Severa ematuria dopo intervento di rimozione papillomi tra prostata e vescica
Buonasera, lo scorso 19 ottobre ho subito un intervento di rimozione di papillomi tra prostata e vescica con metodo transuretrale.
Nel post-operatorio non ho avuto alcun problema tant'è che dopo neppure 24 ore mi hanno tolto il lavaggio vescicale, dopo ulteriori 24 ore mi hanno tolto il catetere ed il giorno dopo sono tornato a casa.
Dopo 12 giorni dall'intervento ho subito una severa ematuria: addirittura i coaguli impedivano al sangue di fuoriuscire dal pene.
Sono stato quindi nuovamente ricoverato.
Lavaggio vescicale, catetere e dopo 5 giorni sono tornato a casa.
I medici mi hanno detto che il fenomeno potrebbe ripetersi.
A questo punto vi chiedo: non esiste un protocollo specifico per impedire eventuali successive ematurie?
Si può intervenire solo con catetere e lavaggio vescicale?
E se l'ematuria non si dovesse fermare nonostante il lavaggio vescicale?
Grazie per l'attenzione e per la cortese risposta
Nel post-operatorio non ho avuto alcun problema tant'è che dopo neppure 24 ore mi hanno tolto il lavaggio vescicale, dopo ulteriori 24 ore mi hanno tolto il catetere ed il giorno dopo sono tornato a casa.
Dopo 12 giorni dall'intervento ho subito una severa ematuria: addirittura i coaguli impedivano al sangue di fuoriuscire dal pene.
Sono stato quindi nuovamente ricoverato.
Lavaggio vescicale, catetere e dopo 5 giorni sono tornato a casa.
I medici mi hanno detto che il fenomeno potrebbe ripetersi.
A questo punto vi chiedo: non esiste un protocollo specifico per impedire eventuali successive ematurie?
Si può intervenire solo con catetere e lavaggio vescicale?
E se l'ematuria non si dovesse fermare nonostante il lavaggio vescicale?
Grazie per l'attenzione e per la cortese risposta
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L'asportazione di tessuto delle vie urinarie provoca inizialmente la formazione di una sorta di crosta (detta èscara) sotto la quale il tessuto cicatrizza gradualmente fino a guarigione completa nell'arco di alcune settimane. Questa èscara talora si può staccare anticipatamente e quindi il sottostante tessuto può essere ancora non completamente stabilizzato, soprattutto nelle basse vie urinarie questo può causare la ripresa di un sanguinamento di intensità variabile. Purtroppo non c'è molto da fare per prevenire questa complicazione, che comunque è piuttosto rara. Altrettanto raramente vi è la necessità di eseguire una revisione endoscopica per coagulare eventuali punti sanguinanti. Catetere e lavaggio sono la soluzione più comune, che in genere risolve. In teoria il fatto può ripetersi, ma in condizioni normali la probabilità diventa sempre più bassa con il passare dei giorni e delle settimane.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta, Dottore. Se non La disturbo, vorrei chiedere una precisazione: quando Lei parla di revisione endoscopica per coagulare i punti sanguinanti si riferisce ad una sonda inserita nell'uretra che arriva sul punto sanguinante per bloccare il sangue? Potrebbe spiegarmi meglio? Grazie ancora
[#3]
Sì certo, un nuovo intervento endoscopico di revisione della parte già operata. Questo è necessario abbastanza raramente.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 07/11/2023.
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