Vescica iperattiva e lieve ipertrofia prostatica
Salve, scrivo per un problema riscontrato circa 2 mesi fa.
Ho iniziato ad urinare molto frequentemente, ad avere lo stimolo anche più volte in una sola ora, seppur avessi già urinato, come se la vescica non si svuotasse completamente.
Mi trovavo in Germania quando ho riscontra il problema e sono tornato in Italia per curarmi.
Ho iniziato con il fare le analisi del sangue e urino cultura, risultata negativa.
Ho fatto una prima visita urologica, mi é stato detto di avere la prostata ingrossata.
Ho assunto inizialmente le supposte Topster e l’integratore Congeprost.
Il dottore mi ha fatto fare delle analisi ormonali (Testosterone, FSH, LH), diabete melito, aldosterone orto, che sono risultate tutte quante negative.
In seguito ho fatto un altra visita urologica, dove da un eco addome mi é stato detto di avere delle calcificazioni alla prostata, e come cura mi é stato dato del bactrim e delle supposte di ketoprofene.
Dopo non aver visto risultati, il medico mi ha detto di fare delle ulteriori analisi, ovvero spermiocultura e malattie sessualmente trasmissibili (CHLAMYDIA TRACHOMATIS-UREAPLASMA PARVUS-TRICHOMONAS VAGINALIS-MYCOPLASMA GENITALIUM-MUCOPLASMA HOMINIS-NEISSERIA GONORRHOEAE- UREAPLASMA UREALYTICUM-HAEMOPHILUS DUCREY-GARDNERELLA VAGINALIS-CANDIDA ALBICANS- TREPONOMA PALLIDUM-HERPES SIMPLEX 1-HERPES SIMPLEX 2- GONOCOCCO- HPV- HIV), inoltre anche ricerca colturale per MICETI e MICOPLASMI.
Le analisi sono risultate negative e mi era stato dato il bassado come farmaco, che ho dovuto stoppare dopo 2 giorni per effetti collaterali.
Quindi sono arrivato a fare l’uretrocistocopia, dalla quale il medico mi ha detto di avere la vescica iperattiva e una lieve ipertrofia prostatica.
Come cura per un mese adesso devo assumere tamsulosina e ossibutina, che attualmente ho dovuto sospendere poiché non riuscivo più ad urinare, e keroflax per 10 giorni.
Attualmente ho diversi dubbi, soprattutto perché sono un ragazzo di 19 anni e non so affrontare la situazione.
Uscire fuori di casa mi sembra impossibile, poiché ho bisogno di avere un bagno nelle vicinanze.
Inoltre non so se con questo problema posso avere rapporti sessuali.
La tamsulosina mi porta eiaculazione retrograda, quindi non mi sto neanche masturbando.
Mi farebbe piacere sentire un ulteriore parere e sapere se questo mio problema possa risolversi con questi medicinali, oppure cosa debba fare se dopo la cura non ho riscontrato dei miglioramenti.
Ho iniziato ad urinare molto frequentemente, ad avere lo stimolo anche più volte in una sola ora, seppur avessi già urinato, come se la vescica non si svuotasse completamente.
Mi trovavo in Germania quando ho riscontra il problema e sono tornato in Italia per curarmi.
Ho iniziato con il fare le analisi del sangue e urino cultura, risultata negativa.
Ho fatto una prima visita urologica, mi é stato detto di avere la prostata ingrossata.
Ho assunto inizialmente le supposte Topster e l’integratore Congeprost.
Il dottore mi ha fatto fare delle analisi ormonali (Testosterone, FSH, LH), diabete melito, aldosterone orto, che sono risultate tutte quante negative.
In seguito ho fatto un altra visita urologica, dove da un eco addome mi é stato detto di avere delle calcificazioni alla prostata, e come cura mi é stato dato del bactrim e delle supposte di ketoprofene.
Dopo non aver visto risultati, il medico mi ha detto di fare delle ulteriori analisi, ovvero spermiocultura e malattie sessualmente trasmissibili (CHLAMYDIA TRACHOMATIS-UREAPLASMA PARVUS-TRICHOMONAS VAGINALIS-MYCOPLASMA GENITALIUM-MUCOPLASMA HOMINIS-NEISSERIA GONORRHOEAE- UREAPLASMA UREALYTICUM-HAEMOPHILUS DUCREY-GARDNERELLA VAGINALIS-CANDIDA ALBICANS- TREPONOMA PALLIDUM-HERPES SIMPLEX 1-HERPES SIMPLEX 2- GONOCOCCO- HPV- HIV), inoltre anche ricerca colturale per MICETI e MICOPLASMI.
Le analisi sono risultate negative e mi era stato dato il bassado come farmaco, che ho dovuto stoppare dopo 2 giorni per effetti collaterali.
Quindi sono arrivato a fare l’uretrocistocopia, dalla quale il medico mi ha detto di avere la vescica iperattiva e una lieve ipertrofia prostatica.
Come cura per un mese adesso devo assumere tamsulosina e ossibutina, che attualmente ho dovuto sospendere poiché non riuscivo più ad urinare, e keroflax per 10 giorni.
Attualmente ho diversi dubbi, soprattutto perché sono un ragazzo di 19 anni e non so affrontare la situazione.
Uscire fuori di casa mi sembra impossibile, poiché ho bisogno di avere un bagno nelle vicinanze.
Inoltre non so se con questo problema posso avere rapporti sessuali.
La tamsulosina mi porta eiaculazione retrograda, quindi non mi sto neanche masturbando.
Mi farebbe piacere sentire un ulteriore parere e sapere se questo mio problema possa risolversi con questi medicinali, oppure cosa debba fare se dopo la cura non ho riscontrato dei miglioramenti.
[#1]
Vi sono numerose contraddizioni in quanto ci scrive e comprendiamo il suo disorientamento. L’unico dato certo è il riscontro di calcificazioni della prostata che sono l’inequivocabile segno di precedenti infiammazioni della ghiandola, ora guarite. In queste situazioni è abbastanza comune che non si individui con chiarezza una causa infettiva, gli antibiotici vengono utilizzati in modo empirico ed è difficile definirne la loro reale efficacia. Per quanto riguarda la valutazione endoscopica effettuata possiamo obiettare che alla sua giovanissima età non si può parlare di ingrossamento della prostata, se vi è un’ostruzione questa è dovuta ad un restringimento o scarsa elasticità congenita del collo vescicale. Quella di vescica iperattiva è una diagnosi funzionale cui si giunge eventualmente con una indagine urodinamica e non con l’endoscopia, sta di fatto che la terapia instaurata
con ossibutinina pare essere stata addirittura controproducente. L’eiaculazione retrograda è una conseguenza diretta della tamsulosina e tutti i farmaci alfa-litici e contemporaneamente la riprova che la terapia è efficace sul collo della vescica, pertanto se ne si trae vantaggio funzionale, questa dovrebbe essere proseguita. A questo punto, noi pensiamo che il prossimo passo debba essere necessariamente l’esecuzione di una indagine urodinamica a terapia temporaneamente sospesa.
con ossibutinina pare essere stata addirittura controproducente. L’eiaculazione retrograda è una conseguenza diretta della tamsulosina e tutti i farmaci alfa-litici e contemporaneamente la riprova che la terapia è efficace sul collo della vescica, pertanto se ne si trae vantaggio funzionale, questa dovrebbe essere proseguita. A questo punto, noi pensiamo che il prossimo passo debba essere necessariamente l’esecuzione di una indagine urodinamica a terapia temporaneamente sospesa.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Mi ero dimenticato di dire che ho svolto anche un uroflussometria con residuo post minzionale.(qmax 8ml/sec- qave 4ml/sec). Inoltre mi é sorto un altro dubbio: in precedenza con l’assunzione di tamsulosina soffrivo di eiaculazione retrograda, soltanto che ora sembra essersi risolto il problema. Adesso però l’eaiculazione mi risulta dolorosa e subito dopo viene accompagnata da un bruciore al glande. Inoltre non riesco ad avere rapporti sessuali, in quanto se provo ho dolore. Mi sapreste dire se questo problema é legato al farmaco oppure a qualcos’altro?
[#3]
Quanto ci riferisce è legato al problema di base, la terapia dovrebbe al limite attenuare questo disturbo. Il flusso è nettamente ridotto, ripetiamo che è necessario eseguire un’indagine urodinamica completa (studio flusso/pressione).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 26/11/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Prostata
La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.