso non riescono ad identificarla, è davvero così? Mi conferma anche lei? Forse l'errore è stato aver eseguito la precedente cistoscopia in anestesia spinale? Poiché si è andato ad addormentare proprio la zona che deve essere analizzata.............?!!
Ad ogni modo è in programma l'intervento disostruttivo il 23 febbraio in via privata.
Forse mi bacchetterà perché non ho svolto l'indagine video-urodinamica ma sono ormai 4 mesi che giro per ospedali a fare esami su esami e sono arrivato al limite di sopportazione psicologica. Motivo per cui mi sono affidato a questo specialista che mi è sembrato comunque molto deciso e tranquillo.
Oltre sentirla in merito a queste cose volevo chiederle anche:
- Un collo di diametro 5.3mm (16ch appunto) è considerabile per l'appunto un collo stretto?
- È possibile avere ritenzioni come le mie di 250-300 cc per via di un collo così formato? (Si questo punto voglio precisare che dopo la rimozione del catetere fisso, tenuto due settimane, avevo ritenzioni più basse...sui 150cc (la ritenzione è aumentata nel corso dei giorni probabilmente perche la vescica non c'è la fa??...)
- Per via degli sforzi nello spingere fuori quella poca pipì che facevo le settimane scorse ho ancora male alla schiena (sulla colonna) nonostante sia una settimana piena che svuoto svolgendo solo autocateterismo, è normale?
- Dall'esame urodinamico svolto a gennaio incompleto perché senza elettrodi è stata riscontrata una pressione interna 14 superiore al normale ovvero 133,8 cmH2O. Lo specialista che mi opera mi ha riferito testuali parole la mia vescica spinge come una malata mentale (in senso buono) cioè la mia vescica è forte ed è presente un ostruzione è d'accordo con questa affermazione? Se una vescica spinge così tanto può essere comunque poco contrattile o si esclude questa cosa?
La ringrazio non la disturberò più fino all'intervento.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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Ma questa dissinergia vescica sfinterica lei l'ha mai vista in un paziente sano? Da come ho capito è qualcosa che riguarda le persone disabili o che hanno avuto traumi importanti...si può sapere almeno in percentuale che probabilità c'è di avere una cosa del genere in un paziente che non ha mai avuto niente?
Riguardo il diverticolo mi ha detto che lo incideranno per allargare il colletto (in questo momento stretto) e far si che si svuoti bene.
La contemporanea rimozione non la eseguono mai. Se darà problemi si pianificherà un nuovo intervento in laparoscopia per rimuoverlo. Il diverticolo tra l'altro è stato misurato con ecografia addome completo e non è 7cm.
La sua misura sui diametri massimi è 44 x 54 x 44 mm. Facendo due conti non dovrebbe contenere più di 100cc.
Sulla misura del diametro del collo sa dirmi qualcosa? Ci sono misure considerate standard? 5mm è catalogabile come collo stretto?
Le dimensioni del diverticolo ovviamente cambiano a seconda del grado di riempimento della vescica, pertanto i valori sono comunque indicativi. Ancora più aleatorio è misurare il collo della vescica, ch.e per quanto ristretto possa essere, è sempre una struttura elastica che si modifica facilmente a seconda delle condizioni.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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